Opere bloccate e ritardi: i tribunali amministrativi vanno sostituiti da arbitrati, come in Europa.
Ci sono due termini che sempre più spesso viaggiano in coppia: tribunali amministrativi e bloccato. Infrastrutture, norme, porti e ciò che di primo acchito sembra essere una riforma. Il Tar ha bloccato l’uso esclusivo della lingua inglese in un’università del Nord Italia, ha bloccato la costruzione in Sicilia di uno dei quattro pilastri del Muos, il sistema radaristico americano in grado di estendere i principi dell’homeland security a mezzo mondo e perfezionare la gestione del personale militare nei teatri di guerra. Il Tar ha bloccato la costruzione della linea ferrata Rho-Malpensa, il treno dell’Expo.
Sono solo alcuni esempi di sentenze. Tutte in divenire. Perché poi le Amministrazioni impugnano e l’incertezza si trasforma in prassi. Finendo col nascondere agli occhi degli italiani la vera essenza della giustizia amministrativa: la tutela del cittadino dagli abusi del pubblico. Fine che si persegue con l’indipendenza del processo nel quale, rubando le parole al francese Jean Rivero, gli organi della giustizia amministrativa non siano più i giudici della legalità amministrativa, ma i giudici amministrativi della legalità.
Fonte: LINKIESTA - Articolo Completo QUI
www.studiostampa.com
mercoledì
L'imbroglio delle liberalizzazioni all'italiana
Un titolo per dire che le liberalizzazioni non fanno bene al mercato ed e' meglio una sorta di monopolio, oligopolio o comunque un qualcosa dove il controllo dello Stato potrebbe garantire qualita', economicita' e disponibilita' per il consumatore finale? No! Noi crediamo proprio il contrario. E cioe' che qualita', economicita' e disponibilita' non possono essere figlie di mercati statali, ma solo del libero mercato. Per cui c'e' solo da capire che cosa sia questo libero mercato. Una cosa e' certa: non e' quello attualmente vigente in Italia dove, la liberta' economica si e' al momento tradotta solo nella liberta' di una imprenditoria statale, parastatale, privata ma con capitale pubblico, di fare gli interessi delle varie caste e corporazioni da difendere, facendo pagare il tutto al consumatore finale. Un contesto in cui le piccole realta' realmente private annaspano, per il semplice motivo che il complesso delle regole per la partecipazione fiscale e normativa alla comunita' civica, non sono concepite perche' ognuno abbia un suo rispettabile posto conquistato a suon di qualita', ma solo per chi fa finta di esser privato o ruba ad altri o allo Stato.
Editoriale di Vincenzo Donvito
www.studiostampa.com
Editoriale di Vincenzo Donvito
www.studiostampa.com
Ultime dall'ADUC !
www.studiostampa.com |
martedì
Bruciati il Tricolore e la bandiera di Forza Italia
Riceviamo e pubblichiamo - Durante le prime ore della mattinata di lunedì 12 agosto, la storica sede del PdL di Acquapendente è stata oggetto di un grave atto intimidatorio di natura politica.
Infatti, la bandiera italiana tricolore e la vicina bandiera di Forza Italia, che si trovavano in asta ai lati dell’ingresso, sono state date alle fiamme. Non sappiamo se è stato messo in atto anche un tentativo di intrusione, in ogni il fuoco, oltre a distruggere il tricolore italiano e il vessillo di Forza Italia, ha danneggiato anche l’insegna del PdL sottostante.
Come responsabili del coordinamento comunale del PdL di Acquapendente e della costituente del nuovo partito politico di Forza Italia, non ci faremo certo intimidire da un atto così vile e meschino, frutto certamente della campagna politica denigratoria messa in atto contro il PdL-Forza Italia e soprattutto contro il presidente Berlusconi da una certa informazione politicizzata, nonché dai predicatori e fomentatori di odio che tutti conosciamo.

