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L’Associazione dei Sardi di Roma “Il Gremio” rende omaggio a Maria Carta per l’80° anniversario della nascita.

Sabato 21 Giugno p.v., alle ore 20:00, si terrà presso la splendida terrazza dell’UNAR (Unione delle Associazioni Regionali di Roma e del Lazio) in via Ulisse Aldrovandi 16, una serata-evento in ricordo dell’indimenticabile Maria Carta in occasione dell’80° della sua nascita (Siligo, 24 Giugno 1934).
La manifestazione organizzata dall'Associazione dei Sardi di Roma “Il Gremio”, in collaborazione con la Fondazione Maria Carta, con la FASI (Federazione delle Associazioni Sarde in Italia), con la rivista “Salpare” e con lo Studio Scopelliti-Ugolini, si propone di raccontare e far rivivere il fascino dell’indimenticabile artista attraverso un reading delle sue più belle poesie tratte da “Canto Rituale”, la proiezione di un documentario a cura di Giacomo Serreli, un brano dello spettacolo teatrale “Donne allo Specchio”. In sottofondo la voce e i canti di Maria, che allieteranno la serata.
I saluti iniziali e i ricordi di alcuni amici saranno affidati ad Antonio Maria Masia, presidente dell’Associazione “Il Gremio”; a seguire gli interventi di Gemma Azuni, consigliera del Comune di Roma, Pierfranco Bruni, scrittore e presidente del Comitato Nazionale Minoranze Etnico-Linguistiche, Neria De Giovanni, scrittrice e presidentessa dell’Associazione Internazionale dei Critici Letterari, Ilaria Onorato, attrice, Leonardo Marras, presidente della Fondazione Maria Carta, Luca Martella, attore, Giacomo Serreli, giornalista e presidente del Comitato scientifico Fondazione Maria Carta.
A seguire un vin d’honneur e degustazioni di prodotti tipici sardi.
La partecipazione all’evento è libera e gratuita.
Il reading e il buffet si svolgeranno all’interno dei locali della Sede in caso di condizioni atmosferiche non favorevoli.
Ai presenti verrà donato, fino a esaurimento scorte, il libro “Canto Rituale”, gentilmente offerto dalla Fondazione Maria Carta.
“Il suo bel viso, la fierezza e insieme la grazia del suo portamento, più che un simbolo, sono una personificazione di quella Sardegna intangibile e indomita che ho sempre amato. Quando la sua voce calda e potente si alza e riempie lo spazio, si aprono infiniti orizzonti che scendono nella storia. Dopo aver conosciuto Maria Carta, ancora una volta affermo che i soli grandi uomini della Sardegna sono state donne” (Giuseppe Dessi, 1974)
Maria Carta (Siligo, 24 Giugno 1934 - Roma, 22 Settembre 1994) è stata una cantante e attrice italiana. In 25 anni di carriera ha ripercorso i molteplici aspetti della musica tradizionale sarda, principalmente del canto sardo a chitarra, del repertorio popolare dei gosos e delle ninne nanne e quello tradizionale-religioso dei canti gregoriani, spesso aggiornandoli con arrangiamenti moderni e personali. È riuscita a portare con successo la musica folk sarda in manifestazioni popolari a livello nazionale (come Canzonissima nel 1974) e internazionale (soprattutto in Francia e negli Stati Uniti). Interprete sensibile e dotata di notevole presenza scenica, ha affascinato registi come Francis Ford Coppola e Franco Zeffirelli, che l'hanno chiamata a recitare nei loro film. Legata alla sua regione, Maria Carta era innamorata anche di Roma, città nella quale ha vissuto per molti anni, ricoprendo fra l'altro il ruolo di Consigliere comunale dal 1976 al 1981 tra le file del Partito Comunista Italiano. 
Negli ultimi anni della sua vita è stata molto legata all'Università di Bologna, dove ha svolto un ciclo di lezioni e dove ha seguito studenti che preparavano tesi di laurea aventi per oggetto tematiche a lei consuete, fornendo loro preziose indicazioni derivanti dalla sua esperienza personale, umana e di studio.
Maria Carta ha tenuto il suo ultimo concerto a Tolosa (Francia) il 30 giugno 1993; malata da tempo di tumore, è morta nella sua casa di Roma a 60 anni, il 22 Settembre 1994.
 Info e  contatti:
Studio Scopelliti-Ugolini
+39 349.5487.626

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sabato

STORIE ITALIANE: Un concorso pubblico negato ad un disabile. Una storia di ordinaria illegalità...legalizzata (pertanto il Ministro Orlando si dimetta !)

Il Ministro della Giustizia Andrea Orlando


Il concorso in questione è quello in magistratura (365 posti da Magistrato disponibili) fissato, poi revocato e poi – ancora – riconfermato dal 25 al 27 giugno prossimi, a Roma, presso i locali della Fiera.
La vicenda in questione, invece, fa accapponare la pelle e getta profondo discredito nel confronti delle toghe e del Ministero della Giustizia, retto dal Ministro Andrea Orlando.
E' la storia di un ragazzo disabile che, dovendo in fare la dialisi, è impossibilitato a sostenere il concorso nei tre giorni consecutivi. Lui, al Ministero, lo fa presente per tempo. Lo fa presente sin dall'iscrizione al concorso. Al Ministero sarebbe stato sufficiente che modificassero le date delle prove e tutto si sarebbe potuto svolgere regolarmente, nella piena legalità e soprattutto nel pieno rispetto dei diritti della persona disabile in questione.
E invece no. Che cosa accade infatti ?
Accade che il TAR del Lazio – giustamente – fa sospendere il concorso, venendo incontro all'istanza del ragazzo disabile. Ciò getta i concorsisti nel panico ed i media ci ricamano un po' su, facendo credere che la colpa sia del ragazzo disabile che ha bloccato un concorso al quale avrebbero partecipato 20.000 persone !
Peccato che le cose non stiano affatto così.
Peccato poi che arrivi – qualche giorno fa - un decreto monocratico del Consiglio di Stato (il 2435), datato 9 giugno 2014, che insabbia tutto e che blocca l'istanza di sospensione del TAR.
Risultato ? Il concorso in magistratura si terrà regolarmente dal 25 al 27 giugno prossimi (ma non è detto che il risultato del concorso non sia poi messo in discussione...sic !), in barba al ragazzo disabile ed alla legge che prevede che ci siano per tutti condizioni di parità per accedere ai concorsi pubblici.
Ed il Ministero della Giustizia che dice di tutto questo ? Silenzio assoluto.
Ed i media tradizionali ? Tacciono, forse complici della situazione.
Ed il Ministro Andrea Orlando ? Ma perché non si dimette e non si cosparge il capo di cenere, come i responsabili materiali di questa vergogosa vicenda fatta di inciviltà ed illegalità manifesta ?
Visto e considerato, poi, che l'esito del concorso in questione non è detto che non sia messo in discussione e quindi che il concorso stesso possa essere invalidato, sommessamente invitiamo tutti i concorsisti a boicottarlo, non presentandosi – in massa – nelle date previste.
Concludiamo chiedendoci se sia questa la “svolta buona” del Governo Renzi. Noi vediamo solo il prosieguo dell'immane ingiustizia italica di sempre che tiene unita una politica che, da destra a sinistra, seguita nel danneggiare e nel prendere in giro il cittadino. 
Luca Bagatin

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