Comunicati Stampa: Unione Europea e Stati Uniti d'Europa
Controllate da quanti anni lo scrivo !
martedì
Attualità di Giuseppe Mazzini a 210 anni dalla nascita. Un convegno dell'Associazione Mazziniana Italiana.
Che cos'è il sentimento Repubblicano del Dovere ?
Che cosa può insegnarci ancora oggi, nel 2015, Giuseppe Mazzini ?
Giuseppe Mazzini questo sconosciuto o, meglio, conosciuto solo superficialmente come uno dei propugnatori e fautori dell'Unità d'Italia, che, ad ogni modo, fu anche filosofo, grande pensatore illuminato, teosofo, democratico in un periodo storico nel quale la democrazia era pressoché assente.
Mazzini che, rivolgendosi agli operai italiani, insegnava che i Doveri, prima ancora della pretesa dei diritti, erano la chiave di volta per una società di liberi, eguali, per una civiltà ove a prevalere fosse il sentimento spirituale dell'amore fraterno, del libero scambio umano e non del mero e freddo scambio economico, con tutto ciò che ne consegue in termini di egoismo ed accumulazione della ricchezza.
Mazzini, colui il quale criticò pesantemente tanto il marxismo quanto il liberalismo, proponendo una terza strada, contrassegnata dall'associazionismo e dalla cooperazione.
Di tutto questo e di molto altro, si è parlato sabato 20 e domenica 21 giugno scorsi, presso la Sala Margana di Piazza Margana a Roma, grazie ad un interessante convegno organizzato dall'Associazione Mazziniana Italiana, presieduta dal dott. Mario Di Napoli ed alla presenza del prof. Sebastiano Maffettone, filosofo di formazione liberale.
Il Presidente Di Napoli ha esordito sottolineando il contesto nel quale ci troviamo a vivere e ad operare. Un contesto dalle molteplici crisi (economiche, sociali, etiche...).
Il prof. Maffettone ha focalizzato invece l'attenzione su ciò che egli ritiene essere la radice della crisi, ovvero la crisi dell'etica pubblica, della presenza di persone che sono ormai complessivamente sfiduciate, di persone che hanno perduto il senso del rapporto fra merito e impegno e quindi che hanno smesso di credere nella possibilità di investire sul cosiddetto “capitale umano”. E ciò ha dunque portato la nostra società a ricercare facili “scorciatoie” e quindi ad un sistema di corruzione diffusa.
“Contro la corruzione servono degli ideali”, questa la ricetta del prof. Maffettone, per quanto egli prosegua affermando che “è difficile costruirsi degli ideali in un mondo già corrotto”, ma, ad ogni modo, egli ritiene che è proprio in presenza di molteplici crisi - la fine della Seconda Guerra Mondiale ed il successivo boom economico insegnano - che l'individuo propende verso il miglioramento di sé.
In questo senso Mario Di Napoli ha parlato di “mazzinianesimo come ideologia della crisi” in quanto formatosi in un periodo di forti sconvolgimenti storico-politici e dunque nella necessità di un ritorno ai Doveri dell'Uomo mazziniani, in quanto ciascuno ha il dovere di conquistare - con le proprie forze - la propria libertà attraverso, dunque, una vera e propria filosofia dell'azione.
Milena Mosci ha aperto poi la discussione facendo presente che il progresso dell'individuo è un processo molto lento ed in termini di etica pubblica, di etica del dovere, occorre non già fare bene qualche cosa semplicemente per averne un riconoscimento e/o comunque un tornaconto personale, ma in quanto utile proprio allo stare bene con sé stessi e con la propria intima coscienza.
Alla discussione ho voluto partecipare anch'io, come militante mazziniano e garibaldino da sempre, facendo presente che quella che viviamo sembra essere piuttosto una crisi umana, di valori umani che sono sempre più assenti. Una crisi di sentimenti, sui quali proprio Mazzini - peraltro teosofo e spiritualista come Garibaldi - faceva leva, contrapponendoli al piacere effimero ed alle facili conquiste. In questo senso ho parlato del pensatoio che ho fondato due anni fa, “Amore e Libertà”, di cui uscirà a breve un saggio, che ha per simbolo Anita Garibaldi, una donna, una rivoluzionaria brasiliana morta in Italia a soli ventotto anni per amore della libertà e dei popoli oppressi. Un pensatoio, “Amore e Libertà”, che ha fra i suoi ispiratori, oltre ai Garibaldi ed a molti altri, anche e proprio Giuseppe Mazzini. Ho proseguito facendo poi presente che, molto probabilmente, oggi, Mazzini e Garibaldi non si riconoscerebbero in questa Unione Europea e la combatterebbero liberandola dalla tirannia del danaro e dall'egoismo dei governi, dei banchieri, della BCE, delle multinazionali e del Fondo Monetario Internazionale, attraverso un recupero di quei principi cardine della Prima Internazionale dei Lavoratori del 1864 che loro contribuirono a fondare, principi fondati sulla cooperazione, sulla fratellanza e sull'autogestione della cosa pubblica e delle imprese. Superando, di fatto, la concezione marxista e liberale che tendono purtroppo a mercificare e ad economicizzare ogni processo: umano, civile, storico, politico.
