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domenica
mercoledì
Monito dell'UE sui conti italiani. Governo "colpa della recessione"
(AGI) - Roma, 5 mar. - Il Mef risponde alle 'bacchettate' dell'Europa sui conti italiani.
"La competitivita' dell'economia italiana e' oggi limitata dall'elevato cuneo fiscale sul costo del lavoro, un problema che il Governo si accinge ad affrontare con determinazione".
Lo afferma il ministero dell'Economia in una nota commentando i rilievi dela Commissione Europea.
Tuttavia, sottolinea il Tesoro, "la capacita' di reazione dell'economia e il ribilanciamento dei conti con l'estero consentono di avere fiducia sulla presenza di una forte capacita' di adattamento e flessibilità del sistema produttivo nazionale". "Per contrastare la recessione - spiega il Tesoro - le aziende manifatturiere italiane hanno fatto ricorso alla riduzione dei costi di produzione, al miglioramento qualitativo dei prodotti e al contenimento dei prezzi e dei margini di profitto e questo ha permesso un netto miglioramento dei conti verso l'estero. Cio' ha permesso di ottenere un miglioramento della bilancia commerciale che e' passata nel breve arco di 3 anni da un deficit di 30 miliardi nel 2010 a un surplus di quasi 10 miliardi nel 2013.
Fonte: AGI - Articolo Completo QUI !
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"La competitivita' dell'economia italiana e' oggi limitata dall'elevato cuneo fiscale sul costo del lavoro, un problema che il Governo si accinge ad affrontare con determinazione".
Lo afferma il ministero dell'Economia in una nota commentando i rilievi dela Commissione Europea.
Tuttavia, sottolinea il Tesoro, "la capacita' di reazione dell'economia e il ribilanciamento dei conti con l'estero consentono di avere fiducia sulla presenza di una forte capacita' di adattamento e flessibilità del sistema produttivo nazionale". "Per contrastare la recessione - spiega il Tesoro - le aziende manifatturiere italiane hanno fatto ricorso alla riduzione dei costi di produzione, al miglioramento qualitativo dei prodotti e al contenimento dei prezzi e dei margini di profitto e questo ha permesso un netto miglioramento dei conti verso l'estero. Cio' ha permesso di ottenere un miglioramento della bilancia commerciale che e' passata nel breve arco di 3 anni da un deficit di 30 miliardi nel 2010 a un surplus di quasi 10 miliardi nel 2013.
Fonte: AGI - Articolo Completo QUI !
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martedì
L'utopia dell'euroconvergenza
L'unione monetaria dell'Eurozona si doveva costituire avendo come pre-requisito la convergenza delle economie partecipanti secondo i princìpi dell'Area valutaria ottimale (Avo). In realtà le pre-condizioni per un'effettiva convergenza non si sono raggiunte preliminarmente all'entrata in vigore dell'Unione monetaria, si è quindi teorizzata la convergenza endogena delle economie dell'Unione, ossia la convergenza indotta dalla mera appartenenza all'euro.
Un'analisi sommaria dei principali indicatori economici dei Paesi euro, a più di dieci anni dalla sua introduzione, dimostra che l'auspicato processo di convergenza indotta non ha portato a un riavvicinamento delle economie, ma ha addirittura aumentato i divari, contribuendo a disegnare due grandi aree all'interno dell'Eurozona: la zona Nord e i cosiddetti Piigs.
di Alessandro Zeli - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/3Y0Zv
www.studiostampa.com
Un'analisi sommaria dei principali indicatori economici dei Paesi euro, a più di dieci anni dalla sua introduzione, dimostra che l'auspicato processo di convergenza indotta non ha portato a un riavvicinamento delle economie, ma ha addirittura aumentato i divari, contribuendo a disegnare due grandi aree all'interno dell'Eurozona: la zona Nord e i cosiddetti Piigs.
di Alessandro Zeli - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/3Y0Zv
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venerdì
"I poteri forti distruggono gli stati nazionali in Europa e Medio Oriente"
Stiamo assistendo alla disgregazione degli stati nazionali sia in Medio Oriente con l'esplosione di conflitti etnico-confessionali e in Europa con la perdita della sovranità monetaria e legislativa.
E' una strategia promossa dai poteri forti finanziari globalizzati.
(Magdi Cristiano Allam, Bruxelles).
domenica
ANDAMENTO: il 476 d.C. nel futuro dell'Europa
di Gianni Pardo
Roma fu la capitale del più grande impero del mondo antico. La sua civiltà e le sue istituzioni furono talmente ammirate che sembrarono indistruttibili. Nel IV o nel V sec.d.C., quando già era vecchia di undici secoli, perfino quelli che le facevano la guerra tendevano ad assimilarsi alla sua civiltà, e a farne parte. I romani consideravano i singoli problemi come mali momentanei che forse il tempo avrebbe guarito.
Le cose invece piano piano peggioravano. La conclusione non poteva che essere la catastrofe e tuttavia, dal momento che il tempo passava e la catastrofe non si verificava, si sopravviveva in attesa degli sviluppi. Finché, nel 410, Alarico mise a sacco la città. Fu un avvertimento che non poteva essere ignorato, ma non si vedeva quale risposta si potesse dare: sarebbe stato necessario resuscitare quei romani guerrieri e patrioti che si erano ripresi persino dopo la sconfitta di Canne. La vita riprese a scorrere, forse si sperò che il destino decidesse autonomamente di salvare Roma, e invece arrivò Odoacre.
Quando il male progredisce, il passare del tempo non deve rassicurare. Una malattia asintomatica non è per questo meno grave: bisogna curarsi come se si stesse soffrendo molto e solo uno sciocco non lo farebbe, con la scusa che sta benissimo. A tutto questo si pensa mentre in Europa siamo in una situazione non dissimile da quella di Roma durante la decadenza. Da un lustro abbondante vediamo la crisi aggravarsi e da un lustro abbondante ci limitiamo ai palliativi. Ognuno spera che la tegola cada sul prossimo governo.
Il nostro tumore (maligno?) si chiama euro e i suoi guasti sono evidenti. Purtroppo ogni rimedio sembra peggiore del male. Se lo si annulla, può darsi che alcuni Stati molto indebitati falliscano. E mentre loro precipiterebbero in tragiche crisi economiche, cesserebbero di rimborsare i titoli detenuti dagli altri Stati, fino a provocare la crisi anche da loro.
Fonte: LsBlog - Articolo Completo QUI
Riepilogo su: Euro, Europa, Unione Europea e Stati Uniti d'Europa QUI
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Roma fu la capitale del più grande impero del mondo antico. La sua civiltà e le sue istituzioni furono talmente ammirate che sembrarono indistruttibili. Nel IV o nel V sec.d.C., quando già era vecchia di undici secoli, perfino quelli che le facevano la guerra tendevano ad assimilarsi alla sua civiltà, e a farne parte. I romani consideravano i singoli problemi come mali momentanei che forse il tempo avrebbe guarito.
Le cose invece piano piano peggioravano. La conclusione non poteva che essere la catastrofe e tuttavia, dal momento che il tempo passava e la catastrofe non si verificava, si sopravviveva in attesa degli sviluppi. Finché, nel 410, Alarico mise a sacco la città. Fu un avvertimento che non poteva essere ignorato, ma non si vedeva quale risposta si potesse dare: sarebbe stato necessario resuscitare quei romani guerrieri e patrioti che si erano ripresi persino dopo la sconfitta di Canne. La vita riprese a scorrere, forse si sperò che il destino decidesse autonomamente di salvare Roma, e invece arrivò Odoacre.
Quando il male progredisce, il passare del tempo non deve rassicurare. Una malattia asintomatica non è per questo meno grave: bisogna curarsi come se si stesse soffrendo molto e solo uno sciocco non lo farebbe, con la scusa che sta benissimo. A tutto questo si pensa mentre in Europa siamo in una situazione non dissimile da quella di Roma durante la decadenza. Da un lustro abbondante vediamo la crisi aggravarsi e da un lustro abbondante ci limitiamo ai palliativi. Ognuno spera che la tegola cada sul prossimo governo.
Il nostro tumore (maligno?) si chiama euro e i suoi guasti sono evidenti. Purtroppo ogni rimedio sembra peggiore del male. Se lo si annulla, può darsi che alcuni Stati molto indebitati falliscano. E mentre loro precipiterebbero in tragiche crisi economiche, cesserebbero di rimborsare i titoli detenuti dagli altri Stati, fino a provocare la crisi anche da loro.
Fonte: LsBlog - Articolo Completo QUI
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sabato
ITALIA: Situazione Debito Commentata !
I conti sono destinati a peggiorare sempre fino al nostro fallimento, anche dissanguando completamente il popolo (e lo stanno facendo). Se non siamo TITOLARI della Moneta non possiamo guidare ne inflazione, ne svalutazione. I SOLDI LI STIAMO COMPRANDO DA UN PRIVATO E NON POTREMO MAI PAGARLI PERCHÉ IL FORNITORE APPLICA UN TASSO CHE DOVREMMO PAGARE CON ALTRI SOLDI STAMPATI CON ALTRO TASSO ! Se poi si preferisce far finta di non capire, tentando di dare la colpa sempre all'avversario politico e mai al meccanismo perverso che ha una precisa DATA di inizio e delle chiare FIRME sugli accordi, possiamo solo augurarci di morire presto per abbreviare l'agonia !
