Dal 1° giugno registrazioni all'Inps solo per via telematica.
Addio al canale cartaceo. Accesso diretto con Pin oppure attraverso il portale dell'istituto. La gestione separata trasloca sul web. Il 31 maggio, infatti, chiude il canale «cartaceo» d'iscrizione, tramite posta o presso uno sportello dell'Inps. E dal 1° giugno il canale online, operativo dal 2009, diventa la modalità esclusiva per registrarsi all'Inps tramite internet con accesso diretto del cittadino munito o meno di Pin; chiamando il contact center al numero verde 803164; o tramite intermediari. La novità rientra nel piano di digitalizzazione e vede l'utilizzo esclusivo del canale telematico per la presentazione delle principali domande relative a servizi e prestazioni.
La gestione separata Inps.
La «gestione separata» è un fondo pensionistico che viene gestito dall'Inps finanziato dai contributi previdenziali obbligatori dei lavoratori assicurati, nato dalla cosiddetta riforma Dini del sistema pensionistico (la legge n. 335/1995). Scopo della riforma pensionistica era, tra l'altro, assicurare la tutela previdenziale a quelle categorie di lavoratori fino ad allora escluse da coperture assicurative ai fini pensionistici. Ciò è avvenuto, essenzialmente, in tre modi:
1. con costituzione di nuovi fondi previdenziali, cosa che è avvenuta con il dlgs n. 103/1996;
2. con l'aggregazione di alcune categorie di professionisti a casse professionali già esistenti;
3. con la previsione dell'iscrizione obbligatoria all'Inps per le figure di lavoratori escluse da ogni obbligo contributivo, mediante istituzione e costituzione della gestione separata.
Nello specifico l'obbligo d'iscrizione alla gestione separata veniva previsto solo a carico di alcune figure di lavoratori e, in particolare:
di tutte le categorie residuali di liberi professionisti, per i quali non era prevista una specifica cassa previdenziale. Nella fattispecie, oggi, vanno ricompresi anche i professionisti che hanno la propria cassa previdenziale, ma nel caso in cui, ai sensi del regolamento di tale cassa, l'attività non sia iscrivibile. Può essere il caso, ad esempio, di un ingegnere che contemporaneamente all'attività professionale svolge anche attività di lavoro dipendente;
della quasi totalità delle forme di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.), che fino ad allora non avevano beneficiato di alcuna disciplina specifica, né giuridica e né previdenziale;
della categoria dei venditori a domicilio.
Successivamente, la platea degli obbligati alla gestione separata è stata ampliata ed estesa andando a comprendere molte altre categorie di lavoratori e redditi (si veda tabella).
Chi deve iscriversi alla gestione separata Inps.
Tutte le categorie residuali di liberi professionisti, senza una specifica cassa previdenziale
Tutte le forme di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.), anche nella modalità del lavoro a progetto.
Venditori a domicilio.
Spedizionieri doganali non dipendenti (dal 1° gennaio 1998).
Assegni di ricerca.
Beneficiari di borse di studio per la frequenza ai corsi di dottorato (dal 1° gennaio 1999).
Amministratori locali (dal 21 agosto 1999).
Beneficiari di borse di studio a sostegno della mobilità internazionale degli studenti (da maggio a dicembre 2003) e di assegni per attività di tutorato, didattico-integrative, propedeutiche e recupero.
Lavoratori autonomi occasionali (dal 1° gennaio 2004).
Associati in partecipazione con apporto di solo lavoro (dal 1° gennaio 2004).
Medici con contratto di formazione specialistica (a decorrere dall’anno accademico 2006/2007).
Volontari del Servizio civile nazionale (avviati dal 2006 al 2008).
Prestatori di lavoro occasionale accessorio (dal 2008, con contributo incluso nel voucher).
Trasloco sul web.
