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venerdì

Vino: la Storia, le Feste, i Significati


Ferragosto e vino: una storia millenaria.

Festeggiamo il ferragosto, ma forse non tutti sanno che è una festa che nasce nel 18 a.C. e rientra in una serie di celebrazioni più ampia legata al territorio e al vino.

Una storia vecchia come il Mondo.

La storia del vino è così antica da confondersi con la stessa storia dell’umanità. La naturale ebbrezza dell’uva fermentata è sempre stata ricercata e venerata, sin dalla Preistoria. La prima cantina per la maturazione dell’uva mai scoperta risale addirittura al 4000 a.C.

Il vino a Roma.

È risaputo che nell’antica Roma il vino avesse un ruolo importante, tanto da avere una divinità dedicata, Bacco. Ma era tanto importante da invocare anche il padre degli dei perché proteggesse la maturazione delle uve in occasione dei Vinalia.

I Vinalia si festeggiavano in due occasioni. Il 19 agosto, in campagna, si invocava Giove offrendo un animale in sacrificio e un grappolo d’uva spremuto fra e mani affinché proteggesse la maturazione delle uve da grandini o siccità e vegliasse sulla vendemmia. 
Questa ricorrenza veniva chiamata “Vinalia Rustica“. 

Il 23 aprile, quando il vino novello si spillava dalle botti e si poteva assaggiare per la prima volta, veniva offerta  la primizia a Giove che veniva ringraziato per non aver devastato le vigne con le sue folgori durante i temporali o con la siccità: erano i “Vinalia Priora“.

L’origine delle celebrazioni.

La ragione della dedica dei Vinalia a Giove veniva spiegata nella mitologia con un episodio ambientato durante una guerra per la conquista del Lazio. Turno aveva promesso al Re etrusco Mezenzio tutto il raccolto della vendemmia del Lazio in cambio del suo aiuto nella lotta contro i Troiani. Enea fece la stessa offerta a Giove. 
I troiani vinsero e, da quel momento, in ottemperanza del voto di Enea, si festeggiarono i Vinalia. La ricorrenza del 19 agosto si inseriva in festeggiamenti più ampi, i “Consualia”.

Le altre feste di Agosto.

Ferragosto, la “Feriae Augusti” fu introdotta in occasione della proclamazione di Ottaviano come “Augusto”, quindi nobile e sacro. 

Per festeggiare, l’imperatore dichiarò tutto il mese di agosto di riposo e festa. Una mossa dal forte sapore propagandistico vista la dedica all’imperatore stesso e la presenza, nello stesso periodo, già di feste dedicate al riposo dopo la fine del lavoro nei campi: I “Consualia”. 

Nel 21 a.C la festa venne infatti fatta rientrare in queste celebrazioni dedicate al dio protettore dell’agricoltura e delle messi Conso che iniziavano il 15 e finivano il 20 agosto. 

Col Cristianesimo, tutte le feste pagane vennero abolite ma, per sedare il malcontento, si impose il festeggiamento dell’Assunzione di Maria e, nel popolo, si mantenne la data come celebrazione dell’estate. 





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Corso Base Sommelier

Salve a tutti, questa volta giochiamo con grandissimo anticipo, il prossimo Corso Base dell'Accademia Europea Sommelier partirà Mercoledì 7 febbraio 2024 e si concluderà dopo 9 lezioni Mercoledì 3 aprile 2024, con il patrocinio della ProLoco di Roma.
Iniziate a segnalare la vostra disponibilità, il costo rimane invariato a €.330,00 tutto incluso (Materiali, Vini ecc.).
Qui trovate la struttura del corso:

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sabato

Grand Hotel: IL VINO DI ADORNETTO !