Euro, Europa, Unione Europea e Stati Uniti d'Europa !
giovedì
Euro - Unione Europea - Stati Uniti d'Europa !
Diamoci un Governo Forte, Credibile, Serio e usciamone, prima che sia troppo tardi (forse già lo è).
lunedì
Dibattito sul futuro dell'Europa
Il 2013 sarà l'Anno europeo dei cittadini. A vent'anni dall'introduzione della cittadinanza europea, l’evento ha un duplice intento: illustrare quanto finora realizzato e rispondere alle aspettative future dei cittadini. L’anno europeo è stato istituito con la decisione del Parlamento europeo e del Consiglio, su proposta dalla Commissione. Gli eventi previsti punteranno a illustrare le politiche e i programmi esistenti e spiegheranno ai cittadini come beneficiare direttamente dei diritti dell’Unione. Inoltre, verrà lanciato un ampio dibattito pubblico sull’Unione europea del futuro e sulle riforme necessarie per migliorare la vita quotidiana dei cittadini europei.
Il 2013 coincide con il ventesimo anniversario della cittadinanza dell’Unione, introdotta con l’entrata in vigore del trattato di Maastricht nel 1993. Sempre nel 2013 verrà pubblicata la seconda relazione sulla cittadinanza dell’Unione, con la quale la Commissione presenterà altre iniziative per eliminare gli ultimi ostacoli al pieno godimento dei diritti legati alla cittadinanza. Mancherà solo un anno alle elezioni europee del 2014: un occasione ideale, dunque, per lanciare un grande dibattito sul futuro dell’Europa.
In preparazione dell’anno europeo la Commissione ha condotto, tra il 9 maggio e il 9 settembre 2012, un’ampia consultazione pubblica per rilevare i problemi incontrati dai cittadini nell’esercizio dei diritti legati alla cittadinanza europea. I contributi ricevuti, attualmente in fase di esame, contribuiranno alla relazione sulla cittadinanza europea, che sarà pubblicata il 9 maggio 2013.
L’anno europeo sarà ufficialmente inaugurato il 10 gennaio 2013 a Dublino con un dibattito pubblico, in concomitanza con l’inizio della presidenza irlandese del Consiglio. Sono previsti dibattiti pubblici aperti a tutti i cittadini, che si terranno dovunque nell’Unione. I primi dibattiti si sono già tenuti in Spagna, Austria e Germania e altri seguiranno nel 2013.
Sfruttando al massimo gli strumenti e il materiale disponibili (siti internet, portali, video, opuscoli, eventi ecc.), l’anno europeo lancerà una campagna di comunicazione e di sensibilizzazione che intende far conoscere gli strumenti partecipativi e informativi esistenti nelle diverse lingue (Europe Direct, La tua Europa, SOLVIT, Interactive Policy Making, diritto d’iniziativa dei cittadini europei, petizioni) in grado di rispondere alle preoccupazioni dei cittadini e di incidere sulla vita di tutti i giorni. La Commissione opererà in stretta collaborazione con le altre istituzioni dell’Ue, con le autorità degli Stati membri (nazionali, regionali e locali) e con le organizzazioni della società civile.
Per l’occasione le principali organizzazioni della società civile europee hanno stretto un’alleanza, la European Year of Citizens 2013 Alliance, che collabora con la Commissione quale partner strategico in rappresentanza della società civile.
In Italia sono previsti quattro appuntamenti. Un primo evento avrà luogo a Napoli il 30 novembre alla presenza del Commissario per l'occupazione, gli affari sociali e l'integrazione Lazslo Andor. Il pubblico presente verrà invitato a formulare osservazioni e domande riguardo alle politiche Ue per l'occupazione.
Il secondo appuntamento, incentrato sul tema della protezione dei valori del modello sociale europeo e della sicurezza dei cittadini, avrà luogo a Torino il 21 febbraio 2013 alla presenza della commissaria agli Affari interni Cecilia Malmstroem. Sarà Pisa ad ospitare il terzo e ultimo incontro, dedicato all'uso sostenibile delle risorse, che si svolgerà il 5 aprile 2013 alla presenza del commissario responsabile per l'Ambiente Janez Potocnik. In occasione della festa dell'Europa, il 7 maggio 2013, si svolgerà infine a Trieste un grande evento finale con la vicepresidente Viviane Reding.
Fino a mercoledì 28 novembre i cittadini italiani potranno trasmettere le proprie domande su Twitter (@europainitalia; #dialogocittadini), nonché commenti e osservazioni al commissario Andor, responsabile per l'occupazione. Le domande più frequenti o quelle retwittate verranno rivolte direttamente al Commissario durante l'evento del 30 novembre a Napoli, e il Commissario risponderà in diretta.
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Il 2013 coincide con il ventesimo anniversario della cittadinanza dell’Unione, introdotta con l’entrata in vigore del trattato di Maastricht nel 1993. Sempre nel 2013 verrà pubblicata la seconda relazione sulla cittadinanza dell’Unione, con la quale la Commissione presenterà altre iniziative per eliminare gli ultimi ostacoli al pieno godimento dei diritti legati alla cittadinanza. Mancherà solo un anno alle elezioni europee del 2014: un occasione ideale, dunque, per lanciare un grande dibattito sul futuro dell’Europa.
In preparazione dell’anno europeo la Commissione ha condotto, tra il 9 maggio e il 9 settembre 2012, un’ampia consultazione pubblica per rilevare i problemi incontrati dai cittadini nell’esercizio dei diritti legati alla cittadinanza europea. I contributi ricevuti, attualmente in fase di esame, contribuiranno alla relazione sulla cittadinanza europea, che sarà pubblicata il 9 maggio 2013.
L’anno europeo sarà ufficialmente inaugurato il 10 gennaio 2013 a Dublino con un dibattito pubblico, in concomitanza con l’inizio della presidenza irlandese del Consiglio. Sono previsti dibattiti pubblici aperti a tutti i cittadini, che si terranno dovunque nell’Unione. I primi dibattiti si sono già tenuti in Spagna, Austria e Germania e altri seguiranno nel 2013.
Sfruttando al massimo gli strumenti e il materiale disponibili (siti internet, portali, video, opuscoli, eventi ecc.), l’anno europeo lancerà una campagna di comunicazione e di sensibilizzazione che intende far conoscere gli strumenti partecipativi e informativi esistenti nelle diverse lingue (Europe Direct, La tua Europa, SOLVIT, Interactive Policy Making, diritto d’iniziativa dei cittadini europei, petizioni) in grado di rispondere alle preoccupazioni dei cittadini e di incidere sulla vita di tutti i giorni. La Commissione opererà in stretta collaborazione con le altre istituzioni dell’Ue, con le autorità degli Stati membri (nazionali, regionali e locali) e con le organizzazioni della società civile.
Per l’occasione le principali organizzazioni della società civile europee hanno stretto un’alleanza, la European Year of Citizens 2013 Alliance, che collabora con la Commissione quale partner strategico in rappresentanza della società civile.
In Italia sono previsti quattro appuntamenti. Un primo evento avrà luogo a Napoli il 30 novembre alla presenza del Commissario per l'occupazione, gli affari sociali e l'integrazione Lazslo Andor. Il pubblico presente verrà invitato a formulare osservazioni e domande riguardo alle politiche Ue per l'occupazione.
Il secondo appuntamento, incentrato sul tema della protezione dei valori del modello sociale europeo e della sicurezza dei cittadini, avrà luogo a Torino il 21 febbraio 2013 alla presenza della commissaria agli Affari interni Cecilia Malmstroem. Sarà Pisa ad ospitare il terzo e ultimo incontro, dedicato all'uso sostenibile delle risorse, che si svolgerà il 5 aprile 2013 alla presenza del commissario responsabile per l'Ambiente Janez Potocnik. In occasione della festa dell'Europa, il 7 maggio 2013, si svolgerà infine a Trieste un grande evento finale con la vicepresidente Viviane Reding.
Fino a mercoledì 28 novembre i cittadini italiani potranno trasmettere le proprie domande su Twitter (@europainitalia; #dialogocittadini), nonché commenti e osservazioni al commissario Andor, responsabile per l'occupazione. Le domande più frequenti o quelle retwittate verranno rivolte direttamente al Commissario durante l'evento del 30 novembre a Napoli, e il Commissario risponderà in diretta.
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giovedì
BANDI & AVVISI IN UN CLICK
Una
guida ai link di: Regione Lazio, Provincia di Roma, Roma Capitale e Unione
europea
ENTI Avviso SPAL: soggetti
interessati ad erogare interventi di politiche attive
Soggetti interessati ad erogare interventi
di politiche attive in favore di percettori di ammortizzatori sociali in deroga
e di indennità di disoccupazione speciale. Scadenza prorogata al 31 dicembre
2012.
