domenica
Le dieci piaghe della giustizia che l'Italia ora deve debellare
di Renato Brunetta
Dalla lunghezza dei processi ai privilegi dei magistrati, il Paese ha bisogno di una riforma radicale per rendere il sistema finalmente equo ed efficiente.
La giustizia in Italia non funziona. È un dato di fatto, inutile girarci attorno. Inutile nascondersi dietro i processi di Berlusconi: è solo una scusa per non fare una riforma fondamentale per il nostro Paese e che tutto il mondo ci chiede. Il programma iniziale di questa maggioranza prevedeva una riforma delle istituzioni che rafforzasse il potere politico, per poi procedere, con una rinnovata autorevolezza, alla riforma della giustizia. La strada ce l'ha indicata il capo dello Stato che, con le dichiarazioni a seguito della sentenza della Cassazione su Silvio Berlusconi, ha evocato il lavoro dei saggi da lui incaricati nell'aprile scorso per studiare i termini di una riforma della giustizia. Ma si può fare ancora di più: parallelamente alla riforma della giustizia, promuovere la raccolta firme per i referendum radicali, almeno un milione entro la fine di settembre 2013. La giustizia italiana va riformata da cima a fondo.
L'Italia è il Paese con maggior necessità di interventi migliorativi nel settore della giustizia.
1. Il numero di casi pendenti
2. Processi troppo lunghi
3. Un costo esagerato
4. Un budget troppo alto
5. Salari e stipendi
6. Una scarsa «accountability»
7. Meritocrazia zero
8. Avanzamenti di carriera
9. E la responsabilità civile?
10. Da zero a uno: meno di 0,5
Fonte: IL GIORNALE - Articolo Completo QUI
www.studiostampa.com
Dalla lunghezza dei processi ai privilegi dei magistrati, il Paese ha bisogno di una riforma radicale per rendere il sistema finalmente equo ed efficiente.
La giustizia in Italia non funziona. È un dato di fatto, inutile girarci attorno. Inutile nascondersi dietro i processi di Berlusconi: è solo una scusa per non fare una riforma fondamentale per il nostro Paese e che tutto il mondo ci chiede. Il programma iniziale di questa maggioranza prevedeva una riforma delle istituzioni che rafforzasse il potere politico, per poi procedere, con una rinnovata autorevolezza, alla riforma della giustizia. La strada ce l'ha indicata il capo dello Stato che, con le dichiarazioni a seguito della sentenza della Cassazione su Silvio Berlusconi, ha evocato il lavoro dei saggi da lui incaricati nell'aprile scorso per studiare i termini di una riforma della giustizia. Ma si può fare ancora di più: parallelamente alla riforma della giustizia, promuovere la raccolta firme per i referendum radicali, almeno un milione entro la fine di settembre 2013. La giustizia italiana va riformata da cima a fondo.
L'Italia è il Paese con maggior necessità di interventi migliorativi nel settore della giustizia.
1. Il numero di casi pendenti
2. Processi troppo lunghi
3. Un costo esagerato
4. Un budget troppo alto
5. Salari e stipendi
6. Una scarsa «accountability»
7. Meritocrazia zero
8. Avanzamenti di carriera
9. E la responsabilità civile?
10. Da zero a uno: meno di 0,5
Fonte: IL GIORNALE - Articolo Completo QUI
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Ultimo treno per la giustizia
Pannella e il Cav. Un vecchio savio matto e un macchinista senza agibilità. Ma loro possiedono l’unico salvacondotto che conti per l’Italia. Riformare la magistratura, che non si lascerà mai riformare.
Va a finire - non sarebbe la prima volta - che il più savio di tutti è un vecchio matto con gli occhi spiritati da sciamano e la coda di cavallo.
Marco Pannella sta offrendo, con i referendum, il biglietto per l’ultimo treno. Non certo l’ultimo treno per Berlusconi, che non ha più neppure il passaporto, e il cui potente salvacondotto si è rivelato fantomatico più dell’arma segreta di Hitler. No, il fischio del capostazione annuncia l’ultimo treno per la riforma della giustizia, il solo salvacondotto che conti per l’Italia, il “grande veicolo” su cui salire tutti. L’ultimo, si badi: non ci saranno a breve altre partenze, e a quel punto toccherà farsela a piedi, e ci vorranno anni o decenni. Non si annuncia come un viaggio comodo: la destinazione è incerta, le rotaie dissestate, il percorso disseminato di strettoie, ponti scricchiolanti e carcasse lasciate a marcire sui binari. Ma è la sola via possibile, o almeno la più realistica. Perché se è vero, come ha scritto Angelo Panebianco, che un potere forte e unito (la magistratura) non si lascerà mai riformare da un potere debole e diviso (la politica), ne consegue che l’unica flebo per iniettare in tempi brevi vigore e legittimità al potere cagionevole è un mandato popolare inequivocabile.
Fonte: IL FOGLIO - Articolo Completo QUI
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Va a finire - non sarebbe la prima volta - che il più savio di tutti è un vecchio matto con gli occhi spiritati da sciamano e la coda di cavallo.