L'iscrizione online alla gestione separata è possibile sin dal 2009, ma come via alternativa al canale cartaceo tradizione (posta e sportello). A partire dal 1° giugno, invece, la modalità telematica è esclusiva e la presentazione delle domande d'iscrizione può avvenire esclusivamente tramite uno dei seguenti canali:
web, servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino tramite Pin o senza Pin attraverso il portale dell'Inps;
contact center multicanale, al numero verde 803164, tramite Pin o senza Pin;
intermediari dell'istituto di previdenza, attraverso i consueti servizi telematici.
Iscrizione tramite web (cittadini).
Il servizio è disponibile sul sito internet dell'Inps (http://www.inps.it/), nella sezione «servizi online». Le opzioni offerte sono tre: le prime due consentono l'iscrizione con autenticazione tramite il codice Pin o con autenticazione tramite Cns, l'ultima senza Pin con il solo utilizzo del codice fiscale, ma in questo caso il contact center provvederà a richiamare l'interessato per la conferma dei dati. La possibilità d'iscrizione senza Pin resta possibile sino al 30 settembre; tuttavia, contestualmente alla conferma dei dati, l'operatore di contact center attiverà il percorso per l'assegnazione del Pin al soggetto presentatore della domanda di iscrizione. A partire dal 1° ottobre non saranno più accettate iscrizioni da parte di soggetti non identificabili tramite Pin.
Iscrizione tramite contact center.
Gli utenti che non hanno possibilità o facilità di utilizzo di strumenti informatici possono avvalersi della comunicazione telefonica, rivolgendosi al contact center che risponde al numero verde 803.164 che acquisisce la domanda d'iscrizione dopo l'autenticazione del soggetto dichiarante. Tale autenticazione avviene con Pin online e codice fiscale ed è necessaria. Anche in questo caso, fino al 30 settembre saranno acquisite pure le comunicazioni di soggetti sprovvisti di Pin e contestualmente all'accettazione della comunicazione, l'operatore del contact center attiverà la procedura di l'assegnazione del Pin online dal 1° ottobre non saranno più accettate comunicazioni da parte di soggetti non autenticati tramite Pin online.
Iscrizione tramite intermediario.
Il servizio è fruibile da parte dei richiedenti intermediari abilitati con le funzioni che consentono la trasmissione telematica delle domande. Per l'accesso al servizio è sempre richiesta l'autenticazione tramite Pin rilasciato dall'Inps, oppure tramite Cns (carta nazionale dei servizi) rilasciata da una pubblica amministrazione, oppure tramite altro dispositivo (smart card, chiavetta Usb) contenente «certificato digitale di autenticazione personale» rilasciato da apposito ente certificatore rispondente agli standard definiti perla Cns. Effettuata l'autenticazione l'intermediario può procedere prima alla compilazione e successivamente all'invio della domanda d'iscrizione.
Autore: Daniele Cirioli
Fonte: ItaliaOggi Sette - 30 Maggio 2011
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{ Previdenza } - { INPS }
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
mercoledì
Mister PMI: regolamentare professioni senza albo.
di Noemi Ricci
martedì 31 maggio 2011
Un adeguato riconoscimento alle professioni non regolamentate da specifico albo: è il tema del primo tavolo indetto dal Mister PMI italiano presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
Mister PMI, Giuseppe Tripoli, ha indetto ieri presso il Ministero dello Sviluppo Economico il primo tavolo per le professioni non ordinistiche: focus sulle attività non regolamentate da ordini professionali, con l'obiettivo di dare un «adeguato riconoscimento alle nuove professioni».
Ad operare fuori albo sono circa 3 milioni di lavoratori di settori che vanno dai servizi alle imprese alle attività di cura e comunicazione.
«Il nostro obiettivo è quello di individuare esigenze e linee di intervento per questo comparto che rappresenta una quota rilevante del PIL e uno dei settori economici più vivaci e in trasformazione» ha dichiarato Tripoli. Si tratta di un «percorso condiviso» in vista delle discussioni attualmente in corso al Parlamento su alcuni disegni di legge che puntano a regolamentare queste attività professionali.