La sede storica del Coordinamento del PdL di Acquapendente è diventata, da pochi giorni anche la prima sede della Provincia di Viterbo ad accogliere una Costituente del nuovo partito politico di Forza Italia, quindi, è ovvio, che questo evento, insieme alla concreta attività politica svolta dai nostri dirigenti nelle ultime settimane, potrebbe sicuramente aver “infastidito” qualcuno.
Secondo noi, bruciare la bandiera di Forza Italia è solo un ignobile gesto politico messo in atto alla vigilia del “Giro della Libertà” organizzato da Silvio Berlusconi nella seconda metà del mese di Agosto, mentre ci sembra molto più grave l’imperdonabile atto di vilipendio al Tricolore italiano, un azione che offende tutta la Città come la Nazione intera.
Ringraziamo i moltissimi cittadini ed i politici che ci hanno telefonato o che si sono recati presso la sede del PdL per prendere visione personalmente dello scempio, manifestandoci grande solidarietà e forte sdegno per l’accaduto, di cui sono stati informati di organi provinciali, regionali e nazionali del partito.
Il PdL ha sporto denuncia presso la Stazione dei Carabinieri di Acquapendente ed indagini molto serrate sono tuttora in corso.
Fonte: Tuscia Web - Articolo Completo Qui
www.studiostampa.com
Infatti, la bandiera italiana tricolore e la vicina bandiera di Forza Italia, che si trovavano in asta ai lati dell’ingresso, sono state date alle fiamme. Non sappiamo se è stato messo in atto anche un tentativo di intrusione, in ogni il fuoco, oltre a distruggere il tricolore italiano e il vessillo di Forza Italia, ha danneggiato anche l’insegna del PdL sottostante.
Come responsabili del coordinamento comunale del PdL di Acquapendente e della costituente del nuovo partito politico di Forza Italia, non ci faremo certo intimidire da un atto così vile e meschino, frutto certamente della campagna politica denigratoria messa in atto contro il PdL-Forza Italia e soprattutto contro il presidente Berlusconi da una certa informazione politicizzata, nonché dai predicatori e fomentatori di odio che tutti conosciamo.

La sede storica del Coordinamento del PdL di Acquapendente è diventata, da pochi giorni anche la prima sede della Provincia di Viterbo ad accogliere una Costituente del nuovo partito politico di Forza Italia, quindi, è ovvio, che questo evento, insieme alla concreta attività politica svolta dai nostri dirigenti nelle ultime settimane, potrebbe sicuramente aver “infastidito” qualcuno.
Secondo noi, bruciare la bandiera di Forza Italia è solo un ignobile gesto politico messo in atto alla vigilia del “Giro della Libertà” organizzato da Silvio Berlusconi nella seconda metà del mese di Agosto, mentre ci sembra molto più grave l’imperdonabile atto di vilipendio al Tricolore italiano, un azione che offende tutta la Città come la Nazione intera.
Ringraziamo i moltissimi cittadini ed i politici che ci hanno telefonato o che si sono recati presso la sede del PdL per prendere visione personalmente dello scempio, manifestandoci grande solidarietà e forte sdegno per l’accaduto, di cui sono stati informati di organi provinciali, regionali e nazionali del partito.
Il PdL ha sporto denuncia presso la Stazione dei Carabinieri di Acquapendente ed indagini molto serrate sono tuttora in corso.
Fonte: Tuscia Web - Articolo Completo Qui
www.studiostampa.com
AGGIORNAMENTI SULL' ECONOMIA !