Tanti anni fa (troppi) l'allora direttore del Grand Hotel di Roma mi fece conoscere il Signor Adornetto, che curava l'ingresso di servizio con cortile e giardino e che produceva il vino del Grand Hotel, con l'uva raccolta nel pergolato dell'albergo, etichettandolo col suo nome, su autorizzazione della CIGA HOTELS. 
Che tempi e che storie meravigliose. Facendomi dono di questa bottiglia mi disse quanto fosse ambita e ricercata dai migliori Clienti del Grand Hotel. 
Oggi nel toccarla mi sono commosso. 🍷😢🌿 

P.S. 
Questo l'ho scritto il 17 maggio del 1985 giorno del mio compleanno. 
Un abbraccio da Giancarlo Bertollini

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martedì

Gli anni passano ma ciclicamente gli attacchi si ripetono, da parte di chi odia l'Italia.

Enogastronomia & Salute.
L'alcol fa bene? Ecco i dosaggi giusti per avere benefici ! Un essere umano in perfetta salute ed a peso forma può bere a stomaco pieno nelle 24 ore 1 (un) grammo di alcol per chilo di peso corporeo. Per ulteriori informazioni potete vedere la mia intervista su YouTube ( https://youtu.be/XDcfn1ai4vI ). Non parliamo solo dei produttori di bevande alcoliche, i quali, si sa, riportano o sponsorizzano volentieri ricerche sui supposti benefici dei loro prodotti, ma anche di chi ha condotto esperimenti scientifici su sostanze, in essi presenti, che si sarebbero dimostrate effettivamente benefiche per la nostra salute. Vediamone alcune. Le procianidine sono dei polifenoli contenuti nel vino rosso. Hanno una funzione vasoattiva e protettiva del sistema cardiovascolare. Una recente ricerca, oltre a verificarne l'effetto cardioprotettivo, ha anche osservato che le persone che risiedono nelle regioni i cui vini sono particolarmente ricchi di questo componente fenolico, hanno una vita media più lunga. Il resveratrolo, ha mostrato in vari studi sia proprietà di prevenzione dell'aterosclerosi e delle neuropatie tra cui anche l'Alzheimer, sia un'azione inibitoria sulla formazione di tumori. Il problema però, è che per una dose efficace si dovrebbero bere almeno 4 litri di vino! Ma c'è anche lo xantumolo, flavonoide presente nella birra, il quale, dicono, è cento volte piú attivo. Uno studio italiano ha trovato che la molecola aiuta a prevenire l'insorgenza dei tumori, frenando il meccanismo dell'angiogenesi, cioé della proliferazione di vasi sanguigni che alimentano il cancro. Quindi "Viva il vino spumeggiante" oppure "Chi beve birra campa cent'anni"? Non si sentano comunque esclusi gli astemi, esistono infatti polifenoli, flavonoidi e altre sostanze contenute naturalmente in alcuni alimenti non meno utili ed efficaci.
Ne riparleremo. 🍷
Qui sotto trovate un divertente filmato animato che risulta ancora ''ILLUMINANTE''.
(c'è da attendere qualche secondo prima che inizi).

E tanto per ricordarlo ai nostri PseudoCugini d'oltralpe ! ;-)
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venerdì

INFINOCCHIARE (Ricerche e aneddoti di Giancarlo Bertollini).

Quando un Oste partiva da Roma per andare ai Castelli a scegliere il vino da comprare per la sua Osteria, visitava qualche cantina di produzione assaggiando diversi vini e spesso usciva la signora con un cestino di finocchio affettato che diceva: 

pulitevi la bocca con due pezzetti di finocchio fresco”.

Questo trucco faceva sembrare un bianco scarso di ottima qualità. 

Tornando a Roma col vino acquistato (portato dal Carrettiere a Vino) veniva rimproverato dalla moglie che gli diceva: 

questo vino non vale nulla, Ti hanno infinocchiato

e lui si difendeva con una frase comica rimasta storica: 

ma che dici, è che questo vino non si può trasportare”.

Avendolo ormai acquistato e volendo rifilare questo vino non eccelso a dei clienti prima portava loro del finocchio raggirandoli come era successo con lui. 

E se le pietanze che aveva intenzione di servire non erano proprio freschissime anzi un po' rancide, le ricuoceva condendole con abbondante finocchio. Così i sapori autentici venivano coperti dall'infida verdura e gli infinocchiati mangiavano, bevevano ed erano tutti contenti. 