«Presupposti essenziali per la crescita del settore sono l'innovazione, la qualità delle attività e della certificazione e la tutela del cliente, impresa o cittadino, anche attraverso l'utilizzo delle norme tecniche volontarie, facendo riferimento alle regole europee», ha concluso Mister Pmi.
All'incontro, che si ripeterà entro giugno, erano presenti anche i rappresentanti di Assoprofessioni, Colap, Confindustria, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confprofessioni, Casartigiani, Claai, Accredia e Uni.
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
martedì 31 maggio 2011
Un adeguato riconoscimento alle professioni non regolamentate da specifico albo: è il tema del primo tavolo indetto dal Mister PMI italiano presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
Mister PMI, Giuseppe Tripoli, ha indetto ieri presso il Ministero dello Sviluppo Economico il primo tavolo per le professioni non ordinistiche: focus sulle attività non regolamentate da ordini professionali, con l'obiettivo di dare un «adeguato riconoscimento alle nuove professioni».
Ad operare fuori albo sono circa 3 milioni di lavoratori di settori che vanno dai servizi alle imprese alle attività di cura e comunicazione.
«Il nostro obiettivo è quello di individuare esigenze e linee di intervento per questo comparto che rappresenta una quota rilevante del PIL e uno dei settori economici più vivaci e in trasformazione» ha dichiarato Tripoli. Si tratta di un «percorso condiviso» in vista delle discussioni attualmente in corso al Parlamento su alcuni disegni di legge che puntano a regolamentare queste attività professionali.
«Presupposti essenziali per la crescita del settore sono l'innovazione, la qualità delle attività e della certificazione e la tutela del cliente, impresa o cittadino, anche attraverso l'utilizzo delle norme tecniche volontarie, facendo riferimento alle regole europee», ha concluso Mister Pmi.
All'incontro, che si ripeterà entro giugno, erano presenti anche i rappresentanti di Assoprofessioni, Colap, Confindustria, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confprofessioni, Casartigiani, Claai, Accredia e Uni.
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sabato
venerdì
Prima Legge nella Gestione delle Risorse Umane.
I Complimenti ad una Persona si fanno in Pubblico davanti a Tutti, Colleghi, Collaboratori e Capi compresi;
i Rimproveri si fanno in Privato, Riservatamente e MAI alla Persona ma alle Funzioni svolte.
Troppi se ne Dimenticano !!!
G8: PRIMAVERA ARABA; LANCIATO 'PARTENARIATO DEAUVILLE'
(ANSA) - DEAUVILLE (FRANCIA), 27 MAG - «Siamo pronti ad estendere tale partenariato globale - dichiarano i paesi del G8 nel comunicato finale - a tutti i paesi della regione che intraprenderanno una transizione verso società libere, democratiche e tolleranti, a cominciare dall'Egitto e dalla Tunisia, di concerto con i paesi che desiderano sostenere la transizione nella regione». Secondo la Dichiarazione finale, il Partenariato di Deauville si fonda «su due pilastri», «un processo politico atto a sostenere la transizione democratica e a promuovere le riforme di governo - segnatamente la lotta contro la corruzione e il rafforzamento delle istituzioni necessarie a garantire la trasparenza e la responsabilità dei governi; e un quadro economico per una crescita sostenibile ed inclusiva». Il Partenariato di Deauville «metterà a punto un'agenda economica che consentirà ai governi riformati di rispondere all'aspirazione dei loro popoli a una crescita forte e onnicomprensiva», continua la Dichiarazione. Si mette in rilievo poi che l'obiettivo «nel medio termine» è garantire «che l'instabilità non mini il processo di riforma politica». (ANSA). GIT-DRZ 27-MAG-11 11:21 NNN
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CONFINDUSTRIA: FRATTINI, IMPORTANTE APPELLO PER SISTEMA PAESE
