|
|
|
|
|
|
|
|
TERREMOTO IN IRPINIA: IL RICORDO DI RIVA DESTRA NELLE PAROLE DI CHI PRESTO' I SOCCORSI
(di Enrico Kauffmann*)
23 Novembre 1980. Ore 19.34. Un boato lungo 90 secondi. Poi il silenzio. Lungo, irreale. Poi il buio della sera squarciato dai bagliori delle fiamme che avvolgono case e poderi. L’aria irrespirabile per le immense nubi di polvere che tardano a dilatarsi. Tutto intorno morte e devastazione. Grida di disperazione. Concitazione. La fine di storie, vite, sacrifici. A 40 anni dal dramma del terremoto in Irpinia Riva Destra ricorda così, con le testimonianze di chi c’era, di chi intervenne nei soccorsi, quei terribili momenti. Oggi la comunità di Riva Destra ricorda in commosso silenzio quel immane sciagura che provocò migliaia di morti e feriti, nonché la devastazione di interi territori, stringendosi con calore ai sopravvissuti e ai familiari delle vittime. Oggi non è tempo di polemiche, ma i ritardi che segnarono i soccorsi, la disorganizzazione che segui a quei drammatici momenti, il dolore di intere popolazioni abbandonate a se stesse, serva da monito oggi e in futuro per non ripetere quegli errori gravissimi. Oggi, col dramma della pandemia COVID 19, come allora aspettiamo una efficace, efficiente e solidale risposta dello Stato che sostanzi una ripresa economica basata su concreti aiuti di quanti in difficoltà. Una ricostruzione che non riverberi la vergogna post terremoto.
* Nastrino Benemerenza Terremoto 1980
Un settore in crisi da anni quello del mondo dello Spettacolo, nel 2019 sembrava aver visto uno spiraglio di luce (così emerge dai dati SIAE). Nel 2019 tutti gli indicatori dell’attività di spettacolo sono stati in terreno positivo rispetto al 2018: aumentati gli eventi proposti (+ 1,10%), oltre 246 milioni di biglietti o abbonamenti acquistati dagli spettatori (+ 5,82%) con una spesa al botteghino che ha sfiorato i 2,8 miliardi di euro (+5,49%). Quest’ultimo dato si avvicina ai 5 miliardi di euro (+ 2,91%) se si aggiungono i servizi accessori offerti agli spettatori dagli organizzatori in connessione o durante gli eventi. Quindi, il 2019 ha segnato una ripresa dell’offerta (+47.420 spettacoli, pari ad una crescita del +1,10%). Bene anche per quanto riguarda la presenza degli spettatori: registrato un aumento di 13.553.122 biglietti e abbonamenti (+5,82%). È la seconda miglior performance degli ultimi 5 anni con 246.383.395 ingressi. Risultavano in crescita anche i valori degli indicatori economici relativi alla spesa al botteghino (+5,49%) e alla spesa del pubblico (+2,91%). Era rimasto stabile soltanto il volume d’affari, con una perdita appena inferiore al punto percentuale. L’aumento sia del numero di ingressi rilasciati che della spesa al botteghino non ha però comportato una variazione del prezzo medio praticato rispetto al 2018. In entrambi gli anni presi in considerazione, un biglietto per accedere all’evento è costato in media agli spettatori sempre 11,28 euro nel 2019. Il 2019 si è chiuso, dunque, con la conferma di una maggiore propensione a destinare una sempre maggior quota di reddito disponibile verso i consumi culturali. Ma tutto questo non servirà perché quando si alzerà di nuovo il Sipario, troveremo un mondo, che non ha più fondi. Dopo mesi sembra nascere un tavolo permanente tra Ministero e Addetto ai lavori. Il tavolo, che è aperto a nuove integrazioni di associazioni e organizzazioni di settore, esamina le problematiche connesse all’emergenza sanitaria e valuta l’adozione delle opportune iniziative relative alle misure di contrasto all’emergenza sanitaria, con particolare attenzione alla tutela dei diritti dei lavoratori. Ma i lavoratori di questo settore hanno bisogno ora di economia, ne hanno bisogno anche quelli con i contratti ad intermittenza, che ora non posso accedere al Fondo. È per questo che dovrebbero intervenire le Regioni, come è successo in Veneto e stipulare un accordo con l’INPS aumentando lo stanziamento per un’indennità integrativa a tutti i lavoratori residenti nella Regione stessa. In questo modo possiamo cercare di sostenere un settore importante del mondo dell’intrattenimento, che vive da inizio pandemia una crisi che ha quasi azzerato le attività professionali.
Possono costituire marchi d'impresa tutti i segni, in particolare le parole, compresi i nomi di persone, o i disegni, le lettere, le cifre, i colori, la forma del prodotto o del suo confezionamento, oppure i suoni, a condizione che tali segni siano adatti a distinguere i prodotti o i servizi di un'impresa da quelli di altre imprese; e ad essere rappresentati nel registro in modo chiaro tale da determinare con chiarezza e precisione l'oggetto della protezione conferita al titolare.
Il codice indica che il marchio deve:
In base agli elementi che lo compongono il marchio può distinguersi in :
I marchi sonoro, di movimento, multimediale e olografico sono di recente introduzione nella disciplina nazionale; apposite circolari esplicative di prossima emanazione forniranno le informazioni necessarie per un loro corretto deposito.
Roma, 9 nov. (Adnkronos) - "Il 9 Novembre è una data simbolo non solo per la Germania, ma per tutta l'Europa, simbolo della liberazione e dall'oppressione del comunismo. Purtroppo dobbiamo riscontrare che nessuno ne parla, sia nelle scuole, che nelle istituzioni. Riva Destra, movimento nato nel 1993 e anticomunista da sempre, si mobilita per parlarne e ricordarlo sui social, per ricordare che la caduta del muro di Berlino, era la rinascita dell'Europa e del suo popolo. Il 9 Novembre è la data della rivolta popolare Europea, una data che arriva dopo altre importanti tappe di forza e di rappresentanza di popolo. Si era partiti nel 1956 a Budapest, il 1968 a Praga, il 1980 a Danzica per come ricordato sopra, il 1989 a Berlino. Purtroppo oggi l'Europa intera governata da logiche di capitalismo globalizzato, dalla finanza quella a sostegno delle multinazionali sta dimostrando di aver fallito. Nel ribadire una storica richiesta di Fratelli d'Italia, ossia l'istituzione di una giornata europea per non dimenticare questa data importante, crediamo che sia giunta l'ora di abbattere il muro del globalismo, quello dell'ideologia globalista -prendendo in prestito le parole di Giorgia Meloni oggi in un'intervista- 'quella delle frontiere aperte, della finanza che vince sull'economia reale, del politicamente corretto, lontana dalla gente'".
Questa una nota del movimento Riva Destra.
Martedì 10 alle ore 21:00 ci sarà una VideoConferenza, per partecipare basterà cliccare QUI !
(Pol/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 09-NOV-20 13:56