(ASCA) - Roma, 12 ago - Il debito delle amministrazioni pubbliche a giugno e' aumentato di 0,6 miliardi rispetto al mese precedente, raggiungendo i 2.075,1 miliardi. E' quanto si legge nel supplemento al bollettino statistico della Banca d'Italia su Finanza ...
|
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 12 ago - S&P sottolinea che i propri giudizi sul profilo di rischio operativo e sul profilo di rischio finanziario di Telecom rimangono rispettivamente "soddisfacente" e "significativo". L'outlook negativo, ricorda il comunicato, ...
|
00:23 - La Banca d'Italia ha disposto una serie di sanzioni amministrative pecuniarie, per un totale di circa 1,3 milioni di euro, per i componenti del vecchio Cda e del vecchio collegio sindacale di Mps. Nel mirino anche l'ex presidente dell'istituto Giuseppe ...
|
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 12 ago - La Troika condurra' la prossima valutazione della situazione economico-finanziaria della Grecia in ottobre e a oggi "non ci sono nuovi documenti" sullo stato dei progressi di Atene. E' quanto ha affermato un ...
|
La società del Tesoro si aggiudica un maxi appalto attraverso la controllata norvegese Vard. L'ad Bono: "Grazie alle nostre competenze e alla presenza di imprese specializzate, l'Italia può diventare un polo internazionale nell'esplorazione di idrocarburi".
|
venerdì
Da Almirante a Craxi chi tocca la sinistra muore !
di Marcello Veneziani - Fonte IL GIORNALE
Il leader del Msi fu accusato di stragismo, quello del Psi distrutto per aver messo i comunisti nell'angolo. Da 20 anni nel mirino c'è Berlusconi.
Vorrei conoscere la segreta legge in base alla quale chi si oppone alla sinistra è sempre un delinquente. Cito tre esempi principali, diversi per stile ed epoca, più altri casi paralleli. Quarant'anni fa il delinquente si chiamava Giorgio Almirante. Aveva ottenuto un gran successo elettorale, riempiva le piazze, spopolava in tv. Perciò si decise che era un criminale, e dunque andava messo fuori legge col suo partito. Badate bene, il Msi in quella fase era meno fascista di prima, era in doppiopetto, era diventato destra nazionale, apriva a liberali e monarchici, aveva perfino (...)
(...) partigiani. Ma allora risorse il fronte antifascista. La stessa criminalizzazione era avvenuta nel '60 quando l'Msi aveva svoltato in senso moderato, appoggiando un governo centrista, presto rovesciato da un'insurrezione violenta di piazza. L'antifascismo veniva sfoderato non quando si sentiva odore di fasci ma quando si sentiva odore di voti e di governo. Su Almirante piovvero stragi e accuse tremende, si creò un cordone sanitario per isolare la destra, la sua stampa e le sue idee, si favorì una scissione. La persecuzione finì quando il Msi tornò piccolo e innocuo. Le accuse di fascismo non risparmiarono neanche due combattenti antifascisti come Sogno e Pacciardi che erano però militanti anticomunisti. La campagna infame si accanì col Quirinale: Leone, eletto con i voti del Msi e senza quelli del Pci, fu massacrato e costretto a dimettersi, con accuse poi rivelatesi infondate.
Vent'anni fa il delinquente si chiamava Bettino Craxi, e la sua associazione a delinquere era non solo il Psi, ma il Caf, che comprendeva Andreotti e Fanfani vituperato anticomunista (poi sostituito da Forlani). Craxi aveva inchiodato il Pci all'opposizione, aveva conquistato la centralità del sistema politico, voleva modernizzare lo Stato. Eliminato. Parallelamente Cossiga, da quando si emancipò dall'intesa consociativa che lo aveva eletto al Quirinale e cominciò a esternare contro i partiti, fu linciato, minacciato di impeachment, accusato di stragi e delitti. Fino a che Cossiga depose ogni progetto gollista e si limitò a esercitare l'arte del paradosso. Andreotti è un caso contorto ma anche lui diventò un delinquente solo quando smise di presiedere i governi consociativi.
Ora il delinquente si chiama Berlusconi, dopo un ventennio di caccia all'uomo.