(ANSA) - AVIANO (PORDENONE), 27 MAG - «La presidente Marcegaglia ha fatto un importante appello all'unità del Paese e del sistema Paese». Lo ha detto il Ministro degli Esteri, Franco Frattini, in visita al Cro di Aviano, commentando le parole della numero uno di Confindustria ieri all'assemblea annuale. «La presidente ha anche ricordato molte cose positive che sono state fatte dal governo e, citandole esplicitamente ha ricordato quello che ancora non è stato fatto», ha continuato Frattini sottolineando che «è per questo che, proprio da martedì, il governo ha intenzione di rilanciare i tre punti della crescita: una riforma fiscale seria, importante, ampia; un piano per il Mezzogiorno attuato in tutti i suoi punti e una riforma del quadro istituzionale. Il tutto proprio per arrivare a quei risultati che, secondo la Marcegaglia, ancora non sono stati raggiunti». (ANSA). YT8-FPI/SM 27-MAG-11 11:28 NNN
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mercoledì
Etica della reciprocità.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
L'etica della reciprocità o regola d'oro è un valore morale fondamentale che "si riferisce all'equilibrio in un sistema interattivo tale che ciascuna parte ha diritti e doveri; la norma secondaria della complementarietà afferma che i diritti di ciascuno sono un dovere per l'altro"[1]. Essenzialmente si tratta di un codice etico in base al quale ciascuno ha diritto a un trattamento giusto e la responsabilità di assicurare la giustizia agli altri. L'etica della reciprocità tra individui è il fondamento della convivenza pacifica, della legittimità, della giustizia, del riconoscimento e del rispetto tra individui, delle religioni civili. La reciprocità è la base essenziale per il moderno concetto di diritti umani, anche se tale concetto incontra delle critiche.
Un elemento chiave della regola è che chi cerca di vivere in base ad essa tratta tutte le persone, e non solo i membri della propria comunità di appartenenza, con rispetto. La regola d`oro ha radici in molte culture diverse. Importanti filosofi e personaggi religiosi l'hanno formulata in modi diversi. La "reciprocità" sintetizza con viva autenticità in sé le parole "libertà" e "uguaglianza". Le dottrine sulla libertà considerano l'etica della reciprocità tra individui un fondamento ovvio.
Secondo l'antropologia, l'etica della reciprocità è l'unica regola universalmente accettata, pur con notevoli varianti.
Indice:
1 Filosofia greca antica
2 Religione
2.1 Etica mondiale
2.2 Buddismo
2.3 Cristianesimo
3 Note
1) Filosofia greca antica. La regola d'oro era un principio comune nella filosofia dell'Antica Grecia. Alcuni esempi:
"Non fare al tuo vicino quello che ti offenderebbe se fatto da lui" (Pittaco)[2]
"Evita di fare quello che rimprovereresti agli altri di fare" (Talete)[3]
"Quello che vorresti i tuoi vicini facessero a te, ciò sia anche per loro" (Sesto Pitagorico)[4]
"Non fare agli altri ciò che ti riempirebbe di ira se fatto a te dagli altri" (Isocrate)[5]
"Ciò che tu eviteresti di sopportare per te, cerca di non imporlo agli altri" (Epitteto)[6]
2) Religione -
2.1) Etica mondiale - Per approfondire, vedi la voce Etica mondiale.
La "Dichiarazione per un’etica mondiale"[7] del Parlamento delle Religioni mondiali[8] (1993) ha proclamato la regola d'oro (in forma e negativa e positiva) principio comune per molte religioni.[9] La Dichiarazione iniziale è stata firmata da 143 leader di diverse religioni e comunità spirituali.[9]
Di solito, l'etica della reciprocità viene affermata e accettata senza un tentativo di giustificarla e di darle un fondamento; al massimo si mette in evidenza il vantaggio comune, il quale ricade, di conseguenza, anche su colui che la pratica, anche se a quest'ultimo può apparire troppo lontano.