Questi esempi della tradizione da cui la parola - forse - nasce, possono essere presi a paradigma dell'infinocchiamento: una disonestà furbastra ignobile per chi la trama e certo non lusinghiera per il tonto che ci casca. 

giovedì

VINO - ESSENZA E DISTILLATO NEI RITI - NEI SIMBOLI

            L’usanza consueta, in alcune culture, (Dionisio-Bacco) di un eccessivo consumo di vino, aveva la sua spiegazione nel culto, in quanto provocava l’unione con la divinità dell’ebbrezza. Il vino doveva spezzare ogni incantesimo, smascherare le bugie o menzogne (in vino veritas) che non debbono albergare nel cuore del saggio (i Massoni lavorano a questo fine). Anche i defunti potevano gustarlo, se lo si versava a terra disperdendolo (libagione).
         Come “sangue dell’uva” il vino fu spesso visto in un rapporto simbolico con il sangue e non soltanto nel Cristianesimo. Esso, infatti, poteva anche sostituire il sacrificio cruento nel culto dei morti.
         Nella simbologia cristiana, il sangue di Cristo, occupa una posizione centrale (Carne e Sangue corrispondono a Pane e Vino). Nelle raffigurazioni della crocifissione si possono vedere Angeli che raccolgono il sangue dentro i calici, ricollegati simbolicamente al leggendario GRAAL (come certamente sapete, è indicato quale recipiente che Cristo adoperò in occasione della cena eucaristica ed in cui, poco dopo, venne raccolto il suo sangue). Il GRAAL così caro ai cavalieri prescelti da Re Artù per formare la Tavola Rotonda ed all'ordine cavalleresco dei Templari, al quale siamo storicamente legati.
Durante le NOZZE DI CANA, il rilievo non è dato al festeggiato ma a Gesù che, alla fine, attraverso l’allusiva dichiarazione del maestro di tavola, viene ringraziato per aver provveduto al vino buono fino alla fine del  banchetto.
         Molte sono le teorie sulla storia e l’espansione della vite (come simbologia, da molti popoli considerata l’albero della vita) e della vitivinicoltura; le più accreditate ne individuano l’origine organizzata nell'Asia minore, anche se reperti archeologici, rinvenuti in molti insediamenti preistorici, confermano che le GENTI ITALICHE facevano uso sia di uva che di vino, ben prima che la Bibbia fosse scritta.
Dove è doveroso segnalare la citazione nel canto XXX dell’ECCLESIASTICO:
“Date il vino a quelli che sono con l’animo amaro, acciocché bevano e dimentichino la loro miseria e non abbiano più memoria del loro dolore”.
         I reperti archeologici evidenziano una forte influenza degli Etruschi a partire dall’ VIII secolo a.C.
Le colonizzazioni Etrusca e Greca portarono nuove tecniche e nuovi vitigni, lo fecero con numerose varietà, scelte in funzione di ubicazione e clima, così che Plinio il Vecchio, arriverà a catalogarne svariate decine, da tavola e da vino.
Da tanta ricchezza di vitigni e di esposizioni è facile arguire che i fini intenditori potevano contare su una ricca scelta. Dalla lettura di Plinio il vecchio, senza la cui enciclopedia (arrivata integra fino a noi) vivremmo in grave avarizia di informazioni, il mercato offriva pressappoco duecento vini di grande qualità. Circa quanto le nostre attuali migliori D.O.C.
         Riguardo alla simbologia e all’albero della Vita, in estrema sintesi, “un simbolo nasce là dove ad un dato reale, un numero, una parola, un segno, una pianta, un’immagine, un edificio, in breve, ad una cosa, si conferisce un senso più profondo di quanto non possieda nella sua mera sussistenza reale, quando a queste cose ed alle loro forme si attribuisce una maggiore dignità ed un più alto valore di quanto ad esse non spetti propriamente, quando alla cosa esteriore si dà un più profondo valore morale o spirituale, rendendola così immagine di processi spirituali non altrimenti rappresentabili. 
Giotto (c. 1303-1305) Padova - Cappella degli Scrovegni 
Le «radici» dell’acquavite sono … nel cielo.
Oggi la chiamiamo grappa ma all’origine era la quinta essentia (in analogia con il quinto elemento aristotelico, componente dei corpi celesti)  e poi, compiendosi il viaggio della grappa dalle suggestioni alchemiche e metafisiche a farmaco, alimento e bene voluttuario, diventò aqua vitae, aqua ardens, anima vini, acquavite e infine grappa.
Per la precisione, oggi si distinguono:
Distillato di Vino (Brandi), Distillato di vinacce (Grappa), Distillato d’Uva (Acquavite).
La fisica aristotelica era fondata sulla teoria delle qualità, sulla mescolanza cioè dei quattro elementi fondamentali, terra, aria, acqua, fuoco, che produceva qualità opposte come, freddo/caldo, umido/secco; questi principi erano alla base della teoria e della pratica medica. E inoltre secondo la fisica e la cosmologia aristotelica l’universo era diviso in mondo sublunare (corruttibile e dove il moto era rettilineo) e mondo delle sfere celesti (incorruttibile e animato da moto circolare, in cui era presente l’etere o quinta essenza ingenerabile, incorruttibile e inalterabile).
