domenica

Su Prodi Oriana Fallaci scrisse questo

“Signor Presidente della Commissione Europea, so che in Italia la chiamano Mortadella. E di ciò mi dolgo per la mortadella, che è uno squisito e nobile insaccato di cui andar fieri, non certo per lei che in me suscita disistima fin dal 1978, ossia dall’anno in cui partecipò a quella seduta spiritica per chiedere alle anime del Purgatorio dove i brigatisti nascondessero il rapito Aldo Moro. Non mi parve serio, Monsieur Meglio: non mi parve rispettoso, pietoso, umano, nei riguardi di Moro che stava per essere ucciso. E supplicai il Padreterno di tenerLa lontana dalla politica.

Peccato che al solito il Padreterno non m’abbia ascoltato, che in politica lei ci si sia buttato senza pudore.
E da allora quella disistima s’è approfondita nonché arricchita d’una antipatia quasi epidermica. Il solo udire la sua voce manierosa e melliflua m’innervosisce, il solo guardare la sua facciona guanciuta e falsamente benigna mi rattrista, Monsieur. Mi rammenta la Comèdie Italienne o Commedia dell’Arte, Pulcinella e Brighella, Arlecchino e Tartaglia.
La Comèdie Italienne non mi ha mai divertito, Monsieur. Infatti grazie a lei ho riso due volte e basta. Quando al suo agglomerato politico dette l’acconcio nome e l’acconcia immagine d’un Asino, e quando D’Alema La rimpiazzò a Palazzo Chigi.

Il guaio è che per spodestarLa, dovette rifilarla all’Unione Europea, ove ci ha fatto fare non poche figuracce, Monsieur.
Pensi a quella che fece con l’Eurobarometro nell’ottobre del 2003, cioè quando promosse tra i cittadini dell’Ue il sondaggio sulla legittimità-della-guerra-in-Iraq. Sondaggio con cui si chiedeva, fra l’altro, quale fosse il Paese che minacciava di più la pace nel mondo e a cui risposero 7515 persone.
Però lei lo rese noto come se si fosse trattato d’un referendum plebiscitario, e in anteprima dette la risposta da cui risultava che secondo il 59 per cento degli europei il paese che più minacciava la pace nel mondo era Israele.

Oppure pensi a quella che commise, in completo dispregio per il suo incarico, inviando ai dirigenti dell’Ulivo le sessanta pagine in cui si offriva come loro leader.
Le sue figuracce sono le nostre figuracce, Monsieur. Figuracce dell’Italia. E io soffrii tanto a leggere i tre aggettivi che Hans-Gert Poettering, il capo del Ppe, aveva scelto per condannare il suo secondo exploit: Scorretto, Inaccettabile, Irresponsabile.

Soffrii in egual misura a leggere l’editoriale che sul Times di Londra si concludeva con le tremende parole: Mister Prodi ha rinunciato al diritto morale di guidare la Commissione Europea e ai popoli d’Europa renderebbe un miglior servigio se tornasse nel calderone della politica italiana.

Non ci mancava che lei, Monsieur.
Voglio dire oltre a Pulcinella e Brighella, Arlecchino e Tartaglia, non ci mancava che Mortadella.

Santo Cielo, non le bastavano gli immeritati fasti di Bruxelles? Dove ogni mese lei riceve cinquanta milioni di vecchie lire italiane! E, perbacco!, sono tante! Così tante che mi chiedo come facciano gli italiani, anzi gli europei, a non rinfacciargliele”.


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venerdì

La Gazzetta Tricolore

EDIZIONE DEL 28 NOVEMBRE 2025

Schlein sfida Meloni al confronto ad Atreju, Giorgia la spiazza e dice sì: "Finalmente, noi sempre aperti". Ma Elly poi ci ripensa e scappa: l'ennesima figuraccia del segretario Pd

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    Le altre notizie 
    Da Camera e Senato
Dal Parlamento Europeo

IL DECALOGO DEL SÌ

Dieci buone ragioni per dire  alla separazione delle carriere e per una giustizia più giusta, terza e credibile. 

1. Un giudice terzo è la prima garanzia di libertà.

Perché senza un giudice terzo non ci può essere il necesario equilibrio del potere del Pubblico Ministero.  

Il giudice deve essere libero da ogni vincolo e da ogni influenza, distinto da chi esercita l’accusa. È un principio costituzionale e una condizione essenziale di libertà per tutti. La separazione delle carriere rafforza la figura del giudice e restituisce fiducia, equilibrio e credibilità alla giustizia.

2. Ruoli diversi, stesse garanzie.

3. Per un processo davvero equo, ad armi pari.

4. Come in tutte le democrazie liberali. 

5. Una giustizia che fa paura non è giusta. 

6. Separare per difendere autonomia e indipendenza del giudice.

7. Sorteggio dei componenti del CSM: più trasparenza e meno correntismo. 

8. Il Presidente della Repubblica, garante dell’equilibrio e dell’unità della giustizia.

9. Un’Alta Corte per una giustizia che risponde a tutti. 

10. Una battaglia di libertà, non di potere. 

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mercoledì

NUOVO BANDO DELLA REGIONE PER LA TRANSIZIONE ENERGETICA 20 MILIONI PER IL FOTOVOLTAICO ALLE PMI DEL LAZIO

 

Continua l’azione della Regione Lazio a sostegno della 

Transizione Energetica,
Con il nuovo bando, gestito da Lazio Innova, sono stanziati 20 milioni in favore delle Imprese che realizzano nuovi impianti di Fotovoltaico.

Con intensità di aiuto fino al 40% dei costi complessivi.

Il bando è presentato alla stampa ed alle imprese, integrando la misura regionale con gli interventi finanziari del GSE e del PNRR per la Transizione Energetica.

Martedì 2 Dicembre alle 11.30 presso lo Spazio Wegil, 

largo Ascianghi 5.

Intervengono

Roberta Angelilli, VicePresidente e Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Lazio
Vinicio Mosè Vigilante, Amministratore delegato del GSE

Fabrizio Penna, Capo Dipartimento Unità per il PNRR del Mase


Partecipazione libera previa conferma al link

[PRESENTAZIONE BANDO FOTOVOLTAICO]

 

Cordialmente

Francesco Marcolini 



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lunedì

Adnkronos: Aggiornamenti e News

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(Adnkronos) - “Il modello italiano del riciclo è virtuoso. Il nostro paese è sicuramente da prendere ad esempio”. Così, Letizia Moratti (Mep Commissione Itre),
 
Con oltre 22mila studenti da 16 regioni nell'edizione 2024/2025, il Progetto Scuole Eon promuove educazione ambientale ed energia consapevole con un focus sulla

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