[continua a leggere e scarica i documenti]
ENTI Contributi per la valorizzazione turistica
La Regione Lazio intende favorire lo
sviluppo del settore turistico del litorale. La Giunta ha affidato a Sviluppo
Lazio un programma di promozione sulla base di proposte fornite dai Comuni.
Scadenza 31 ottobre 2012.
[continua a leggere e scarica i documenti]
ENTI Procedura per la concessione relativa alla progettazione di impianti fotovoltaici
Bando e documentazione per la
realizzazione e gestione di impianti fotovoltaici su edifici di Comandi di
Polizia di Roma Capitale. Scadenza 10 settembre 2012.
[continua a leggere e scarica i documenti]
ASSOCIAZIONI Avviso pubblico per la concessione dell’uso di locali
Presso l’Istituto di Istruzione superiore
via Salvini 24, Roma, mediante concessione a scomputo dell’investimento
necessario per la ristrutturazione a carico del concessionario. Scadenza 2
agosto 2012.
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ASSOCIAZIONI Contributi per le associazioni sportive del comune di Roma
La domanda per ottenere il
contributo a sostegno dell'attività annuale, ai sensi dell'art.8, redatte in
carta semplice a firma del legale rappresentante, devono pervenire, entro il 31
luglio di ogni anno.
ENTI/ASSOCIAZIONI Concorso di Idee “Bruno Tescari”
Avviso pubblico per i progetti che
favoriscano i percorsi d’autonomia, di mobilità e di socializzazione delle
persone disabili. Scadenza 8 agosto 2012.
[continua a leggere e scarica i documenti]
IMPRESE Abilitazioni istruttori di autoscuola
La
gestione dei corsi propedeutici per il conseguimento dell’abilitazione di
insegnante e istruttore di autoscuola e dei corsi per la formazione periodica.
Scadenza 12 agosto 2012.
[continua a leggere e scarica i documenti]
IMPRESE Accesso al “Fondo per la creatività”
Disposta la proroga dei termini del Bando
per la creazione e l’avvio di micro, piccole e medie imprese: fine pubblicazione
12 agosto 2012.
[continua a leggere e scarica i documenti]
IMPRESE "Interventi per la permanenza al lavoro e l'inserimento lavorativo dei disabili"
Avviso pubblico - D.AV.I.D. "Interventi
volti a favorire la permanenza al lavoro e l'inserimento lavorativo dei
disabili”.
[continua a leggere e scarica i documenti]
PERSONE FISICHE Concorso di cortometraggio “Omaggio a Michelangelo Antonioni”
Il concorso è rivolto agli studenti o
borsisti degli atenei romani, degli istituti per la cinematografia con sede a
Roma e degli istituti e accademie straniere della Capitale. Scadenza 17
settembre 2012.
[continua a leggere e scarica i documenti]
PERSONE FISICHE Il Fondo di credito per i nuovi nati fino al 2014
Il Fondo di credito per i nuovi nati
prosegue il suo cammino e viene rinnovato per il triennio 2012- 2013 -2014. Al
mese di marzo di quest’anno sono stati erogati finanziamenti per 132.187
euro.
[continua a leggere]
PERSONE FISICHE Il Comune di Roma approva il nuovo regolamento
E’ stato approvato il
“Nuovo Regolamento dell’arte di strada” che prevede la predisposizione, a cura
del Dipartimento Cultura di Roma Capitale, del Registro degli artisti di
strada.
[continua a leggere tutte le informazioni]
PERSONE FISICHE Scuole d'Arte e dei Mestieri: aperte le iscrizioni
Sono aperte le iscrizioni ai corsi
delle quattro Scuole d’Arte e dei Mestieri. L'offerta formativa è ampia sia nel
numero che nella varietà di corsi. Quest'anno sarà possibile effettuare la
preiscrizione anche online.
[continua a leggere e scarica i documenti]
PERSONE FISICHE Asili nido, sostegno economico alle famiglie in lista d’attesa
Il Dipartimento Servizi Educativi e
Scolastici di Roma Capitale mette a disposizione fondi per sostenere le famiglie
romane ancora inserite nelle lista d’attesa. Le domande per avere il contributo
entro il 31 luglio 2012.
[continua a leggere e scarica i documenti]
PERSONE FISICHE
Concorso “Tutti pazzi per la
Frutta!”
Il Ministero delle Politiche
Agricole Alimentari e Forestali promuove la II edizione del
concorso fotografico “Tutti pazzi per la Frutta!". In palio un
soggiorno di 3 giorni in
agriturismo. Il bando scade il 30 agosto
2012.
LAVORO E FORMAZIONE Borse di studio EIBURS nel quadro del «Programma Sapere»
Le borse di studio BEI sono assegnate con
una procedura selettiva a facoltà o a istituti di ricerca collegati a università
nei Paesi dell’UE. Scadenza 14 settembre 2012.
[continua a leggere e scarica i documenti]
LAVORO E FORMAZIONE Your first EURES job
Your first EURES
job è un’iniziativa della Commissione Europea per favorire la
mobilità e lo sviluppo professionale dei giovani in cerca di occupazione in
Europa.
[continua a leggere e scarica i documenti]
ISTRUZIONE E FORMAZIONE “Programma di apprendimento permanente”
Le proposte per contribuire allo sviluppo
della Comunità quale società avanzata basata sulla conoscenza, con uno sviluppo
economico sostenibile, nuovi e migliori posti di lavoro. Scadenza 12 ottobre
2012.
[continua a leggere e scarica i documenti]
ISTRUZIONE E FORMAZIONE Programma “Europa per i cittadini”
Le proposte per riunire le persone delle
comunità locali di tutta Europa affinché condividano e scambino esperienze,
opinioni e valori. Il bando scade il 15 ottobre 2012.
[continua a leggere e scarica i documenti]
ESPERTI, ASSUNZIONI Esperti incaricati di fornire la propria consulenza a “Fusion for Energy”
Candidati esperti incaricati di fornire la
propria consulenza. Scadenza 1 aprile 2013.
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ESPERTI, ASSUNZIONI Esperti interessati a fornire assistenza al “Programma Safer Internet”
Per promuovere un uso più sicuro di
internet, in particolare per i minori. Scadenza 31 dicembre 2013.
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RICERCA Borse di Studio intraeuropee Programma di lavoro “persone 2012”
Borse di Studio intraeuropee,
internazionali per ricercatori provenienti dall’estero e internazionali per
ricercatori che si recano all’estero. Scadenza 16 agosto 2012.
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RICERCA Programma di lavoro 2012 “Persone – Sovvenzioni di integrazione per la carriera”
Il programma offre un sostegno
significativo allo sviluppo di carriera dei ricercatori su scala mondiale.
Scadenza 18 settembre 2012.
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RICERCA Proposte nell’ambito del programma europeo di ricerca metrologica (EMRP)
Sulle aree tematiche relative a Metrologia
industriale, Sistema internazionale di unità di misura ed Eccellenza aperta.
Scadenza 1 ottobre 2012.
[continua a leggere e scarica i documenti]
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RICERCA Proposte nell’ambito del “Programma di lavoro Idee 2012 – Sovvenzioni CER
Il programma mira ad aumentare la
competività dell’Europa aiutando ad attirare e a mantenere gli scienziati di
talento, promuovendo la ricerca di carattere mondiale in nuovi settori
emergenti. Scadenza 3 ottobre 2012.
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RICERCA Proposte in merito al programma “Idee 2012”
Nell’ambito del programma
specifico “Cooperazione”. Tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Il
bando scade il 24 ottobre 2012.
[continua a leggere e scarica i documenti]
RICERCA Proposte per il “Programma di ricerca del fondo di ricerca di carbone e acciaio”
Per lo sviluppo di tecnologie nuove o al
miglioramento di quelle esistenti , al fine di garantire una produzione
economica, pulita e sicura di acciaio e prodotti derivati. Scadenza 17 settembre
2013.
[continua a leggere e commenta]
AUDIOVISIVI Invito a presentare proposte nell’ambito del “Programma MEDIA”
“Circolazione dei film
nell’era digitale” che mira a sperimentare strategie innovative per la
diffusione dei film europei . Il bando scade il 6 settembre 2012.
[continua a leggere e scarica i documenti]
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AUDIOVISIVI Invito a presentare proposte nell’ambito del “Programma MEDIA 2007”
Per favorire il sostegno alla
distribuzione transnazionale dei film europei. Scadenza 1 ottobre 2012.
[continua a leggere e scarica i documenti]
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AMBIENTE Schema di Premio europeo per la Responsabilità sociale d’impresa
Nell’ottobre 2011
la Commissione Europea ha pubblicato una nuova comunicazione
sulla Responsabilità sociale d’impresa
(RSI).
[continua a leggere e scarica i documenti]
AMBIENTE Invito a presentare proposte nell’ambito del “Programma LIFE+ 2012”
I temi devono riguardare natura e
biodiversità; politica e governance ambientali; informazione e comunicazione.
Scadenza 26 settembre 2012.
