Chiedo Scusa ma invece dei Dazi sui prodotti orientali che, per mantenere competitività, porterebbero ad un peggioramento della qualità (se mai possibile peggiorarla ancora) non si potrebbe obbligare l'Importatore a far certificare in Qualità (ISO 9001 ecc.) Prodotti e Servizi da un Ente Certificatore Italiano sul Suolo Italiano. Si darebbe lavoro ai nostri Professionisti ed Enti, oltre che fermare l'importazione dei prodotti non certificati e molti sicuramente non supererebbero i controlli, particolarmente sulla sicurezza e l'inquinamento:
Ricordo a Tutti, i costi che le nostre Aziende debbono, giustamente, sopportare per la Sicurezza sul Lavoro, per le, giuste, Certificazioni di Qualità, per le Normative sui Dipendenti, per i Contributi Previdenziali e quant'altro. Mancando la nostra Qualità e Sicurezza la concorrenza diviene sleale e la mia proposta di Certificazione in Italia per procedere alla distribuzione di un qualsiasi Prodotto/Servizio continuo a ritenerla corretta.
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Vittima aveva 17 anni, l'automobile si è ribaltata nel crotonese- 18:15
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Famiglia gambizzata a Palermo
Vittime sorprese in casa, aggressori poi fuggiti- 18:07
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Nuova perturbazione nord-est Europa. Previsti anche venti forti- 17:55
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Papa: consegnata esortazione apostolica
A 36 esponenti Chiesa. "Evangelii gaudium" pubblicata martedì- 17:06
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Detenuto si impicca in cella a Benevento
Sono stati 46 i casi nel 2013 e 146 le morti tra i reclusi- 16:08
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Calcio: 14enne muore in campo
Nel Senese, inutili i soccorsi. Giocava nel 'Foiano'- 15:04
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Ragazzo 16enne finisce in fiume e muore
Scomparso nella notte, ancora da accertare cause della caduta- 15:03
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Nevica nelle zone del Pollino e della Sila- 14:34
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Tesoro Inca a La Spezia, tre denunciati
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Alluvione:Orlando,155 mln a disposizione
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Protesta familiari imputati per Duisburg
Donne in catene nel Duomo a Reggio Calabria, 'sono innocenti'- 13:47
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Ilva: Vendola, contrari a nuovo decreto
C'è rischio che scelta ci porti a infrazione europea
sabato
OLIMPIADI 2024, LA CANDIDATURA DI ROMA DIVENTA SEMPRE PIU’ CONCRETA
Potrebbe non essere più soltanto un’ipotesi la candidatura dell’Italia, o meglio di Roma, per i Giochi Olimpici del 2024. Non c’è ancora l’ufficialità, ma dopo l’incontro di ieri a Palazzo Chigi tra il Premier Enrico Letta, il Presidente del Coni Giovanni Malagò e quello del Cio Thomas Bach la possibilità si fa davvero concreta. Thomas Bach ha “benedetto” Roma come candidata per le Olimpiadi 2024, esortando a modo suo Letta a firmare la candidatura. Il Presidente del Consiglio ha infatti ricevuto in dono una penna su cui sono incisi i cinque cerchi olimpici, il dono è stato accompagnato dalle incoraggianti parole del presidente del Cio "Credo che - Letta ndr - sappia come usarla”.
A fine incontro sia Bach che Malagò si sbilanciano, il primo ha dichiarato: ”Il premier Letta ha espresso chiaramente l’interesse dell’Italia per una candidatura ai Giochi del 2024. Sarebbe una candidatura forte e apprezzata che al Cio verrebbe accolta con simpatia perché l’Italia è un grande Paese di sport ed atleti di livello”. Il Presidente del Coni invece si spinge ancora più in la: ”Abbiamo acceso almeno le luci di posizione in vista di una candidatura italiana? Assolutamente sì, anche qualcosa di più”.
Fonte: Roma Capitale NEWS
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A fine incontro sia Bach che Malagò si sbilanciano, il primo ha dichiarato: ”Il premier Letta ha espresso chiaramente l’interesse dell’Italia per una candidatura ai Giochi del 2024. Sarebbe una candidatura forte e apprezzata che al Cio verrebbe accolta con simpatia perché l’Italia è un grande Paese di sport ed atleti di livello”. Il Presidente del Coni invece si spinge ancora più in la: ”Abbiamo acceso almeno le luci di posizione in vista di una candidatura italiana? Assolutamente sì, anche qualcosa di più”.
Fonte: Roma Capitale NEWS
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venerdì
"Per salvare le nostre piccole imprese dobbiamo uscire dall'Euro"
"Per salvare le nostre piccole imprese dobbiamo uscire dall'Euro"
(Magdi Cristiano Allam, Intervento nell'Aula del Parlamento Europeo, Strasburgo, 20/11/2013).
In Italia su circa 4 milioni e mezzo di imprese il 95% sono micro, il 4,5% sono piccole, lo 0,5% sono medie. Producono il 57,7% del Pil e creano il 64% dei posti di lavoro.
Nei primi nove mesi del 2013 sono fallite quasi 9 mila aziende. Chiudono circa 1.000 partite iva al giorno. Il paradosso è che le aziende muoiono perché vantano dei crediti e il principale debitore insolvente è lo Stato che deve 130 miliardi alle imprese.
Per un verso c’è la scure delle tasse che arrivano al 70% dall’altro la ghigliottina della stretta creditizia. Come si può parlare di moneta unica se in Germania l’imprenditore ha il denaro all’1% mentre in Italia il tasso praticato dalle banche oscilla dal 5 fino al 20%?
L’euro ha devastato i piccoli imprenditori che hanno fatto grande l’Italia.
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