Il convegno è poi proseguito con gli interventi di Giovanni Vetritto della rivista Critica Liberale, il quale ha tentato di trovare una chiave di confronto e di sintesi fra il pensiero liberale classico e quello repubblicano mazziniano; di Pietro Finelli, esponente di spicco dell'Associazione Mazziniana Italiana e di molti altri iscritti e simpatizzanti fra i quali quello di Federico Picca Orlandi, esponente dello scoutismo laico - non fattosi fagocitare da quello cattolico - il quale ha posto la necessità di una sinergia fra associazioni scout laiche o comunque fra associazioni che si occupano di valori umani, e l'Associazione Mazziniana Italiana, proprio allo scopo di diffondere cultura, educazione e formazione che vada poi ad incidere nell'etica pubblica.
di Luca Bagatin - Fonte IL CANNOCCHIALE
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Luca Bagatin e Mario Di Napoli Presidente dell'Associazione Mazziniana Italiana |
Giuseppe Mazzini questo sconosciuto o, meglio, conosciuto solo superficialmente come uno dei propugnatori e fautori dell'Unità d'Italia, che, ad ogni modo, fu anche filosofo, grande pensatore illuminato, teosofo, democratico in un periodo storico nel quale la democrazia era pressoché assente.
Mazzini che, rivolgendosi agli operai italiani, insegnava che i Doveri, prima ancora della pretesa dei diritti, erano la chiave di volta per una società di liberi, eguali, per una civiltà ove a prevalere fosse il sentimento spirituale dell'amore fraterno, del libero scambio umano e non del mero e freddo scambio economico, con tutto ciò che ne consegue in termini di egoismo ed accumulazione della ricchezza.
Mazzini, colui il quale criticò pesantemente tanto il marxismo quanto il liberalismo, proponendo una terza strada, contrassegnata dall'associazionismo e dalla cooperazione.
Di tutto questo e di molto altro, si è parlato sabato 20 e domenica 21 giugno scorsi, presso la Sala Margana di Piazza Margana a Roma, grazie ad un interessante convegno organizzato dall'Associazione Mazziniana Italiana, presieduta dal dott. Mario Di Napoli ed alla presenza del prof. Sebastiano Maffettone, filosofo di formazione liberale.
Il Presidente Di Napoli ha esordito sottolineando il contesto nel quale ci troviamo a vivere e ad operare. Un contesto dalle molteplici crisi (economiche, sociali, etiche...).
Il prof. Maffettone ha focalizzato invece l'attenzione su ciò che egli ritiene essere la radice della crisi, ovvero la crisi dell'etica pubblica, della presenza di persone che sono ormai complessivamente sfiduciate, di persone che hanno perduto il senso del rapporto fra merito e impegno e quindi che hanno smesso di credere nella possibilità di investire sul cosiddetto “capitale umano”. E ciò ha dunque portato la nostra società a ricercare facili “scorciatoie” e quindi ad un sistema di corruzione diffusa.
“Contro la corruzione servono degli ideali”, questa la ricetta del prof. Maffettone, per quanto egli prosegua affermando che “è difficile costruirsi degli ideali in un mondo già corrotto”, ma, ad ogni modo, egli ritiene che è proprio in presenza di molteplici crisi - la fine della Seconda Guerra Mondiale ed il successivo boom economico insegnano - che l'individuo propende verso il miglioramento di sé.
In questo senso Mario Di Napoli ha parlato di “mazzinianesimo come ideologia della crisi” in quanto formatosi in un periodo di forti sconvolgimenti storico-politici e dunque nella necessità di un ritorno ai Doveri dell'Uomo mazziniani, in quanto ciascuno ha il dovere di conquistare - con le proprie forze - la propria libertà attraverso, dunque, una vera e propria filosofia dell'azione.
