Agcom: il regolamento per la tutela del copyright online in vigore da lunedì prossimo. Un'area dedicata sul sito dell'authority per l'invio delle istanze.
di m.s.
Entrerà in vigore da lunedì prossimo, 31 marzo, il regolamento per la tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica approvato dal Consiglio dell’Autorità lo scorso 12 dicembre.
Le modalità applicative del regolamento, che promuove l’offerta legale di contenuti digitali e definisce le procedure di enforcement nel caso di violazioni commesse in rete o sui mezzi radiotelevisivi, sono state presentate oggi agli addetti ai lavori nell’ambito di un seminario organizzato presso la sede di Roma dell’Agcom.
Fonte: Corriere delle Comunicazioni - AGCOM - Articolo Completo QUI !
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mercoledì
SECONDA MOSSA DA SCACCO MATTO DI PUTIN: VISA E MASTERCARD ESPULSE DALLA RUSSIA, NASCE IL CIRCUITO ''PRO100''.
MOSCA - Altra straordinaria mossa da scacco matto di Putin, dopo quella di usare la valuta cinese e non più l'euro o il dollaro americano come valuta di riserva: l'intera Russia esce dal circuito Visa - Mastercard e si organizza per avere le proprie carte di credito! Questa decisione - finanziariamente vantaggiosissima per la Russia - produce un danno clamoroso ai colossi americani del pagamento con carta di credito: perdono in un colpo solo 100 milioni di clienti. La decisione di Putin nasce perché Obama ha dato ordine a Visa e Mastercard di bloccare le trasazioni in Russia. Solo che, questa decisione si è rivoltata come un boomerang contro i colossi americani che non si aspettavano che al Russia fosse pronta - in pochi giorni - a sostituirli.
Ne scrive il sito economico in lingua inglese rt.com
Fonte: IL NORD Quotidiano - Articolo Completo QUI !
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COMMERCIALISTI CALPESTATI: PRETENDIAMO RISPETTO !
Cari amici,
mi accingo a scrivere anche oggi queste mie riflessioni in preda alla costernazione e allo stupore. In qualità di professionisti, portiamo sulle spalle il carico delle nostre delicate responsabilità. Un peso che grava sui nostri studi che con sacrifici e difficoltà facciamo andare avanti, giorno dopo giorno, scontrandoci spesso e malvolentieri con un impianto istituzionale e normativo obsoleto, duro e il più delle volte ottuso. Siamo professionisti vessati da una politica opportunista, legata alle poltrone e ai propri interessi più che a quelli del Paese. Una politica asfissiante e, nella maggior parte dei casi, priva di alcuna competenza. Una politica che si prende il lusso di metterci tutti nello stesso calderone, tacciandoci alla stregua di quella zona grigia sulla quale galleggia la mafia.
Ecco, siamo paragonati agli strateghi delle organizzazioni malavitose, dipinti come il motore e il cuore pulsante delle stesse. Ma chi è l’artefice di un quadro denso di cotanta infondata fantasia? Ebbene, un personaggio che siede da oltre vent’anni sugli scranni parlamentari senza aver contribuito minimamente al vero cambiamento del Paese, partecipando invece in maniera attiva all’affondamento dello stesso. Mi riferisco al parlamentare di lungo corso Rosy Bindi, presidente della Commissione antimafia, la quale ha affermato che “non c’è cronaca che non ci dica che uno i problemi principali per combattere la mafia oggi è quello di aggredire la zona grigia, fatta prevalentemente di professionisti, come avvocati, commercialisti, notai, operatori delle banche, imprenditori’’. Una frase forte quanto ingiustificata, che tende a dipingere l’intera categoria professionale come una grande ala protettiva sotto la quale possono nascondersi i (pochi) professionisti collusi con la mafia.
È assurdo! È vergognoso! È ignobile che tali parole siano state proferite dal capo di una Commissione parlamentare e che siano volte a una gratuita denigrazione dell’intero comparto professionale.
E sì, perché in quella frase vengono chiamati in causa tutti gli attori del contesto professionale di stampo giuridico ed economico.
Siamo arrivati davvero alla frutta, tutti contro tutti sperando alla fine di cogliere qualcuno, poco importa se invece del lupo si ammazza l’agnello!
Fonte: Fiscal Focus - Articolo Completo QUI !
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mi accingo a scrivere anche oggi queste mie riflessioni in preda alla costernazione e allo stupore. In qualità di professionisti, portiamo sulle spalle il carico delle nostre delicate responsabilità. Un peso che grava sui nostri studi che con sacrifici e difficoltà facciamo andare avanti, giorno dopo giorno, scontrandoci spesso e malvolentieri con un impianto istituzionale e normativo obsoleto, duro e il più delle volte ottuso. Siamo professionisti vessati da una politica opportunista, legata alle poltrone e ai propri interessi più che a quelli del Paese. Una politica asfissiante e, nella maggior parte dei casi, priva di alcuna competenza. Una politica che si prende il lusso di metterci tutti nello stesso calderone, tacciandoci alla stregua di quella zona grigia sulla quale galleggia la mafia.
Ecco, siamo paragonati agli strateghi delle organizzazioni malavitose, dipinti come il motore e il cuore pulsante delle stesse. Ma chi è l’artefice di un quadro denso di cotanta infondata fantasia? Ebbene, un personaggio che siede da oltre vent’anni sugli scranni parlamentari senza aver contribuito minimamente al vero cambiamento del Paese, partecipando invece in maniera attiva all’affondamento dello stesso. Mi riferisco al parlamentare di lungo corso Rosy Bindi, presidente della Commissione antimafia, la quale ha affermato che “non c’è cronaca che non ci dica che uno i problemi principali per combattere la mafia oggi è quello di aggredire la zona grigia, fatta prevalentemente di professionisti, come avvocati, commercialisti, notai, operatori delle banche, imprenditori’’. Una frase forte quanto ingiustificata, che tende a dipingere l’intera categoria professionale come una grande ala protettiva sotto la quale possono nascondersi i (pochi) professionisti collusi con la mafia.
È assurdo! È vergognoso! È ignobile che tali parole siano state proferite dal capo di una Commissione parlamentare e che siano volte a una gratuita denigrazione dell’intero comparto professionale.
E sì, perché in quella frase vengono chiamati in causa tutti gli attori del contesto professionale di stampo giuridico ed economico.
Siamo arrivati davvero alla frutta, tutti contro tutti sperando alla fine di cogliere qualcuno, poco importa se invece del lupo si ammazza l’agnello!
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