[continua a leggere e scarica i documenti]
sabato
Italia Torni alla Lira! La Salvezza Fuori da Euro
Fonte: http://www.professionefinanza.com/scheda.php?id=6275
Italia e Irlanda hanno più motivo di lasciare la zona euro rispetto alla
Grecia. Le rispettive economie ne beneficerebbero. Questa la conclusione cui è
giunta Bank of America (BofA) Merrill Lynch. Un ritorno alla lira salverebbe il
paese.
L’ITALIA,
il cui rating sovrano è stato declassato di due tacche de Moody’s,
potrebbe trovare la salvezza fuori dalla zona euro? Il paese, secondo
l'agenzia di rating statunitense, è esposta al pericolo di contagio di
Grecia e Spagna, e al rischio di non essere in grado di
ottenere finanziamenti dai mercati dei capitali a causa di una crescita
debole e di un tasso di disoccupazione elevato. Eppure
Venerdì, l'Italia non ha avuto difficoltà a collocare 5,25 miliardi di euro sui
mercati obbligazionari nel corso dell'asta Btp.
MENTRE molti esperti si aspettano una "Grexit", "gli investitori sottovalutano la volontà di un paese di uscire dalla zona euro. David Woo e Athanasios Vamvakidis, due strateghi esperti di mercato dei cambi presso Bank of America Merrill Lynch hanno concluso che l'Italia sarebbe il paese che maggiormente beneficerebbe di una simile operazione tra gli i 11 paesi che hanno adottato la moneta unica.
APPLICANDO una analisi costi-benefici, gli analisti hanno stabilito una classifica rispondendo a quattro domande.
- Quali sono le possibilità di uscire in maniera ordinata?
- Quali sono gli effetti di un'uscita sulla crescita economica?
- Quali sono gli effetti sui tassi di prestito?
- Qual è l'impatto sul bilancio economico del paese?
NEL PRIMO CASO, in cui sono considerati lo stato del bilancio pubblico e di quello corrente come misure del rischio di uscita senza una grave crisi nel settore, l'Italia occupa il terzo posto. Il paese è in effetti l'unico a realizzare un avanzo primario insieme alla Germania, che si colloca al primo posto mentre la Francia è nona, come l'Irlanda.
PER LA SECONDA DOMANDA, che si basa sull'evoluzione delle esportazioni in caso di un effetto di cambio più favorevole, l'Irlanda potrebbe trarre i maggiori benefici con un incremento del 7% della sua produzione, l'Italia seguirebbe con il 3%. La Germania sarebbe particolarmente penalizzata con una riduzione dell'11% della sua produzione. La Francia si colloca al quinto posto con un guadagno dell'1%.
SUL TERZO PUNTO, relativo ai rendimenti dei titoli, la Grecia si prende una rivincita: il paese trarrebbe infatti vantaggio da un'uscita, con una diminuzione del tasso di ben 2.200 punti base (bps), logicamente seguita da Portogallo e Irlanda, i tre paesi che hanno più accesso ai mercati dei capitali. L'Italia è al quinto posto (- 20 bp) davanti alla Spagna (-80 bps). La Germania avrebbe molto da perdere, con un aumento dei tassi di interesse di 80 bps.
INFINE, per quanto riguarda il bilancio del paese, stabilito tenendo conto della posizione netta d’investimento estero e applicando un deprezzamento della valuta, l'Irlanda si collocherebbe al primo posto, mentre la Germania all'ultimo.
COMBINANDO questi quattro criteri, Italia e Irlanda si classificano al primo posto, mentre la maglia nera spetta alla Germania. In altre parole, la Germania, che potrebbe facilmente uscire dalla zona euro, non avrebbe alcun interesse a farlo, perché si troverebbe ad affrontare una crescita più debole, oneri finanziari più elevati mentre i suoi bilanci accuserebbero un duro colpo. Al contrario, per l'Italia un ritorno alla lira sarebbe persino auspicabile in quanto si tradurrebbe in maggiore competitività, più crescita e migliori finanze pubbliche L’ANALISI mette inoltre in luce come “mentre la Germania potrebbe ‘corrompere’ l’Italia a rimanere nella zona euro ed evitare le conseguenze di una uscita, la possibilità che ciò accada è limitata. Questo perché l’Italia ha più motivi rispetto alla Grecia di uscire e ogni compensazione potrebbe divenire troppo costosa per la Germania oltre al fatto che gli italiani potrebbero essere più riluttanti dei greci ad accettare le condizioni per rimanere”.
PRIMA di riflettere su un possibile abbandono di un paese si dovrebbe forse pensare a ciò che si vuole fare a (e con) questa moneta unica. Serve una maggiore integrazione europea (Italia compresa) o il crollo di Eurolandia potrebbe risolvere i problemi di molti paesi?
MENTRE molti esperti si aspettano una "Grexit", "gli investitori sottovalutano la volontà di un paese di uscire dalla zona euro. David Woo e Athanasios Vamvakidis, due strateghi esperti di mercato dei cambi presso Bank of America Merrill Lynch hanno concluso che l'Italia sarebbe il paese che maggiormente beneficerebbe di una simile operazione tra gli i 11 paesi che hanno adottato la moneta unica.
APPLICANDO una analisi costi-benefici, gli analisti hanno stabilito una classifica rispondendo a quattro domande.
- Quali sono le possibilità di uscire in maniera ordinata?
- Quali sono gli effetti di un'uscita sulla crescita economica?
- Quali sono gli effetti sui tassi di prestito?
- Qual è l'impatto sul bilancio economico del paese?
NEL PRIMO CASO, in cui sono considerati lo stato del bilancio pubblico e di quello corrente come misure del rischio di uscita senza una grave crisi nel settore, l'Italia occupa il terzo posto. Il paese è in effetti l'unico a realizzare un avanzo primario insieme alla Germania, che si colloca al primo posto mentre la Francia è nona, come l'Irlanda.
PER LA SECONDA DOMANDA, che si basa sull'evoluzione delle esportazioni in caso di un effetto di cambio più favorevole, l'Irlanda potrebbe trarre i maggiori benefici con un incremento del 7% della sua produzione, l'Italia seguirebbe con il 3%. La Germania sarebbe particolarmente penalizzata con una riduzione dell'11% della sua produzione. La Francia si colloca al quinto posto con un guadagno dell'1%.
SUL TERZO PUNTO, relativo ai rendimenti dei titoli, la Grecia si prende una rivincita: il paese trarrebbe infatti vantaggio da un'uscita, con una diminuzione del tasso di ben 2.200 punti base (bps), logicamente seguita da Portogallo e Irlanda, i tre paesi che hanno più accesso ai mercati dei capitali. L'Italia è al quinto posto (- 20 bp) davanti alla Spagna (-80 bps). La Germania avrebbe molto da perdere, con un aumento dei tassi di interesse di 80 bps.
INFINE, per quanto riguarda il bilancio del paese, stabilito tenendo conto della posizione netta d’investimento estero e applicando un deprezzamento della valuta, l'Irlanda si collocherebbe al primo posto, mentre la Germania all'ultimo.
COMBINANDO questi quattro criteri, Italia e Irlanda si classificano al primo posto, mentre la maglia nera spetta alla Germania. In altre parole, la Germania, che potrebbe facilmente uscire dalla zona euro, non avrebbe alcun interesse a farlo, perché si troverebbe ad affrontare una crescita più debole, oneri finanziari più elevati mentre i suoi bilanci accuserebbero un duro colpo. Al contrario, per l'Italia un ritorno alla lira sarebbe persino auspicabile in quanto si tradurrebbe in maggiore competitività, più crescita e migliori finanze pubbliche L’ANALISI mette inoltre in luce come “mentre la Germania potrebbe ‘corrompere’ l’Italia a rimanere nella zona euro ed evitare le conseguenze di una uscita, la possibilità che ciò accada è limitata. Questo perché l’Italia ha più motivi rispetto alla Grecia di uscire e ogni compensazione potrebbe divenire troppo costosa per la Germania oltre al fatto che gli italiani potrebbero essere più riluttanti dei greci ad accettare le condizioni per rimanere”.
PRIMA di riflettere su un possibile abbandono di un paese si dovrebbe forse pensare a ciò che si vuole fare a (e con) questa moneta unica. Serve una maggiore integrazione europea (Italia compresa) o il crollo di Eurolandia potrebbe risolvere i problemi di molti paesi?
lunedì
Euro, Unione Europea e Stati Uniti d'Europa.
Mi fa piacere constatare che, dopo 2 anni che lo scrivo, se ne sia accorto anche l'Ex Ministro Brunetta.