Milena Mosci ha aperto poi la discussione facendo presente che il progresso dell'individuo è un processo molto lento ed in termini di etica pubblica, di etica del dovere, occorre non già fare bene qualche cosa semplicemente per averne un riconoscimento e/o comunque un tornaconto personale, ma in quanto utile proprio allo stare bene con sé stessi e con la propria intima coscienza.
Alla discussione ho voluto partecipare anch'io, come militante mazziniano e garibaldino da sempre, facendo presente che quella che viviamo sembra essere piuttosto una crisi umana, di valori umani che sono sempre più assenti. Una crisi di sentimenti, sui quali proprio Mazzini - peraltro teosofo e spiritualista come Garibaldi - faceva leva, contrapponendoli al piacere effimero ed alle facili conquiste. In questo senso ho parlato del pensatoio che ho fondato due anni fa, “Amore e Libertà”, di cui uscirà a breve un saggio, che ha per simbolo Anita Garibaldi, una donna, una rivoluzionaria brasiliana morta in Italia a soli ventotto anni per amore della libertà e dei popoli oppressi. Un pensatoio, “Amore e Libertà”, che ha fra i suoi ispiratori, oltre ai Garibaldi ed a molti altri, anche e proprio Giuseppe Mazzini. Ho proseguito facendo poi presente che, molto probabilmente, oggi, Mazzini e Garibaldi non si riconoscerebbero in questa Unione Europea e la combatterebbero liberandola dalla tirannia del danaro e dall'egoismo dei governi, dei banchieri, della BCE, delle multinazionali e del Fondo Monetario Internazionale, attraverso un recupero di quei principi cardine della Prima Internazionale dei Lavoratori del 1864 che loro contribuirono a fondare, principi fondati sulla cooperazione, sulla fratellanza e sull'autogestione della cosa pubblica e delle imprese. Superando, di fatto, la concezione marxista e liberale che tendono purtroppo a mercificare e ad economicizzare ogni processo: umano, civile, storico, politico.
Il convegno è poi proseguito con gli interventi di Giovanni Vetritto della rivista Critica Liberale, il quale ha tentato di trovare una chiave di confronto e di sintesi fra il pensiero liberale classico e quello repubblicano mazziniano; di Pietro Finelli, esponente di spicco dell'Associazione Mazziniana Italiana e di molti altri iscritti e simpatizzanti fra i quali quello di Federico Picca Orlandi, esponente dello scoutismo laico - non fattosi fagocitare da quello cattolico - il quale ha posto la necessità di una sinergia fra associazioni scout laiche o comunque fra associazioni che si occupano di valori umani, e l'Associazione Mazziniana Italiana, proprio allo scopo di diffondere cultura, educazione e formazione che vada poi ad incidere nell'etica pubblica.
di Luca Bagatin - Fonte IL CANNOCCHIALE
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ROMA: Santori e Schiuma ritengono inaccettabili le parole del sindaco Marino che vuole la Destra nella fogna e lo querelano per diffamazione.
Abbiamo querelato Ignazio Marino per diffamazione. Le sue offese sono gravissime, non solo perché pronunciate dal Sindaco di Roma, ma perché l’insulto fa chiaramente riferimento ad un vecchio detto degli anni ’70, allorquando la violenza politica prese il sopravvento. Fascisti, carogne tornate nelle fogne.
Il primo cittadino dà così della carogna a chiunque, professandosi di destra o schierandosi a destra, si permetta di ergersi a scudo morale di questa società, cioè critichi in maniera aperta il suo operato e della sua giunta.
Lo dichiarano in una nota congiunta il consigliere regionale Fabrizio Santori e Fabio Sabbatani Schiuma, già consigliere comunale Indipendente di Destra, rispettivamente Presidente Onorario e Segretario Nazionale del movimento Riva Destra, nato come primo circolo di Alleanza Nazionale.
Nel comizio alla festa dell’Unità - continua la nota - è facile comprendere che egli si rivolga a tutti i simpatizzanti di destra che si permettono di criticare il suo operato. ‘Ma non hanno vergogna, perché non tornano nelle fogne…’, dimostra inequivocabilmente l’intenzione di offendere la reputazione delle persone che esercitano il democratico diritto di critica della condotta e delle scelte di chi sta al governo di Roma.