Marco Pannella sta offrendo, con i referendum, il biglietto per l’ultimo treno. Non certo l’ultimo treno per Berlusconi, che non ha più neppure il passaporto, e il cui potente salvacondotto si è rivelato fantomatico più dell’arma segreta di Hitler. No, il fischio del capostazione annuncia l’ultimo treno per la riforma della giustizia, il solo salvacondotto che conti per l’Italia, il “grande veicolo” su cui salire tutti. L’ultimo, si badi: non ci saranno a breve altre partenze, e a quel punto toccherà farsela a piedi, e ci vorranno anni o decenni. Non si annuncia come un viaggio comodo: la destinazione è incerta, le rotaie dissestate, il percorso disseminato di strettoie, ponti scricchiolanti e carcasse lasciate a marcire sui binari. Ma è la sola via possibile, o almeno la più realistica. Perché se è vero, come ha scritto Angelo Panebianco, che un potere forte e unito (la magistratura) non si lascerà mai riformare da un potere debole e diviso (la politica), ne consegue che l’unica flebo per iniettare in tempi brevi vigore e legittimità al potere cagionevole è un mandato popolare inequivocabile.
Fonte: IL FOGLIO - Articolo Completo QUI
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Siracusa, Allarme Tubercolosi: Ispezione a sorpresa dell'On. Zito all'Umberto I. Fuga di un immigrato affetto
"Durante un’ispezione a sorpresa del nostro portavoce Stefano Zito (MoVimento 5 Stelle) avvenuta Domenica 18 Agosto, si è appreso della fuga dall'ospedale Umberto I di un immigrato affetto da tubercolosi attiva. La notizia è stata comunicata dallo stesso Zito nel suo profilo Facebook. A lui va tutto il nostro apprezzamento e quello dei cittadini siracusani.
Come Meetup 2.0 del MoVimento 5 Stelle Siracusa già da tempo avevamo evidenziato criticità nei controlli e nella diagnosi della malattia sul nostro territorio, pubblicando una video inchiesta (LEGGI QUI) ripresa anche da importanti testate nazionali i cui dati nell’imbarazzo generale, l’ASP aveva tentavo prontamente di smentire.
Quello venuto alla luce Domenica 18 Agosto è solo uno dei diversi casi di tubercolosi attiva che sono stati affrontati nel corso delle scorse settimane dalla struttura ospedaliera aretusea. Vale la pena ricordare che pochi giorni dopo la nostra video inchiesta, mentre l’ASP si affannava a smentire i dati da noi diffusi, arrivava al pronto soccorso di Siracusa una ragazza ospite del centro accoglienza Umberto I, malata di tubercolosi attiva.
La prima volta non veniva effettuata la corretta diagnosi e la donna veniva rimandata al centro accoglienza, esponendo ancora di più a rischio infezione gli ospiti della struttura. Qualche giorno dopo la ragazza, persistendo il malore accusato nei giorni precedenti, ritornava al pronto soccorso, dove finalmente, riscontrata la TBC in forma attiva, veniva ricoverata non senza difficoltà, considerato che l'Umberto I non è dotato di stanze di isolamento respiratorio a norma.
Tratto da SiracusaNews.it - Articolo Completo QUI
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venerdì
Privacy, arriva Justdelete.me: il sito che ti aiuta a cancellarti dal web (senza fare miracoli).
ROMA - Si chiama justdelete.me ed è un sito che aggrega e rende fruibili tutti insieme i link di oltre trenta popolari piattaforme, da Facebook a Skype, da iTunes a eBay, che aiutano a cancellarsi dal servizio. L'ha inventato Robb Lewis, studente di Portsmouth, in Gran Bretagna, e in poche ore dal lancio ha avuto più di 3mila visitatori e centinaia di tweet e retweet da 70 paesi diversi.
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giovedì
Morto Giancarlo Bornigia, fondatore del Piper e del Gilda e re delle notti romane
ROMA - E' morto Giancarlo Bornigia, fondatore del Piper, discoteca diventata una delle icone del boom italiano degli anni '60, e re delle notti romane.
Bornigia, che avrebbe compiuto 83 anni il prossimo 29 settembre, è scomparso la scorsa notte per un arresto cardiaco al Policlinico Umberto I di Roma. Era stato ricoverato al Policlinico due giorni fa per problemi al cuore. Il funerale si svolgerà lunedì 26 agosto, alle 11, nella chiesa di Santa Chiara, in piazza dei Giochi Delfici.
Fonte: IL MESSAGGERO - Articolo Completo QUI
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Bornigia, che avrebbe compiuto 83 anni il prossimo 29 settembre, è scomparso la scorsa notte per un arresto cardiaco al Policlinico Umberto I di Roma. Era stato ricoverato al Policlinico due giorni fa per problemi al cuore. Il funerale si svolgerà lunedì 26 agosto, alle 11, nella chiesa di Santa Chiara, in piazza dei Giochi Delfici.
Fonte: IL MESSAGGERO - Articolo Completo QUI
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