A causa del fallimento del programma di trasmutazione dei metalli in oro, la ricerca alchemica si indirizzò, dalla fine del XIII al XIV secolo, verso la distillazione. Agli occhi degli alchimisti il distillato di vino presentava sorprendenti caratteristiche simili alla quinta essentia: era trasparente come il cielo, incorruttibile e inalterabile.
Con l’introduzione della cultura araba nel mondo latino, nel XII secolo, giunsero anche opere di molti autori del pensiero classico non ancora tradotte; fra cui testi sconosciuti di Aristotele come la Fisica, il De Generatione et Corruptione e altre).
Giunsero anche ai centri di traduzione presso le corti arabe di Spagna e Sicilia, testi alchemici, il cui ingresso contribuì alla valorizzazione del bagaglio tecnico-sperimentale e del legame tra scienza e manualità. La novitas dell’alchimia suscitò curiosità e vivo interesse tra gli studiosi, ma ben presto entrò in conflitto con il sapere scolastico.
Il programma dell’alchimia prevedeva un obiettivo elevato e ambizioso: quello di raggiungere, attraverso l’arte, la perfezione che per i metalli è l’oro, per l’uomo la longevità, poi l’immortalità, e infine la redenzione. Per una serie di motivi questo programma non fu realizzato e l’apprezzamento iniziale, nel corso dei decenni, si tramutò in discredito, derisione, persecuzione. Gli alchimisti da ministri (simili a Dio) e «gubernatores naturae, taciti et secreti, umili e pii», divennero nell'immaginario popolare, sulla spinta delle condanne di papi e inquisitori, adulteratores et latrones e ancora, sophistae et impostore, trufadores, multiplicatores, delusores, pseudophilosophi.
Il fallimento del loro programma spinse i filosofi alchimisti a rifugiarsi in orizzonti visionari utopici e profetici non estranei d’altra parte a visioni catastrofiche e apocalittiche e a sentimenti diffusi di attesa di una grande renovatio.
Agli inizi dell’alchimia latina, nel XII secolo, il problema della trasmutazione era strettamente intrecciato con alcuni aspetti della filosofia naturale e soprattutto col naturalismo aristotelico e quindi costituì un punto cruciale della ricerca e definizione di uno statuto epistemologico dell’alchimia stessa.
Questa fase che potrebbe essere definita «metallurgica» 
si estenderebbe fino al 1275 circa.
Un ruolo di conciliazione e di adattamento delle tesi alchemiche al quadro epistemologico scolastico fu svolto soprattutto da Ruggero Bacone il quale, partendo da una critica al vecchio assetto dell’enciclopedia scolastica, pone l’alchimia, come teoria della materia e della generazione, sullo stesso piano della filosofia naturale. Bacone inoltre, in conformità col suo principio secondo cui la «veritas» del sapere va accompagnata alla «utilitas», considera l’oro alchemico più pregiato di quello delle miniere e ne apprezza le qualità terapeutiche; infatti se assunto come oro potabile è un farmaco equilibratissimo atto a favorire la prolongatio vitae.
Con Bacone quindi fa ingresso nella tematica della trasmutazione quell'aspetto medico-farmacologico dell’elisir o lapis o «medicina».
Una vera e propria svolta farmacologica si ebbe in conseguenza di una lunga crisi dell’alchimia che iniziatasi alla fine del XIII secolo, fu determinata dalla disarticolazione del rapporto teoria/pratica dovuta a un’eccedenza di dati sperimentali rispetto alle teorie disponibili. Ma un altro fattore fu più determinante: alla lunga l’insuccesso nella fabbricazione dell’oro artificiale, la più grande promessa degli alchimisti, produsse delusione e diffidenza; di qui l’accusa principale rivolta all'alchimia di essere un mendacium.
L’alchimia quindi si pone alla ricerca di un nuovo statuto epistemologico in una nuova fase caratterizzata dall'introduzione di elementi soprannaturali dovuti all'intuizione e alla rivelazione. Questa tendenza, attraverso gli scritti attribuiti a Raimondo Lullo e ad Arnaldo da Villanova, si concluderà verso la metà del XIV secolo, con Giovanni da Rupescissa, un monaco francescano alverniate, col ricorso a un nuovo modello cosmologico, quello cristologico. Le trasformazioni di elementi naturali provocate dall’alchimia sono concepite in analogia con le sofferenze e la resurrezione di Cristo Dio e Uomo. E lo statuto epistemologico sarebbe così fondato sul dogma della trasfigurazione, della resurrezione, della vita eterna.
La ripresa dell’alchimia si verifica quindi in ambito medico farmacologico grazie al successo e alla diffusione delle tecniche di distillazione, soprattutto dell’alcol ottenuto dalla distillazione del vino. Per le sue proprietà, quest’acqua ardente e volatile non s’integrava nello schema dei quattro elementi; non essendo né terra, né acqua, né aria, né fuoco; gli alchimisti ricorsero al concetto aristotelico di quinta essentia, quinto elemento, materia dei corpi celesti.
Una certa indeterminatezza epistemologica rendeva non falsificabile l’idea del farmaco alchemico: se la «medicina» non funzionava e l’ammalato moriva, era sempre possibile appellarsi alla divina volontà! Era molto più difficile invece giustificare l’insuccesso nella fabbricazione dell’oro artificiale.