Un saluto a tutti, come potete leggere sotto, sul mio articolo, la speranza era quella di fondare in 4 o 5 gli Stati Uniti d'Europa con un Euro Pesante ed accettare singolarmente gli altri dell'Unione man mano che si rendevano disponibili a perdere la sovranità nazionale (quello che hanno fatto gli Stati Uniti d'America aggiungendo Stelle alla Bandiera) ma l'attuale "Mostruosità" di avere Stati Sovrani che prendono i Soldi a "strozzo" da una Banca Privata che li stampa, con la garanzia di non poter mai ripianare il debito (più soldi ci facciamo stampare più il debito cresce) mi fa pensare che staccandoci non saremmo noi a "colare a picco" ma gli "altri"; è vero che inizialmente avremmo un forte svalutazione con inflazione e perderemmo circa il 30% ma lo perderemmo, parzialmente, anche del nostro debito e le nostre aziende riprenderebbero "fiato". Vorrei tornare ad uno Stato Sovrano con una Moneta Sovrana; in estrema sintesi o ci Uniamo o ci Dividiamo, lo stare a metà è "Folle".
http://www.studiostampa.com/2010/03/unione-europea-e-stati-uniti-deuropa.html#comment-form
Un saluto a tutti, come potete leggere sotto, sul mio articolo, la speranza era quella di fondare in 4 o 5 gli Stati Uniti d'Europa con un Euro Pesante ed accettare singolarmente gli altri dell'Unione man mano che si rendevano disponibili a perdere la sovranità nazionale (quello che hanno fatto gli Stati Uniti d'America aggiungendo Stelle alla Bandiera) ma l'attuale "Mostruosità" di avere Stati Sovrani che prendono i Soldi a "strozzo" da una Banca Privata che li stampa, con la garanzia di non poter mai ripianare il debito (più soldi ci facciamo stampare più il debito cresce) mi fa pensare che staccandoci non saremmo noi a "colare a picco" ma gli "altri"; è vero che inizialmente avremmo un forte svalutazione con inflazione e perderemmo circa il 30% ma lo perderemmo, parzialmente, anche del nostro debito e le nostre aziende riprenderebbero "fiato". Vorrei tornare ad uno Stato Sovrano con una Moneta Sovrana; in estrema sintesi o ci Uniamo o ci Dividiamo, lo stare a metà è "Folle".
http://www.studiostampa.com/2010/03/unione-europea-e-stati-uniti-deuropa.html#comment-form
giovedì
Euro e Fallimenti !
E’ NATO IL COMITATO SPONTANEO
DI ITALIANI INFEROCITI SU FACEBOOK
https://www.facebook.com/events/305349009551256/
PETIZIONE ! Usciamo dall'euro. NO domani, ADESSO, TORNIAMO ALLA LIRA !
http://www.firmiamo.it/usciamo-dall-euro--no-domani--adesso--torniamo-alla-lira--/list
"La gente e' stanca ed ha
capito, prima ancora dei Dirigenti, eletti o non, di questo Paese,
che bisogna intervenire subito, prima della catastrofe. Per questo
abbiamo spontaneamente lanciato l'idea di raccogliere le firme per
tornare alla Lira e le adesioni, a quanto pare, sono davvero
sorprendenti". Lo afferma l'avvocato penalista del Foro di
Catania, Giuseppe Lipera che aggiunge: "C'e' poco da discutere:
a oltre 10 anni dall'introduzione dell'euro, che gli italiani hanno
dovuto subire come un popolo schiavizzato da un tiranno, l'amara
realta' e' sotto gli occhi di tutti e per usare un linguaggio
semplice, che può capire sia il lattaio che lo studioso, il
risultato oggettivo e' stato solo il raddoppio dei prezzi che ha
impoverito tutti".
Per
il penalista "l'economia nazionale e' in crisi e la
disoccupazione avanza. Purtroppo chi lo aveva previsto, vedi un
saggio economista come il grande Antonio Martino, e' stato
ingiustamente ed inopinatamente isolato tant'è' che ha fatto la fine
di Cassandra". "Perché -osserva Lipera- nessuno parla di
Guido Tabellini, rettore della Bocconi, che sul Sole 24 ore ha
scritto 'bisogna ammettere che abbiamo sbagliato'? Peraltro mi vuole
spiegare qualcuno cosa hanno in comune i popoli europei? Ora -conclude l'avvocato penalista- quel che veramente non si comprende e'
il pensiero di coloro che dicono che tornare indietro sia pericoloso:
a me pare un dogma di fede che nessuno mi sa ancora spiegare".
Regolamento della Commissione CE 538/2011 del 01/06/2011
Modifica il regolamento (CE) n. 607/2009 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 479/2008 del Consiglio per quanto riguarda le denominazioni di origine protette e le indicazioni geografiche protette, le menzioni tradizionali, l'etichettatura e la presentazione di determinati prodotti vitivinicoli.
Fonte: Gazzetta Ufficiale Unione Europea n. 147 del 02/06/2011
visto il regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio, del 22 ottobre 2007, recante organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli (regolamento unico OCM) ( 1 ), in particolare l'articolo 121, primo comma, lettere k), l), e m), e l'articolo 203 ter, in combinato disposto con l'articolo 4, considerando quanto segue:
(1) A norma dell'articolo 18 del regolamento (CE) n. 607/2009 della Commissione ( 2 ), il «Registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette», aggiornato dalla Commissione secondo quanto previsto all'articolo 118 quindecies del regolamento (CE) n. 1234/2007 (di seguito: «il registro») è incluso nella banca dati elettronica «E-Bacchus».
(2) A fini di semplificazione è opportuno che sia pubblicato su internet l'elenco delle organizzazioni professionali rappresentative e dei loro membri di cui all'allegato XI del regolamento (CE) n. 607/2009. Occorre pertanto modificare in tal senso l'articolo 30, paragrafo 2, del citato regolamento.
(3) Per evitare discriminazioni tra i vini originari dell'Unione e quelli importati da paesi terzi, è necessario chiarire che le menzioni usate tradizionalmente nei paesi terzi possono ottenere il riconoscimento e la protezione come menzioni tradizionali nell'Unione anche se usate unitamente a indicazioni geografiche o a denominazioni di origine disciplinate dai paesi terzi di cui trattasi.
(4) A fini di chiarezza le menzioni tradizionali protette elencate nell'allegato XII del regolamento (CE) n. 607/2009 devono essere trasferite nella banca dati elettronica «E- Bacchus», facendo così confluire in un unico strumento informatico di pronta consultazione le denominazioni di origine protette, le indicazioni geografiche protette e le menzioni tradizionali protette.
(5) Affinché sia garantito l'aggiornamento delle informazioni riguardanti le menzioni tradizionali, le informazioni riportate nell'allegato XII del regolamento (CE) n. 607/2009 devono essere trasferite nella banca dati elettronica «E-Bacchus» e le nuove informazioni connesse alla protezione delle menzioni tradizionali devono essere inserite esclusivamente in tale banca dati.
(6) Per chiarire la relazione che intercorre tra le menzioni tradizionali protette e i marchi commerciali è necessario specificare su quale base giuridica una domanda di registrazione di un marchio contenente o costituito da una menzione tradizionale protetta deve essere valutata a norma della direttiva 2008/95/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2008, sul ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri in materia di marchi d'impresa ( 3 ) o del regolamento (CE) n. 207/2009 del Consiglio, del 26 febbraio 2009, sul marchio comunitario ( 4 ).
(7) Per accrescere la trasparenza delle norme che disciplinano le menzioni tradizionali, in particolare in seguito al trasferimento delle menzioni alla banca dati elettronica «E- Bacchus», qualsiasi modifica relativa alle menzioni tradizionali deve essere attuata attraverso una procedura definita formalmente.
(8) Occorre stabilire norme in merito all'indicazione del titolo alcolometrico volumico di alcuni prodotti vitivinicoli specifici per fornire al pubblico informazioni esatte.
(9) Per rendere l'etichettatura meno gravosa, è possibile stabilire che determinate informazioni riguardanti il nome e l'indirizzo dell'imbottigliatore in alcuni casi non siano indispensabili.
(10) Per migliorare i controlli relativi ad alcuni prodotti vitivinicoli, occorre autorizzare gli Stati membri a disciplinare l'uso dei dati relativi al produttore e al trasformatore.
(11) Per motivi di chiarezza è opportuno modificare l'articolo 42, paragrafo 1, e l'articolo 56, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 607/2009.
(12) L'uso di un tipo specifico di bottiglia e di dispositivo di chiusura per i vini spumanti, i vini spumanti di qualità e i vini spumanti di qualità del tipo aromatico, disposto dall'articolo 69 del regolamento (CE) n. 607/2009, deve essere obbligatorio esclusivamente per la commercializzazione e l'esportazione di tali vini prodotti nell'Unione europea.IT L 147/6 Gazzetta ufficiale dell'Unione europea 2.6.2011.
(13) Per quanto riguarda la trasmissione dei fascicoli tecnici delle denominazioni vinicole protette preesistenti di cui all'articolo 118 vicies del regolamento (CE) n. 1234/2007, l'obbligo, previsto all'articolo 118 quater, paragrafo 1, lettera b), del medesimo regolamento, di identificare il richiedente di una denominazione vinicola esistente può comportare difficoltà per alcuni Stati membri in cui dette denominazioni protette esistenti sono disciplinate a livello nazionale senza riferimenti a un particolare richiedente.
Per agevolare la transizione dalle disposizioni stabilite dal regolamento (CE) n. 1493/1999 del Consiglio ( 1 ) a quelle del regolamento (CE) n. 1234/2007 sono necessarie misure transitorie per garantire il rispetto delle normative nazionali di detti Stati membri.