Vi risparmio di farvi la storia del berluschicidio, vi esce ormai dalle orecchie. Dirò solo che rispetto agli altri lui ha l'aggravante tripla di essere ricco, di non essere un politico e di avere un grande elettorato. Con lui ci sono altri casi annessi (anche extrapolitici, come Bertolaso e don Verzè). Esempio? Il modello Lombardia di Formigoni&Cl, un sistema di potere analogo a quello delle coop rosse in Emilia, con le stesse ombre, ma con risultati di eccellenza in termini di amministrazione. Massacrato mentre le coop rosse furono risparmiate. Per la sanità la Lombardia fu indagata di pari passo con la Puglia di Vendola, ma con una differenza: la prima funzionava bene, la seconda no. Risultato: la prima fu sfasciata a norma di legge, la seconda no. Anche lì l'aggravante era il largo consenso recidivo a Formigoni.
Cos'hanno in comune i casi citati? Erano antagonisti della sinistra. E poi un'altra peculiarità: da Almirante a Pacciardi e Sogno, da Fanfani a Cossiga, a Craxi e a Berlusconi, volevano una repubblica presidenziale, bestia nera del Partito-Principe. Il mistero resta: come mai tutti coloro che si oppongono alla sinistra sono delinquenti, chi per eversione, chi per golpismo, chi per malaffare? C'è una spiegazione logica, scientifica a questa curiosa coincidenza? Cosa c'era di vero nelle accuse? Almirante era fascista, è vero, ed è pure vero che alcuni neofascisti erano violenti; ma Almirante e il suo partito non c'entravano nulla con stragi, assassini e violenze, di cui furono più vittime che artefici. Craxi navigò alla grande nel sistema delle tangenti, è vero, usò modi illeciti per finanziare la politica, ma la tangente fu inventata storicamente dalla sinistra dc parastatale e i finanziamenti illeciti, prima di Craxi riguardò la Dc, il Psi antecraxi, gli alleati, più i soldi che arrivavano da Mosca al Pci e le tangenti sull'import-export con l'est. Anche Berlusconi non è uno stinco di santo, ma se qualunque grande azienda italiana o qualunque grande partito italiano fosse setacciato, intercettato e perquisito con la stessa meticolosità, avrebbero trovato reati analoghi, anzi delitti peggiori e pure arricchimenti illeciti a spese del denaro pubblico. Appena si è scoperchiato l'affare Monte dei Paschi vedete cosa ne è venuto fuori, suicidi inclusi. Se avessero poi applicato il criterio usato per Berlusconi - il capo è colpevole degli illeciti compiuti nel suo regno - avremmo avuto in galera i due terzi del capitalismo nostrano e della partitocrazia.
A questo punto la conclusione è netta: o avete il coraggio di teorizzare l'iniquità razziale di chiunque si opponga alla sinistra, e dunque il nesso etico e genetico tra antisinistra e criminalità, o c'è qualcosa di turpe nella sistematica criminalizzazione del nemico. Certo, non tutti i giudici che si sono occupati di Berlusconi e dei casi precedenti erano di parte. Alcuni decisamente sì, erano di parte; altri invece erano solo nella parte, ovvero accettate quelle premesse non puoi che avere quelle conseguenze; si crea un meccanismo a cascata, una coazione a ripetere e a non contraddire le sentenze dei colleghi di casta.
Il punto era ridiscutere i presupposti dell'indagine, a partire dall'accanimento selettivo; e poi, a valle, porsi il problema della responsabilità, cioè considerare le conseguenze per l'Italia. I giudici non sono una vil razza dannata, sono nella media degli italiani: l'unica differenza è che solo loro dispongono di un potere assoluto, inconfutabile, irresponsabile. Che non risponde di sé né dei danni pubblici che arreca. La serra in cui fioriscono le sentenze è una Cupola editoriale-giudiziaria-finanziaria, benedetta da alcuni poteri transnazionali. Un allineamento di fatto, non un complotto premeditato; non è una congiura ma una congiuntura. La sinistra politica ne è solo il terminale periferico.
Non sono affatto innocentista, ma l'esperienza mi conduce a una conclusione: ogni potere ha la sua fogna, in forme e misure diverse; ma alcune vengono portate alla luce e altre no.