Le parole pronunciate - prosegue la nota - intrinsecamente offensive, vanno ben oltre la valutazione denigratoria e investono anche i singoli cittadini che si riconoscono in posizioni e scelte politiche differenti da quelle del partito e dei movimenti rappresentati da Marino, i quali, tutti direttamente coinvolti dalle parole gravemente diffamatorie si possono sentire danneggiati nella loro onorabilità individuale.
Per questa ragione - conclude la nota - distribuiremo con ogni mezzo, siti internet e facebook compresi, il modello per querelare Ignazio Marino presso ogni stazione dei Carabinieri o commissariato di Polizia, in una sorta di class-action contro una diffamazione che merita una ferma risposta.
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Il primo cittadino dà così della carogna a chiunque, professandosi di destra o schierandosi a destra, si permetta di ergersi a scudo morale di questa società, cioè critichi in maniera aperta il suo operato e della sua giunta.
Lo dichiarano in una nota congiunta il consigliere regionale Fabrizio Santori e Fabio Sabbatani Schiuma, già consigliere comunale Indipendente di Destra, rispettivamente Presidente Onorario e Segretario Nazionale del movimento Riva Destra, nato come primo circolo di Alleanza Nazionale.
Nel comizio alla festa dell’Unità - continua la nota - è facile comprendere che egli si rivolga a tutti i simpatizzanti di destra che si permettono di criticare il suo operato. ‘Ma non hanno vergogna, perché non tornano nelle fogne…’, dimostra inequivocabilmente l’intenzione di offendere la reputazione delle persone che esercitano il democratico diritto di critica della condotta e delle scelte di chi sta al governo di Roma.
Le parole pronunciate - prosegue la nota - intrinsecamente offensive, vanno ben oltre la valutazione denigratoria e investono anche i singoli cittadini che si riconoscono in posizioni e scelte politiche differenti da quelle del partito e dei movimenti rappresentati da Marino, i quali, tutti direttamente coinvolti dalle parole gravemente diffamatorie si possono sentire danneggiati nella loro onorabilità individuale.
Per questa ragione - conclude la nota - distribuiremo con ogni mezzo, siti internet e facebook compresi, il modello per querelare Ignazio Marino presso ogni stazione dei Carabinieri o commissariato di Polizia, in una sorta di class-action contro una diffamazione che merita una ferma risposta.
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lunedì
Continuità assistenziale e Sanità digitale. Il programma della Regione Lazio.
Si terrà il Giovedì 25 giugno, ore 09.00, in Sala Mechelli, Consiglio Regionale del Lazio, l'incontro promosso dall'Associazione Prima-insieme per la qualità della vita e da eSanit@, Rivista del Management dell'eHealthcare, sui modelli organizzativi della continuità ospedale/territorio sostenuti dalle soluzioni di Sanità digitale.
“Rendere sostenibile il Sistema sanitario, garantire l’assistenza ai pazienti ovunque si trovino, fare in modo che la deospedalizzazione non diventi un impoverimento dei servizi resi ai malati".
La sfida - dice Lucia Migliaccio, Presidente dell'Associazione Prima - è inevitabile e deve essere vinta. La soluzione sono le piattaforme di Sanità digitale, in particolare di telemedicina, le sole in grado di consentire il monitoraggio del paziente lungo il suo cammino dall'ospedale al territorio e in ambito domiciliare. Il futuro scenario epidemiologico che vedrà un aumento progressivo della cronicità e i nuovi modelli organizzativi di reti territoriali previsti dal Patto della Salute 2014/2016, spingono verso la rimodulazione dei modelli di cura.
Se l’ospedale sarà il luogo dell'intervento sulle acuzie, il territorio sarà il vero protagonista, dovendo assorbire i percorsi di deospedalizzazione. Un mutamento significativo e profondo, che coinvolgerà numerose figure professionali, in particolare la Medicina generale, le sedi distrettuali e i professionisti socio-sanitari.
Una riorganizzazione, che non è pensabile possa avvenire senza il sostegno strategico offerto dalle piattaforme di Sanità digitale, in particolare di Telemedicina - sottolinea Migliaccio - le sole in grado di consentire il monitoraggio del paziente lungo il percorso dall'ospedale al territorio e in ambito domiciliare.
E’ chiaro che un programma di tale portata impone anche una riflessione sulle conoscenze e sulle competenze organizzative, che le figure professionali dovranno possedere per affrontare in modo appropriato i nuovi compiti assistenziali e di cura a tutela della salute. Compiti che coinvolgono anche e soprattutto il cittadino - conclude Migliaccio - che deve anche farsi più autonomo.
QUI il programma dell'incontro.