(14) È necessario modificare l'allegato VIII del regolamento (CE) n. 607/2009 per quanto attiene ai diritti anteriori che possono essere addotti in caso di ricorso in opposizione alla domanda di protezione di una menzione tradizionale.
(15) Occorre pertanto modificare in tal senso il regolamento (CE) n. 607/2009.
(16) Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del Comitato di gestione per l'organizzazione comune dei mercati agricoli,
Modifica del regolamento (CE) n. 607/2009
Il regolamento (CE) n. 607/2009 è così modificato:
1) all'articolo 30, il paragrafo 2 è sostituito dal seguente: «2. Se la domanda è presentata da un'organizzazione professionale rappresentativa stabilita in un paese terzo sono comunicati anche gli estremi dell'organizzazione professionale rappresentativa. La Commissione pubblica su internet l'elenco dei paesi terzi interessati, i nomi delle organizzazioni professionali rappresentative e dei membri di tali organizzazioni professionali.»;
2) l'articolo 32 è sostituito dal seguente: «Articolo 32
Norme sulle menzioni tradizionali di paesi terzi.
1. La definizione delle menzioni tradizionali stabilita all'articolo 118 duovicies, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1234/2007 si applica, mutatis mutandis, alle menzioni usate tradizionalmente nei paesi terzi per i prodotti vitivinicoli recanti un'indicazione geografica o una denominazione di origine in forza della normativa degli stessi paesi terzi.
2. Le indicazioni tradizionali diverse dalle menzioni tradizionali elencate nella banca dati elettronica «E-Bacchus» che figurano nell'etichettatura dei vini originari di paesi terzi possono essere utilizzate in conformità alle norme ivi applicabili, comprese quelle stabilite dalle organizzazioni professionali rappresentative.»;
3) l'articolo 40 è sostituito dal seguente: «Articolo 40
Protezione generale.
1. Se la domanda di protezione di una menzione tradizionale soddisfa i requisiti stabiliti dall'articolo 118 duovicies, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1234/2007 e dagli articoli 31 e 35 del presente regolamento e se non è respinta in applicazione degli articoli 36, 38 e 39, la menzione tradizionale è inserita nella banca dati elettronica «E-Bacchus» unitamente alle informazioni seguenti:
a) la lingua, secondo il disposto dell'articolo 31;
b) l'indicazione della categoria o delle categorie di prodotti vitivinicoli interessati dalla protezione;
c) un riferimento alla legislazione nazionale dello Stato membro in cui è definita e disciplinata la menzione tradizionale o alle norme applicabili ai produttori di vino nei paesi terzi, incluse quelle stabilite dalle organizzazioni professionali rappresentative, e
d) una sintesi della definizione o delle condizioni d'uso.
2. Le menzioni tradizionali elencate nella banca dati elettronica «E-Bacchus» sono protette esclusivamente nella lingua e per le categorie di prodotti vitivinicoli figuranti nella relativa domanda:
a) contro qualsiasi usurpazione, anche quando la menzione protetta è accompagnata da espressioni quali «genere», «tipo», «metodo», «alla maniera», «imitazione», «gusto», «come» o simili;
b) contro qualsiasi altra indicazione falsa o ingannevole relativa alla natura, alle caratteristiche o alle qualità essenziali del prodotto, usata sulla confezione o sull'imballaggio, nella pubblicità o sui documenti relativi al prodotto di cui trattasi;
c) contro qualsiasi altra prassi che possa indurre in errore il consumatore e in particolare che lasci supporre che il vino fruisca della menzione tradizionale protetta.»;
4) all'articolo 41, il paragrafo 1 è sostituito dal seguente: «1. Se una menzione tradizionale è protetta in virtù del presente regolamento, la registrazione di un marchio il cui uso violerebbe l'articolo 40, paragrafo 2, è valutata a norma della direttiva 2008/95/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (*) o del regolamento (CE) n. 207/2009 del Consiglio (**).
I marchi registrati in violazione del primo comma sono dichiarati nulli, su richiesta, in conformità alle procedure applicabili previste dalla direttiva 2008/95/CE o dal regolamento (CE) n. 207/2009.
5) all'articolo 42, il paragrafo 1 è sostituito dal seguente: «1. La protezione della menzione per cui è presentata la domanda, omonima o parzialmente omonima di una menzione tradizionale già protetta ai sensi del presente capo, tiene debitamente conto degli usi locali e tradizionali e dei rischi di confusione.
Una menzione omonima che induca in errore il consumatore circa la natura, la qualità o la vera origine dei prodotti non è registrata, nemmeno se è esatta.
L'impiego di una menzione omonima protetta è autorizzato esclusivamente in condizioni pratiche tali da assicurare che la menzione omonima protetta successivamente sia sufficientemente differenziata da quella già registrata nella banca dati elettronica «E-Bacchus», tenuto conto della necessità di garantire un trattamento equo ai produttori interessati e di non indurre in errore il consumatore.»;
6) è inserito un nuovo articolo 42 bis: «Articolo 42 bis
Modifica
Un richiedente ai sensi dell'articolo 29 può chiedere l'approvazione di una modifica di una menzione tradizionale, della lingua indicata, del vino o dei vini interessati o della sintesi della definizione o delle condizioni d'uso della menzione tradizionale di cui trattasi.
Gli articoli 33 e 39 si applicano mutatis mutandis alle domande di modifica.»;
7) all'articolo 47, il paragrafo 5 è sostituito dal seguente: «5. La Commissione sopprime la menzione dall'elenco contenuto nella banca dati elettronica «E-Bacchus» non appena la cancellazione acquista efficacia.»;
8) all'articolo 54 è aggiunto il seguente paragrafo 3: «3. Nel caso di mosto di uve parzialmente fermentato o di vino nuovo ancora in fermentazione, sull'etichetta figurano il titolo alcolometrico volumico effettivo e quello totale o uno dei due. Se sull'etichetta figura il titolo alcolometrico volumico totale, la cifra corrispondente è seguita dalla dicitura "% vol" e può essere preceduta dai termini "titolo alcolometrico totale" o "alcole totale".»;
9) l'articolo 56 è così modificato:
a) al paragrafo 2, terzo comma, è aggiunta la seguente seconda frase:
«Queste prescrizioni non si applicano se l'imbottigliamento è realizzato in un luogo situato nelle immediate vicinanze della sede dell'imbottigliatore.»;
b) il paragrafo 3 è sostituito dal seguente: «3. Il nome e l'indirizzo del produttore o del venditore sono completati dai termini "produttore" o "prodotto da" e "venditore" o "venduto da" o da termini equivalenti.
Gli Stati membri possono decidere:
a) di rendere obbligatoria l'indicazione del produttore;
b) di permettere la sostituzione dei termini "produttore" o "prodotto da" rispettivamente con "trasformatore" e "trasformato da".»;
10) l'articolo 69 è sostituito dal seguente: «Articolo 69
Norme sulla presentazione di determinati prodotti.
1. I vini spumanti, i vini spumanti di qualità e i vini spumanti di qualità del tipo aromatico prodotti nell'Unione europea sono commercializzati o esportati in bottiglie di vetro per vino spumante munite di uno dei seguenti dispositivi di chiusura:
a) per le bottiglie di volume nominale superiore a 0,2 l: un tappo a forma di fungo, in sughero o altre sostanze ammesse ad entrare in contatto con gli alimenti, trattenuto da un fermaglio, coperto eventualmente da una capsula e rivestito da una lamina che ricopra tutto il tappo e interamente o parzialmente il collo della bottiglia;
IT L 147/8 Gazzetta ufficiale dell'Unione europea 2.6.2011.
b) per le bottiglie di volume nominale non superiore a 0,2 l: qualsiasi altro dispositivo di chiusura adatto.
Non possono essere commercializzati o esportati in bottiglie di vetro per vino spumante né con un dispositivo di chiusura di cui al primo comma, lettera a), altri prodotti elaborati nell'Unione.
2. In deroga al paragrafo 1, secondo comma, gli Stati membri possono decidere che i seguenti prodotti possano essere commercializzati o esportati in bottiglie di vetro per vino spumante e/o con un dispositivo di chiusura di cui al paragrafo 1, primo comma, lettera a):
a) prodotti tradizionalmente imbottigliati in bottiglie di questo tipo e i) elencati all'articolo 113 quinquies, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (CE) n. 1234/2007; ii) elencati nell'allegato XI ter, punti 7, 8 e 9, del regolamento (CE) n. 1234/2007; iii) elencati nel regolamento (CEE) n. 1601/91 del Consiglio
(*); oppure; iv) aventi un titolo alcolometrico volumico effettivo non superiore a 1,2 % vol;
b) prodotti diversi da quelli di cui alla lettera a) purché i consumatori non siano indotti in errore quanto alla vera natura del prodotto.