Usciamo in fretta dalla seconda repubblica: non quella nata nel '94, ma quella abortita dal '68.
www.studiostampa.com
Il leader del Msi fu accusato di stragismo, quello del Psi distrutto per aver messo i comunisti nell'angolo. Da 20 anni nel mirino c'è Berlusconi.
Vorrei conoscere la segreta legge in base alla quale chi si oppone alla sinistra è sempre un delinquente. Cito tre esempi principali, diversi per stile ed epoca, più altri casi paralleli. Quarant'anni fa il delinquente si chiamava Giorgio Almirante. Aveva ottenuto un gran successo elettorale, riempiva le piazze, spopolava in tv. Perciò si decise che era un criminale, e dunque andava messo fuori legge col suo partito. Badate bene, il Msi in quella fase era meno fascista di prima, era in doppiopetto, era diventato destra nazionale, apriva a liberali e monarchici, aveva perfino (...)
(...) partigiani. Ma allora risorse il fronte antifascista. La stessa criminalizzazione era avvenuta nel '60 quando l'Msi aveva svoltato in senso moderato, appoggiando un governo centrista, presto rovesciato da un'insurrezione violenta di piazza. L'antifascismo veniva sfoderato non quando si sentiva odore di fasci ma quando si sentiva odore di voti e di governo. Su Almirante piovvero stragi e accuse tremende, si creò un cordone sanitario per isolare la destra, la sua stampa e le sue idee, si favorì una scissione. La persecuzione finì quando il Msi tornò piccolo e innocuo. Le accuse di fascismo non risparmiarono neanche due combattenti antifascisti come Sogno e Pacciardi che erano però militanti anticomunisti. La campagna infame si accanì col Quirinale: Leone, eletto con i voti del Msi e senza quelli del Pci, fu massacrato e costretto a dimettersi, con accuse poi rivelatesi infondate.
Vent'anni fa il delinquente si chiamava Bettino Craxi, e la sua associazione a delinquere era non solo il Psi, ma il Caf, che comprendeva Andreotti e Fanfani vituperato anticomunista (poi sostituito da Forlani). Craxi aveva inchiodato il Pci all'opposizione, aveva conquistato la centralità del sistema politico, voleva modernizzare lo Stato. Eliminato. Parallelamente Cossiga, da quando si emancipò dall'intesa consociativa che lo aveva eletto al Quirinale e cominciò a esternare contro i partiti, fu linciato, minacciato di impeachment, accusato di stragi e delitti. Fino a che Cossiga depose ogni progetto gollista e si limitò a esercitare l'arte del paradosso. Andreotti è un caso contorto ma anche lui diventò un delinquente solo quando smise di presiedere i governi consociativi.
Ora il delinquente si chiama Berlusconi, dopo un ventennio di caccia all'uomo.
Vi risparmio di farvi la storia del berluschicidio, vi esce ormai dalle orecchie. Dirò solo che rispetto agli altri lui ha l'aggravante tripla di essere ricco, di non essere un politico e di avere un grande elettorato. Con lui ci sono altri casi annessi (anche extrapolitici, come Bertolaso e don Verzè). Esempio? Il modello Lombardia di Formigoni&Cl, un sistema di potere analogo a quello delle coop rosse in Emilia, con le stesse ombre, ma con risultati di eccellenza in termini di amministrazione. Massacrato mentre le coop rosse furono risparmiate. Per la sanità la Lombardia fu indagata di pari passo con la Puglia di Vendola, ma con una differenza: la prima funzionava bene, la seconda no. Risultato: la prima fu sfasciata a norma di legge, la seconda no. Anche lì l'aggravante era il largo consenso recidivo a Formigoni.