2.2) Buddismo - Per approfondire, vedi le voci Buddismo e Karma.
Mettendosi al posto di un altro, non si uccide né si spinge qualcuno a uccidere.[10]
Colui che mentre cerca la felicità, opprime con la violenza altri esseri che pure desiderano la felicità, non raggiungerà la felicità per questo.[11]
Inoltre, il Dalai Lama ha dichiarato: Se vuoi che gli altri siano felici, pratica la compassione. Se vuoi essere felice, pratica la compassione.[12]
2.3) Cristianesimo - Il cristianesimo mette in evidenza la duplice ragione del valore della regola d'oro: innanzitutto, l'uomo merita di essere amato perché creato ad immagine di Dio e, quindi, già amato da Dio stesso; inoltre, Gesù afferma di valutare ciò che viene fatto agli altri, anche ai nemici, come se venisse fatto a lui stesso. Più in generale, è in questo che l'amore cristiano si differenzia dalla filantropia: la misura dell'amore non è soltanto l'uomo (fa' agli altri quello che vorresti fosse fatto a te), ma prima ancora Gesù stesso (Gv 15, 12ss: ecco il mio comandamento: che vi amiate l'un l'altro come io ho amato voi). Amare gli altri, dunque, come Dio li ama e non soltanto quanto si vorrebbe essere amati dagli altri. [1]
3) Note - Marc H. Bornstein, Handbook of Parenting, Lawrence Erlbaum Associates, 2002, p. 5. ISBN 978-0-8058-3782-7 See also: William E. Paden, Interpreting the Sacred: Ways of Viewing Religion, Beacon Press, 2003, pp. 131-132. ISBN 978-0-8070-7705-4
^ Pittaco, Framm. 10.3
^ Diogene Laerzio, "Vite di eminenti filosofi", I,36
^ Sextus, 406 B.C.
^ Isocrate, "Nicocle",6
^ Epitteto, "Enchiridion"
^ Per un'etica mondiale weltethos.org
^ The Council for a Parliament of the World's Religions.
^ a b Towards a Global Ethic (An Initial Declaration) ReligiousTolerance.org
^ Distacco e compassione nel Buddismo delle origini di Elizabeth J. Harris (enabling.org)
^ (Dhammapada 10. Violence)
^ Dalai Lama. (EN) Quotes from the Dalai Lama (html). URL consultato il 2007-10-14.
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L'etica della reciprocità o regola d'oro è un valore morale fondamentale che "si riferisce all'equilibrio in un sistema interattivo tale che ciascuna parte ha diritti e doveri; la norma secondaria della complementarietà afferma che i diritti di ciascuno sono un dovere per l'altro"[1]. Essenzialmente si tratta di un codice etico in base al quale ciascuno ha diritto a un trattamento giusto e la responsabilità di assicurare la giustizia agli altri. L'etica della reciprocità tra individui è il fondamento della convivenza pacifica, della legittimità, della giustizia, del riconoscimento e del rispetto tra individui, delle religioni civili. La reciprocità è la base essenziale per il moderno concetto di diritti umani, anche se tale concetto incontra delle critiche.
Un elemento chiave della regola è che chi cerca di vivere in base ad essa tratta tutte le persone, e non solo i membri della propria comunità di appartenenza, con rispetto. La regola d`oro ha radici in molte culture diverse. Importanti filosofi e personaggi religiosi l'hanno formulata in modi diversi. La "reciprocità" sintetizza con viva autenticità in sé le parole "libertà" e "uguaglianza". Le dottrine sulla libertà considerano l'etica della reciprocità tra individui un fondamento ovvio.
Secondo l'antropologia, l'etica della reciprocità è l'unica regola universalmente accettata, pur con notevoli varianti.