11) all'articolo 71 è aggiunto il seguente paragrafo 3: «3. In deroga all'articolo 2, paragrafo 2, del presente regolamento, per quanto attiene alla trasmissione dei fascicoli tecnici di cui all'articolo 118 vicies, paragrafo 2, lettera a), del regolamento (CE) n. 1234/2007, le autorità degli Stati membri possono essere considerate richiedenti ai fini dell'applicazione dell'articolo 118 quater, paragrafo 1, lettera b), del medesimo regolamento.»;
12) l'allegato II è sostituito dall'allegato I del presente regolamento;
13) l'allegato VIII è sostituito dall'allegato II del presente regolamento;
14) gli allegati XI e XII sono soppressi.
Articolo 2
Disposizioni transitorie
1. Prima della soppressione degli allegati XI e XII del regolamento (CE) n. 607/2009 in forza dell'articolo 1, punto 14, del presente regolamento, la Commissione riproduce e:
a) pubblica su internet il contenuto dell'allegato XI; e
b) inserisce nella banca dati elettronica «E-Bacchus» le menzioni tradizionali elencate nell'allegato XII.
2. Non sono soggette alla procedura di cui all'articolo 42 bis, inserito in forza dell'articolo 1, punto 6, del presente regolamento, le modifiche riguardanti una menzione tradizionale che è stata riconosciuta da uno Stato membro o da un paese terzo, che è stata comunicata alla Commissione entro la data di entrata in vigore del presente regolamento e che non è stata inserita nell'allegato XII del regolamento (CE) n. 607/2009. La Commissione inserisce tali modifiche nella banca dati elettronica «E-Bacchus».
Articolo 3
Entrata in vigore
Il presente regolamento entra in vigore il settimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea. Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.
Fatto a Bruxelles, il 1 o giugno 2011.
Per la Commissione.
Il Presidente
José Manuel BARROSO IT
Note
( 1 ) GU L 299 del 16.11.2007, pag. 1.
( 2 ) GU L 193 del 24.7.2009, pag. 60.
( 3 ) GU L 299 dell'8.11.2008, pag. 25.
( 4 ) GU L 78 del 24.3.2009, pag. 1.
(*) GU L 299 dell'8.11.2008, pag. 25.
(**) GU L 78 del 24.3.2009, pag. 1.»;
(*) GU L 149 del 14.6.1991, pag. 1.»;
IL VOSTRO UFFICIO STAMPA
Fonte: Gazzetta Ufficiale Unione Europea n. 147 del 02/06/2011
LA COMMISSIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell'Unione Europea,visto il regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio, del 22 ottobre 2007, recante organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli (regolamento unico OCM) ( 1 ), in particolare l'articolo 121, primo comma, lettere k), l), e m), e l'articolo 203 ter, in combinato disposto con l'articolo 4, considerando quanto segue:
(1) A norma dell'articolo 18 del regolamento (CE) n. 607/2009 della Commissione ( 2 ), il «Registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette», aggiornato dalla Commissione secondo quanto previsto all'articolo 118 quindecies del regolamento (CE) n. 1234/2007 (di seguito: «il registro») è incluso nella banca dati elettronica «E-Bacchus».
(2) A fini di semplificazione è opportuno che sia pubblicato su internet l'elenco delle organizzazioni professionali rappresentative e dei loro membri di cui all'allegato XI del regolamento (CE) n. 607/2009. Occorre pertanto modificare in tal senso l'articolo 30, paragrafo 2, del citato regolamento.
(3) Per evitare discriminazioni tra i vini originari dell'Unione e quelli importati da paesi terzi, è necessario chiarire che le menzioni usate tradizionalmente nei paesi terzi possono ottenere il riconoscimento e la protezione come menzioni tradizionali nell'Unione anche se usate unitamente a indicazioni geografiche o a denominazioni di origine disciplinate dai paesi terzi di cui trattasi.
(4) A fini di chiarezza le menzioni tradizionali protette elencate nell'allegato XII del regolamento (CE) n. 607/2009 devono essere trasferite nella banca dati elettronica «E- Bacchus», facendo così confluire in un unico strumento informatico di pronta consultazione le denominazioni di origine protette, le indicazioni geografiche protette e le menzioni tradizionali protette.
(5) Affinché sia garantito l'aggiornamento delle informazioni riguardanti le menzioni tradizionali, le informazioni riportate nell'allegato XII del regolamento (CE) n. 607/2009 devono essere trasferite nella banca dati elettronica «E-Bacchus» e le nuove informazioni connesse alla protezione delle menzioni tradizionali devono essere inserite esclusivamente in tale banca dati.
(6) Per chiarire la relazione che intercorre tra le menzioni tradizionali protette e i marchi commerciali è necessario specificare su quale base giuridica una domanda di registrazione di un marchio contenente o costituito da una menzione tradizionale protetta deve essere valutata a norma della direttiva 2008/95/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2008, sul ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri in materia di marchi d'impresa ( 3 ) o del regolamento (CE) n. 207/2009 del Consiglio, del 26 febbraio 2009, sul marchio comunitario ( 4 ).
(7) Per accrescere la trasparenza delle norme che disciplinano le menzioni tradizionali, in particolare in seguito al trasferimento delle menzioni alla banca dati elettronica «E- Bacchus», qualsiasi modifica relativa alle menzioni tradizionali deve essere attuata attraverso una procedura definita formalmente.
(8) Occorre stabilire norme in merito all'indicazione del titolo alcolometrico volumico di alcuni prodotti vitivinicoli specifici per fornire al pubblico informazioni esatte.
(9) Per rendere l'etichettatura meno gravosa, è possibile stabilire che determinate informazioni riguardanti il nome e l'indirizzo dell'imbottigliatore in alcuni casi non siano indispensabili.
(10) Per migliorare i controlli relativi ad alcuni prodotti vitivinicoli, occorre autorizzare gli Stati membri a disciplinare l'uso dei dati relativi al produttore e al trasformatore.
(11) Per motivi di chiarezza è opportuno modificare l'articolo 42, paragrafo 1, e l'articolo 56, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 607/2009.
(12) L'uso di un tipo specifico di bottiglia e di dispositivo di chiusura per i vini spumanti, i vini spumanti di qualità e i vini spumanti di qualità del tipo aromatico, disposto dall'articolo 69 del regolamento (CE) n. 607/2009, deve essere obbligatorio esclusivamente per la commercializzazione e l'esportazione di tali vini prodotti nell'Unione europea.IT L 147/6 Gazzetta ufficiale dell'Unione europea 2.6.2011.
(13) Per quanto riguarda la trasmissione dei fascicoli tecnici delle denominazioni vinicole protette preesistenti di cui all'articolo 118 vicies del regolamento (CE) n. 1234/2007, l'obbligo, previsto all'articolo 118 quater, paragrafo 1, lettera b), del medesimo regolamento, di identificare il richiedente di una denominazione vinicola esistente può comportare difficoltà per alcuni Stati membri in cui dette denominazioni protette esistenti sono disciplinate a livello nazionale senza riferimenti a un particolare richiedente.
Per agevolare la transizione dalle disposizioni stabilite dal regolamento (CE) n. 1493/1999 del Consiglio ( 1 ) a quelle del regolamento (CE) n. 1234/2007 sono necessarie misure transitorie per garantire il rispetto delle normative nazionali di detti Stati membri.
(14) È necessario modificare l'allegato VIII del regolamento (CE) n. 607/2009 per quanto attiene ai diritti anteriori che possono essere addotti in caso di ricorso in opposizione alla domanda di protezione di una menzione tradizionale.
(15) Occorre pertanto modificare in tal senso il regolamento (CE) n. 607/2009.
(16) Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del Comitato di gestione per l'organizzazione comune dei mercati agricoli,
HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:
Articolo 1Modifica del regolamento (CE) n. 607/2009
Il regolamento (CE) n. 607/2009 è così modificato:
1) all'articolo 30, il paragrafo 2 è sostituito dal seguente: «2. Se la domanda è presentata da un'organizzazione professionale rappresentativa stabilita in un paese terzo sono comunicati anche gli estremi dell'organizzazione professionale rappresentativa. La Commissione pubblica su internet l'elenco dei paesi terzi interessati, i nomi delle organizzazioni professionali rappresentative e dei membri di tali organizzazioni professionali.»;
2) l'articolo 32 è sostituito dal seguente: «Articolo 32
Norme sulle menzioni tradizionali di paesi terzi.
1. La definizione delle menzioni tradizionali stabilita all'articolo 118 duovicies, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1234/2007 si applica, mutatis mutandis, alle menzioni usate tradizionalmente nei paesi terzi per i prodotti vitivinicoli recanti un'indicazione geografica o una denominazione di origine in forza della normativa degli stessi paesi terzi.
2. Le indicazioni tradizionali diverse dalle menzioni tradizionali elencate nella banca dati elettronica «E-Bacchus» che figurano nell'etichettatura dei vini originari di paesi terzi possono essere utilizzate in conformità alle norme ivi applicabili, comprese quelle stabilite dalle organizzazioni professionali rappresentative.»;
3) l'articolo 40 è sostituito dal seguente: «Articolo 40
Protezione generale.