Per informazioni sulla partecipazione all'incontro:
Associazione Prima
Cell:. 347.0723.077
www.studiostampa.com
“Rendere sostenibile il Sistema sanitario, garantire l’assistenza ai pazienti ovunque si trovino, fare in modo che la deospedalizzazione non diventi un impoverimento dei servizi resi ai malati".
La sfida - dice Lucia Migliaccio, Presidente dell'Associazione Prima - è inevitabile e deve essere vinta. La soluzione sono le piattaforme di Sanità digitale, in particolare di telemedicina, le sole in grado di consentire il monitoraggio del paziente lungo il suo cammino dall'ospedale al territorio e in ambito domiciliare. Il futuro scenario epidemiologico che vedrà un aumento progressivo della cronicità e i nuovi modelli organizzativi di reti territoriali previsti dal Patto della Salute 2014/2016, spingono verso la rimodulazione dei modelli di cura.
Se l’ospedale sarà il luogo dell'intervento sulle acuzie, il territorio sarà il vero protagonista, dovendo assorbire i percorsi di deospedalizzazione. Un mutamento significativo e profondo, che coinvolgerà numerose figure professionali, in particolare la Medicina generale, le sedi distrettuali e i professionisti socio-sanitari.
Una riorganizzazione, che non è pensabile possa avvenire senza il sostegno strategico offerto dalle piattaforme di Sanità digitale, in particolare di Telemedicina - sottolinea Migliaccio - le sole in grado di consentire il monitoraggio del paziente lungo il percorso dall'ospedale al territorio e in ambito domiciliare.
E’ chiaro che un programma di tale portata impone anche una riflessione sulle conoscenze e sulle competenze organizzative, che le figure professionali dovranno possedere per affrontare in modo appropriato i nuovi compiti assistenziali e di cura a tutela della salute. Compiti che coinvolgono anche e soprattutto il cittadino - conclude Migliaccio - che deve anche farsi più autonomo.
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Per informazioni sulla partecipazione all'incontro:
Associazione Prima
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ROMA: Forno 4 Malti segna l’inizio di un nuovo connubio di gusto e benessere !
FORNO 4 MALTI - ARRIVA L’IMPASTO RIVOLUZIONARIO.
Roma. Via degli Ammiragli 92-94. Nel centro della capitale arriva
Forno 4 malti, un nuovo brand che inaugura un gusto completamente innovativo.
Il Forno ai 4 Malti segna l’inizio di un nuovo gusto, un percorso
culinario, per gli appassionati del mangiare sano.
La pizza romana assume così un volto diverso.
Forno 4 malti incarna il connubio perfetto di benessere e gusto.
La rivoluzionaria ricetta naturale ai 4 malti ha ogni giorno un nuovo sapore, un nuovo piacere, una nuova esperienza all'insegna della natura.
I prodotti del forno 4 malti nascono dall'unione di 4 cereali diversi: grano tenero, segale, orzo e mais. La colorazione scura e il particolare aroma di malto sono frutto dell’apporto di 4 ingredienti naturali: estratto di malto d’orzo, farina di malto di grano tenero, farina di malto di segale e farina di mais.
Il Forno 4 Malti è in armonia con i sapori di madre natura, rappresenta la vera conquista dei sapori autentici e genuini ormai sempre più rari. Per mangiare in modo sano e con gusto il futuro è nella pizza 4 malti, dove l’antica tradizione si coniuga ad un nuovo piacere.
L’impasto innovativo ribalta totalmente la classica ricetta,
l’ unicità del gusto della pizza 4 malti nasce dalla sua lenta
lavorazione, il processo di maturazione infatti dura
ben 72 ore. Gli ingredienti usati nei prodotti del Forno 4 malti
apportano notevoli benefici all'organismo e rappresentano un
vero elisir di bellezza.
WEB SITE: www.forno4malti.it
CONTACT:
Via degli Ammiragli n. 92/94, 00136 Roma
Tel. +39 346.344.2639
e-Mail: info@forno4malti.it
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Roma. Via degli Ammiragli 92-94. Nel centro della capitale arriva
Forno 4 malti, un nuovo brand che inaugura un gusto completamente innovativo.
Il Forno ai 4 Malti segna l’inizio di un nuovo gusto, un percorso
culinario, per gli appassionati del mangiare sano.
La pizza romana assume così un volto diverso.
Forno 4 malti incarna il connubio perfetto di benessere e gusto.