Indice:
1 Filosofia greca antica
2 Religione
2.1 Etica mondiale
2.2 Buddismo
2.3 Cristianesimo
3 Note
1) Filosofia greca antica. La regola d'oro era un principio comune nella filosofia dell'Antica Grecia. Alcuni esempi:
"Non fare al tuo vicino quello che ti offenderebbe se fatto da lui" (Pittaco)[2]
"Evita di fare quello che rimprovereresti agli altri di fare" (Talete)[3]
"Quello che vorresti i tuoi vicini facessero a te, ciò sia anche per loro" (Sesto Pitagorico)[4]
"Non fare agli altri ciò che ti riempirebbe di ira se fatto a te dagli altri" (Isocrate)[5]
"Ciò che tu eviteresti di sopportare per te, cerca di non imporlo agli altri" (Epitteto)[6]
2) Religione -
2.1) Etica mondiale - Per approfondire, vedi la voce Etica mondiale.
La "Dichiarazione per un’etica mondiale"[7] del Parlamento delle Religioni mondiali[8] (1993) ha proclamato la regola d'oro (in forma e negativa e positiva) principio comune per molte religioni.[9] La Dichiarazione iniziale è stata firmata da 143 leader di diverse religioni e comunità spirituali.[9]
Di solito, l'etica della reciprocità viene affermata e accettata senza un tentativo di giustificarla e di darle un fondamento; al massimo si mette in evidenza il vantaggio comune, il quale ricade, di conseguenza, anche su colui che la pratica, anche se a quest'ultimo può apparire troppo lontano.
2.2) Buddismo - Per approfondire, vedi le voci Buddismo e Karma.
Mettendosi al posto di un altro, non si uccide né si spinge qualcuno a uccidere.[10]
Colui che mentre cerca la felicità, opprime con la violenza altri esseri che pure desiderano la felicità, non raggiungerà la felicità per questo.[11]
Inoltre, il Dalai Lama ha dichiarato: Se vuoi che gli altri siano felici, pratica la compassione. Se vuoi essere felice, pratica la compassione.[12]
2.3) Cristianesimo - Il cristianesimo mette in evidenza la duplice ragione del valore della regola d'oro: innanzitutto, l'uomo merita di essere amato perché creato ad immagine di Dio e, quindi, già amato da Dio stesso; inoltre, Gesù afferma di valutare ciò che viene fatto agli altri, anche ai nemici, come se venisse fatto a lui stesso. Più in generale, è in questo che l'amore cristiano si differenzia dalla filantropia: la misura dell'amore non è soltanto l'uomo (fa' agli altri quello che vorresti fosse fatto a te), ma prima ancora Gesù stesso (Gv 15, 12ss: ecco il mio comandamento: che vi amiate l'un l'altro come io ho amato voi). Amare gli altri, dunque, come Dio li ama e non soltanto quanto si vorrebbe essere amati dagli altri. [1]
3) Note - Marc H. Bornstein, Handbook of Parenting, Lawrence Erlbaum Associates, 2002, p. 5. ISBN 978-0-8058-3782-7 See also: William E. Paden, Interpreting the Sacred: Ways of Viewing Religion, Beacon Press, 2003, pp. 131-132. ISBN 978-0-8070-7705-4
^ Pittaco, Framm. 10.3
^ Diogene Laerzio, "Vite di eminenti filosofi", I,36
^ Sextus, 406 B.C.
^ Isocrate, "Nicocle",6
^ Epitteto, "Enchiridion"
^ Per un'etica mondiale weltethos.org
^ The Council for a Parliament of the World's Religions.
^ a b Towards a Global Ethic (An Initial Declaration) ReligiousTolerance.org
^ Distacco e compassione nel Buddismo delle origini di Elizabeth J. Harris (enabling.org)
^ (Dhammapada 10. Violence)
^ Dalai Lama. (EN) Quotes from the Dalai Lama (html). URL consultato il 2007-10-14.
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