La concezione aristotelica dell'universo, che vede al centro i quattro cerchi sublunari corrispondenti a terra, acqua, aria, e fuoco, al di sopra dei quali ruotano le sfere planetarie di sostanza eterica.

Il Liber de consideratione quintae essentiae (1351 ca.) di Giovanni da Rupescissa, scritto durante un periodo di prigionia ad Avignone, è pervaso da una sorta di ispirazione divina.
Ma al di là delle intenzioni di Giovanni, l’acquavite era già apprezzata come alimento e bene voluttuario. La «quinta essenza» pur mantenendo il doppio significato di prodotto filosofico-spirituale e di alimento, si diffuse a livello di consumo sociale come bevanda.
E come non citare Dante ?
Nel Canto XIV dell’Inferno il Poeta fa capire che le lacrime avrebbero anche una funzione iniziatica perché con la loro evaporazione spegnerebbero le fiamme del girone permettendo il passaggio del pellegrino. In definitiva quindi il pianto del veglio (Statua del Grande Vecchio che a Creta guarda Roma) sarebbe come un'allegoria del peccato, che nasce dagli uomini e punisce gli uomini stessi attraverso i fiumi infernali. Dante ha bisogno di qualche altra spiegazione e chiede a Virgilio perché se questo fiume giunge dal mondo dei vivi lo incontrano solo ora e il poeta latino risponde che fino ad allora essi sono scesi sempre verso sinistra, ma ancora non hanno fatto un giro completo. Poi Dante chiede dove siano il Flegetonte e il Lete, non citati prima, e il maestro risponde che il bollore dell'acqua del fiume rosso avrebbe già dovuto essere di risposta alla sua domanda; mentre per quanto riguarda il Lete Dante lo vedrà sì, ma fuori dalla fossa infernale perché è il luogo dove "l'anime vanno a lavarsi / quando la colpa pentuta è rimossa" cioè in Purgatorio.
Poi Virgilio taglia corto e incita Dante ad allontanarsi dal bosco affinché lo segua sui margini, che fanno la "via", e dove il fuoco non attacca perché sopra di essi le fiamme (vapor) si spengono. 
                                           Giancarlo Bertollini

