L’intelligenza artificiale può essere uno strumento di lavoro per i professionisti, ma non potrà mai sostituire l’attività intellettuale umana, il pensiero critico deve rimanere prevalente. E’ quanto prevede la legge 132 del 2025 che entrerà in vigore il 10 ottobre prossimo e che all’articolo 13 regolamenta appunto l’uso dell’AI nelle professioni intellettuali.
La norma, oltre a limitare alle attività “strumentali e di supporto” l’utilizzo degli algoritmi, stabilisce anche l’obbligo per i professionisti di informare i clienti dell’eventuale ricorso a tali sistemi, con un linguaggio “chiaro, semplice ed esaustivo”.
Si tratta di principi a cui i vari ordini professionali dovranno dare attuazione, anche aggiornando le loro regole deontologiche, ma che il nostro Ordine, precorrendo i tempi, ha già anticipato con il nuovo Codice entrato in vigore nel giugno scorso. |