1. Se la domanda di protezione di una menzione tradizionale soddisfa i requisiti stabiliti dall'articolo 118 duovicies, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1234/2007 e dagli articoli 31 e 35 del presente regolamento e se non è respinta in applicazione degli articoli 36, 38 e 39, la menzione tradizionale è inserita nella banca dati elettronica «E-Bacchus» unitamente alle informazioni seguenti:
a) la lingua, secondo il disposto dell'articolo 31;
b) l'indicazione della categoria o delle categorie di prodotti vitivinicoli interessati dalla protezione;
c) un riferimento alla legislazione nazionale dello Stato membro in cui è definita e disciplinata la menzione tradizionale o alle norme applicabili ai produttori di vino nei paesi terzi, incluse quelle stabilite dalle organizzazioni professionali rappresentative, e
d) una sintesi della definizione o delle condizioni d'uso.
2. Le menzioni tradizionali elencate nella banca dati elettronica «E-Bacchus» sono protette esclusivamente nella lingua e per le categorie di prodotti vitivinicoli figuranti nella relativa domanda:
a) contro qualsiasi usurpazione, anche quando la menzione protetta è accompagnata da espressioni quali «genere», «tipo», «metodo», «alla maniera», «imitazione», «gusto», «come» o simili;
b) contro qualsiasi altra indicazione falsa o ingannevole relativa alla natura, alle caratteristiche o alle qualità essenziali del prodotto, usata sulla confezione o sull'imballaggio, nella pubblicità o sui documenti relativi al prodotto di cui trattasi;
c) contro qualsiasi altra prassi che possa indurre in errore il consumatore e in particolare che lasci supporre che il vino fruisca della menzione tradizionale protetta.»;
4) all'articolo 41, il paragrafo 1 è sostituito dal seguente: «1. Se una menzione tradizionale è protetta in virtù del presente regolamento, la registrazione di un marchio il cui uso violerebbe l'articolo 40, paragrafo 2, è valutata a norma della direttiva 2008/95/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (*) o del regolamento (CE) n. 207/2009 del Consiglio (**).
I marchi registrati in violazione del primo comma sono dichiarati nulli, su richiesta, in conformità alle procedure applicabili previste dalla direttiva 2008/95/CE o dal regolamento (CE) n. 207/2009.
5) all'articolo 42, il paragrafo 1 è sostituito dal seguente: «1. La protezione della menzione per cui è presentata la domanda, omonima o parzialmente omonima di una menzione tradizionale già protetta ai sensi del presente capo, tiene debitamente conto degli usi locali e tradizionali e dei rischi di confusione.
Una menzione omonima che induca in errore il consumatore circa la natura, la qualità o la vera origine dei prodotti non è registrata, nemmeno se è esatta.
L'impiego di una menzione omonima protetta è autorizzato esclusivamente in condizioni pratiche tali da assicurare che la menzione omonima protetta successivamente sia sufficientemente differenziata da quella già registrata nella banca dati elettronica «E-Bacchus», tenuto conto della necessità di garantire un trattamento equo ai produttori interessati e di non indurre in errore il consumatore.»;
6) è inserito un nuovo articolo 42 bis: «Articolo 42 bis
Modifica
Un richiedente ai sensi dell'articolo 29 può chiedere l'approvazione di una modifica di una menzione tradizionale, della lingua indicata, del vino o dei vini interessati o della sintesi della definizione o delle condizioni d'uso della menzione tradizionale di cui trattasi.
Gli articoli 33 e 39 si applicano mutatis mutandis alle domande di modifica.»;
7) all'articolo 47, il paragrafo 5 è sostituito dal seguente: «5. La Commissione sopprime la menzione dall'elenco contenuto nella banca dati elettronica «E-Bacchus» non appena la cancellazione acquista efficacia.»;
8) all'articolo 54 è aggiunto il seguente paragrafo 3: «3. Nel caso di mosto di uve parzialmente fermentato o di vino nuovo ancora in fermentazione, sull'etichetta figurano il titolo alcolometrico volumico effettivo e quello totale o uno dei due. Se sull'etichetta figura il titolo alcolometrico volumico totale, la cifra corrispondente è seguita dalla dicitura "% vol" e può essere preceduta dai termini "titolo alcolometrico totale" o "alcole totale".»;
9) l'articolo 56 è così modificato:
a) al paragrafo 2, terzo comma, è aggiunta la seguente seconda frase:
«Queste prescrizioni non si applicano se l'imbottigliamento è realizzato in un luogo situato nelle immediate vicinanze della sede dell'imbottigliatore.»;
b) il paragrafo 3 è sostituito dal seguente: «3. Il nome e l'indirizzo del produttore o del venditore sono completati dai termini "produttore" o "prodotto da" e "venditore" o "venduto da" o da termini equivalenti.
Gli Stati membri possono decidere:
a) di rendere obbligatoria l'indicazione del produttore;
b) di permettere la sostituzione dei termini "produttore" o "prodotto da" rispettivamente con "trasformatore" e "trasformato da".»;
10) l'articolo 69 è sostituito dal seguente: «Articolo 69
Norme sulla presentazione di determinati prodotti.
1. I vini spumanti, i vini spumanti di qualità e i vini spumanti di qualità del tipo aromatico prodotti nell'Unione europea sono commercializzati o esportati in bottiglie di vetro per vino spumante munite di uno dei seguenti dispositivi di chiusura:
a) per le bottiglie di volume nominale superiore a 0,2 l: un tappo a forma di fungo, in sughero o altre sostanze ammesse ad entrare in contatto con gli alimenti, trattenuto da un fermaglio, coperto eventualmente da una capsula e rivestito da una lamina che ricopra tutto il tappo e interamente o parzialmente il collo della bottiglia;
IT L 147/8 Gazzetta ufficiale dell'Unione europea 2.6.2011.
b) per le bottiglie di volume nominale non superiore a 0,2 l: qualsiasi altro dispositivo di chiusura adatto.
Non possono essere commercializzati o esportati in bottiglie di vetro per vino spumante né con un dispositivo di chiusura di cui al primo comma, lettera a), altri prodotti elaborati nell'Unione.
2. In deroga al paragrafo 1, secondo comma, gli Stati membri possono decidere che i seguenti prodotti possano essere commercializzati o esportati in bottiglie di vetro per vino spumante e/o con un dispositivo di chiusura di cui al paragrafo 1, primo comma, lettera a):
a) prodotti tradizionalmente imbottigliati in bottiglie di questo tipo e i) elencati all'articolo 113 quinquies, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (CE) n. 1234/2007; ii) elencati nell'allegato XI ter, punti 7, 8 e 9, del regolamento (CE) n. 1234/2007; iii) elencati nel regolamento (CEE) n. 1601/91 del Consiglio
(*); oppure; iv) aventi un titolo alcolometrico volumico effettivo non superiore a 1,2 % vol;
b) prodotti diversi da quelli di cui alla lettera a) purché i consumatori non siano indotti in errore quanto alla vera natura del prodotto.
11) all'articolo 71 è aggiunto il seguente paragrafo 3: «3. In deroga all'articolo 2, paragrafo 2, del presente regolamento, per quanto attiene alla trasmissione dei fascicoli tecnici di cui all'articolo 118 vicies, paragrafo 2, lettera a), del regolamento (CE) n. 1234/2007, le autorità degli Stati membri possono essere considerate richiedenti ai fini dell'applicazione dell'articolo 118 quater, paragrafo 1, lettera b), del medesimo regolamento.»;
12) l'allegato II è sostituito dall'allegato I del presente regolamento;
13) l'allegato VIII è sostituito dall'allegato II del presente regolamento;
14) gli allegati XI e XII sono soppressi.
Articolo 2
Disposizioni transitorie
1. Prima della soppressione degli allegati XI e XII del regolamento (CE) n. 607/2009 in forza dell'articolo 1, punto 14, del presente regolamento, la Commissione riproduce e:
a) pubblica su internet il contenuto dell'allegato XI; e
b) inserisce nella banca dati elettronica «E-Bacchus» le menzioni tradizionali elencate nell'allegato XII.
2. Non sono soggette alla procedura di cui all'articolo 42 bis, inserito in forza dell'articolo 1, punto 6, del presente regolamento, le modifiche riguardanti una menzione tradizionale che è stata riconosciuta da uno Stato membro o da un paese terzo, che è stata comunicata alla Commissione entro la data di entrata in vigore del presente regolamento e che non è stata inserita nell'allegato XII del regolamento (CE) n. 607/2009. La Commissione inserisce tali modifiche nella banca dati elettronica «E-Bacchus».
Articolo 3
Entrata in vigore
Il presente regolamento entra in vigore il settimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea. Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.
Fatto a Bruxelles, il 1 o giugno 2011.
Per la Commissione.
Il Presidente
José Manuel BARROSO IT
Note
( 1 ) GU L 299 del 16.11.2007, pag. 1.
( 2 ) GU L 193 del 24.7.2009, pag. 60.
( 3 ) GU L 299 dell'8.11.2008, pag. 25.
( 4 ) GU L 78 del 24.3.2009, pag. 1.
(*) GU L 299 dell'8.11.2008, pag. 25.
(**) GU L 78 del 24.3.2009, pag. 1.»;
(*) GU L 149 del 14.6.1991, pag. 1.»;
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