Bibliografia:
°      La BIBBIA
°      Da Ricerche sul WEB
°      TRECCANI - Enciclopedia Italiana
°      Enciclopedia dei Simboli  (Garzanti)
°      Da Lavori del Fr Giancarlo Bertollini 

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giovedì

FUORICLASSE LIVE - IN DIRETTA - Giovedì 21 Maggio alle ore 21.00

Cliccate sull'immagine per seguire la conferenza.
Oppure eccola qua. 

Andrea Bassanelli, giornalista ed editore, insieme con Massimo Palermo, medico chirurgo orale,

INCONTRANO 


Giancarlo Bertollini esperto di Vini e di Marketing, con 40anni di attività nel settore e oltre 20 da Dirigente d'Azienda Industriale, Docente ai Master di Specializzazione presso l'Università di Tor Vergata per Marketing, Gestione delle Risorse Umane e Comunicazione d'Impresa.

E' stato Capo Area Italia della Cinzano Premium Brand, dove ha lavorato per 16 anni e circa 4 anni da Direttore Generale in alcune Aziende della Confcooperative. 


FUORICLASSE LIVE

In questo format giornalistico e divulgativo, in onda sui canali YouTube e Facebook sotto elencati, tutti i giovedì alle 21.00, inviteremo personaggi che si sono dimostrati “eccellenze” nel loro campo. 
Parleremo di Medicina, Scienza, Industria riconvertita, Aziende e strutture, uomini e donne che attraverso le loro capacità ed ingegno, prerogative della tradizione Italiana, hanno e stanno dando un nuovo impulso positivo alla Rinascita e Ripartenza del nostro Paese. 
Insomma quelle persone che gli anglosassoni definiscono “OUTSTANDING” e che noi Italiani definiamo “FUORICLASSE”.

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martedì

VINO:con la Bellezza Vin canta.

Corriere Vinicolo magazine (n. 19-2018)

Crescere, con criterio

Pur con una scarsissima vendemmia come la 2017, che aveva incendiato i prezzi all’origine, il mercato vive una calma quasi irreale, segno che la domanda è ferma. Si riapre la discussione sulla crescita del vigneto, che necessita di essere guidata onde non trovarsi fra qualche anno in pericolosa sovrapproduzione. Le autorizzazioni per funzionare al meglio devono essere gestite con modalità premianti per chi ha progetti di crescita ancorati a solidi criteri economici. Come quelli elencati nell’Ocm e finora mai utilizzati.
Le opinioni di Lamberto Frescobaldi, Emilio Pedron, Enrico Zanoni, Sebastiano de Corato
Gli altri articoli principali
Focus Blue Economy – Cambiare il modello di business per una sostenibilità di sistema – Intervista a Gunter PauliOffrire di più con meno. Utilizzare le risorse di cui si dispone, ispirandosi al modello intelligente della natura. Puntare su integrazione verticale e creazione di valore lungo tutta la filiera
Giornata Salvaterra: un think tank per il futuro del vino