Cos'hanno in comune i casi citati? Erano antagonisti della sinistra. E poi un'altra peculiarità: da Almirante a Pacciardi e Sogno, da Fanfani a Cossiga, a Craxi e a Berlusconi, volevano una repubblica presidenziale, bestia nera del Partito-Principe. Il mistero resta: come mai tutti coloro che si oppongono alla sinistra sono delinquenti, chi per eversione, chi per golpismo, chi per malaffare? C'è una spiegazione logica, scientifica a questa curiosa coincidenza? Cosa c'era di vero nelle accuse? Almirante era fascista, è vero, ed è pure vero che alcuni neofascisti erano violenti; ma Almirante e il suo partito non c'entravano nulla con stragi, assassini e violenze, di cui furono più vittime che artefici. Craxi navigò alla grande nel sistema delle tangenti, è vero, usò modi illeciti per finanziare la politica, ma la tangente fu inventata storicamente dalla sinistra dc parastatale e i finanziamenti illeciti, prima di Craxi riguardò la Dc, il Psi antecraxi, gli alleati, più i soldi che arrivavano da Mosca al Pci e le tangenti sull'import-export con l'est. Anche Berlusconi non è uno stinco di santo, ma se qualunque grande azienda italiana o qualunque grande partito italiano fosse setacciato, intercettato e perquisito con la stessa meticolosità, avrebbero trovato reati analoghi, anzi delitti peggiori e pure arricchimenti illeciti a spese del denaro pubblico. Appena si è scoperchiato l'affare Monte dei Paschi vedete cosa ne è venuto fuori, suicidi inclusi. Se avessero poi applicato il criterio usato per Berlusconi - il capo è colpevole degli illeciti compiuti nel suo regno - avremmo avuto in galera i due terzi del capitalismo nostrano e della partitocrazia.
A questo punto la conclusione è netta: o avete il coraggio di teorizzare l'iniquità razziale di chiunque si opponga alla sinistra, e dunque il nesso etico e genetico tra antisinistra e criminalità, o c'è qualcosa di turpe nella sistematica criminalizzazione del nemico. Certo, non tutti i giudici che si sono occupati di Berlusconi e dei casi precedenti erano di parte. Alcuni decisamente sì, erano di parte; altri invece erano solo nella parte, ovvero accettate quelle premesse non puoi che avere quelle conseguenze; si crea un meccanismo a cascata, una coazione a ripetere e a non contraddire le sentenze dei colleghi di casta.
Il punto era ridiscutere i presupposti dell'indagine, a partire dall'accanimento selettivo; e poi, a valle, porsi il problema della responsabilità, cioè considerare le conseguenze per l'Italia. I giudici non sono una vil razza dannata, sono nella media degli italiani: l'unica differenza è che solo loro dispongono di un potere assoluto, inconfutabile, irresponsabile. Che non risponde di sé né dei danni pubblici che arreca. La serra in cui fioriscono le sentenze è una Cupola editoriale-giudiziaria-finanziaria, benedetta da alcuni poteri transnazionali. Un allineamento di fatto, non un complotto premeditato; non è una congiura ma una congiuntura. La sinistra politica ne è solo il terminale periferico.
Non sono affatto innocentista, ma l'esperienza mi conduce a una conclusione: ogni potere ha la sua fogna, in forme e misure diverse; ma alcune vengono portate alla luce e altre no.
Usciamo in fretta dalla seconda repubblica: non quella nata nel '94, ma quella abortita dal '68.
www.studiostampa.com
Iscriviti a:
Post (Atom)
Eccellenza a Roma - Post in Evidenza
I POST PIU' SEGUITI
-
UFFICIO STAMPA Siamo specializzati in servizi di “ Ufficio Stampa On-Line ” con lanci d’Agenzia e cura in Rete. L'abbattimento dei cost...
-
L'EUROPA CI STA UCCIDENDO ! Da troppi anni continuo a denunciare la tragedia monetaria ed a proporre soluzioni, purtroppo lasciate senza...
-
Ma la vogliamo smettere di riscrivere la storia in base a quello che ci piace pensare. Impegnamoci tutti a migliorare il presente e progetta...