La rivoluzionaria ricetta naturale ai 4 malti ha ogni giorno un nuovo sapore, un nuovo piacere, una nuova esperienza all'insegna della natura.
I prodotti del forno 4 malti nascono dall'unione di 4 cereali diversi: grano tenero, segale, orzo e mais. La colorazione scura e il particolare aroma di malto sono frutto dell’apporto di 4 ingredienti naturali: estratto di malto d’orzo, farina di malto di grano tenero, farina di malto di segale e farina di mais.
Il Forno 4 Malti è in armonia con i sapori di madre natura, rappresenta la vera conquista dei sapori autentici e genuini ormai sempre più rari. Per mangiare in modo sano e con gusto il futuro è nella pizza 4 malti, dove l’antica tradizione si coniuga ad un nuovo piacere.
L’impasto innovativo ribalta totalmente la classica ricetta,
l’ unicità del gusto della pizza 4 malti nasce dalla sua lenta
lavorazione, il processo di maturazione infatti dura
ben 72 ore. Gli ingredienti usati nei prodotti del Forno 4 malti
apportano notevoli benefici all'organismo e rappresentano un
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Da vedere spesso per darsi una regolata sulla propria reale minima incidenza sul tutto.
can alıcı soru: "evrende ne kadar yer kaplıyorum?"Evrende ne kadar yer kaplıyorum? izleyip bir düşünmek gerek..> You will feel first SO SMALL, then SO BIG.. Try it out :)---Bora Yeter - www.borayeter.com.tr
Posted by Bora Yeter on Sabato 6 giugno 2015
Rassegna Stampa di Lunedì 22/06/2015
Accredia
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LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO del 20/06/2015
|
pag. 11
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Normativa UNI
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MILANO FINANZA del 20/06/2015
|
pag. 81
|
MILANO FINANZA del 20/06/2015
|
pag. 81
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Ambiente
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ITALIAOGGI7 del 22/06/2015
|
di BRUNO PAGAMICI - pag. 16
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ITALIAOGGI7 del 22/06/2015
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di VINCENZO DRAGANI - pag. 19
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ITALIAOGGI7 del 22/06/2015
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pag. 19
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IL SECOLO XIX del 22/06/2015
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pag. 9
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Professioni
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CORRIERE DELLA SERA del 20/06/2015
|
di FRANCESCO DI FRISCHIA - pag. 43
|
IL SOLE 24ORE del 20/06/2015
|
pag. 21
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IL SOLE 24ORE del 20/06/2015
|
di GIORGIO COSTA - pag. 21
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IL SOLE 24ORE del 20/06/2015
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pag. 21
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IL SOLE 24ORE del 20/06/2015
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pag. 23
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ITALIA OGGI del 20/06/2015
|
di LUCIA BASILE - pag. 34
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ITALIA OGGI del 20/06/2015
|
di ANDREA BONGI - pag. 26
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ITALIA OGGI del 20/06/2015
|
di DARIO FERRARA - pag. 27
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ITALIA OGGI del 20/06/2015
|
di GABRIELE VENTURA - pag. 31
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ITALIA OGGI del 20/06/2015
|
di GLORIA GRIGOLON - pag. 31
|
CORRIERE ECONOMIA del 22/06/2015
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pag. 21
|
AFFARI & FINANZA del 22/06/2015
|
pag. 26
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Società e Imprese
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IL SOLE 24ORE del 20/06/2015
|
di STEFANO MANZOCCHI -pag. 1, 24
|
ITALIA OGGI del 20/06/2015
|
di CINZIA DE STEFANIS -pag. 28
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IL SOLE 24ORE del 21/06/2015
|
pag. 17
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IL SOLE 24ORE del 21/06/2015
|
di VALERIA FALCE - pag. 17
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CORRIERE DELLA SERA del 21/06/2015
|
pag. 33
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ITALIAOGGI7 del 22/06/2015
|
di CINZIA DE STEFANIS - pag. 14
|
ITALIAOGGI7 del 22/06/2015
|
di ROBERTO LENZI - pag. 17
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IL SOLE 24ORE del 22/06/2015
|
di ALBERTO RONCHETTI -pag. 11
|
IL SOLE 24ORE del 22/06/2015
|
pag. 22
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IL SOLE 24ORE del 22/06/2015
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di LAURA AMBROSI ANTONIO IORIO - pag. 22
|
IL SOLE 24ORE del 22/06/2015
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di PAOLO MENEGHETTI - pag. 23
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IL GIORNALE del 22/06/2015
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di STEFANO FILIPPI - pag. 1, 16
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