Speciale biologico – E’ bio-boom, e non è una  moda

Crescono superfici, qualità dei prodotti, vendite e consumi. Di pari passo cresce l’esigenza di una corretta certificazione, normata a livello europeo, a garanzia di prodotti e consumatori
Regolamento vini bio: UIV, la Ue ancora troppo timida
Vini bio: focus Veneto
Con la Bellezza Vin canta
L’etichetta è il biglietto da visita di un vino. Nel mercato Wine & Spirits, dove l’emozione è uno dei driver principali, l’etichetta è il cosiddetto abito che fa il monaco, la Bellezza che diventa testimonial dei valori di un brand. Ma la Bellezza è nulla senza l’intelligenza, qualità
che Nuceria Group aggiunge con etichette tanto affascinanti quanto smart, pensate per aumentare l’interazione col consumatore e raccontare, attraverso un’emozione, la storia di un grande vino e del suo produttore.
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IL VINO...La mia Vita da oltre 50anni !

Vorrei sottolineare che nelle Gallie i primi impianti dovrebbero essere stati fatti da alcuni coloni Greci, poi dagli antichi Romani che, quando montavano il "Castrum" avevano una priorità nel piantare i Vitigni e l'Insalata Romana (''questo ci dice che già sapevano che il Campo sarebbe durato anni, la Vite inizia a dare i primi frutti dopo tre anni''). 
I Vitigni piantati, che originano sui colli della Toscana Centrale, possono essere così inquadrati:
  • ''Predicato di Biturica'' (Cabernet Sauvignon). 
  • ''Predicato di Muschio'' (Chardonnay) 
  • ''Predicato del Selvante'' (Sauvignon)
  • ''Predicato di Cardisco'' (Sangiovese)
Questo per dovere di chiarezza sulle origini non "Francesi". 

                 Giancarlo Bertollini





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lunedì

ROMA:UN EVENTO IMPERDIBILE !

Un Concerto Lirico a Tema è un recital lirico in cui i brani sono scelti di modo di presentare un percorso che si snoda intorno ad un argomento specifico. 
Nella fattispecie questo concerto vuole divertirsi intorno alla tematica etilica, dal divertente incanto-inganno dell'Elisir d'Amore, alla triste saudade dopo sbornia, al vino ristoratore che può far brillare di nuovo il sole dopo un bel bagno nel Tamigi...
Non mancate a questo appuntamento con la grande Musica da Mozart a Verdi, a Strauss e Bizet e a tanti altri....
Venite a brindare con noi

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giovedì

Quando nel Mondo l'Italia parla di Vino, non ce n'è per nessuno.

Italy, Piedmont - the country of beauty, the region of excellencePiemonte: what a land! Strada del Barolo e grandi vini di Langa
Pubblicato da Salvano vini su Venerdì 5 febbraio 2016
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domenica

IL VINO DI "RITORNO AL FUTURO"


Oggi, 
Domenica 7 dicembre, passando da Lidl a Roma, in zona Bufalotta, abbiano notato uno strano prodotto: "ORVIETO Classico 2014" che, ovviamente, abbiamo subito acquistato ad un prezzo particolarmente basso. DOMANDA ma il vino bianco non dovrebbe essere pronto a febbraio/marzo dell'anno successivo alla vendemmia ?  Per cui quello del 2014 dovrebbe essere pronto ed uscire in vendita a febbraio/marzo 2015. Siamo di fronte ad un miracolo o cosa ?

mercoledì

Riservato agli appassionati di Vino - Corso SOMMELIER 2014

IL 22 aprile 2014 (Martedì) Parte il Nuovo Corso VINI.  
Il corso verrà tenuto da Giancarlo Bertollini, conosciutissimo esperto del settore, 
col supporto di un filmato ministeriale su: 
Vino, Salute e Piacere; filmato che sarà consegnato su DVD 
in OMAGGIO a tutti i partecipanti, unitamente 
a DISPENSE ed ATTESTATO. 
Il 1° Seminario di VitiViniColtura (9 incontri). 
Inizia Martedì 22 aprile alle ore 20 in punto e proseguirà 
per 9 Martedì presso il "Motor Café" - Via Anastasio II, 404  00165 Roma. 
Tel&Fax: 06.6374.334  
Studio Bertollini, Tel&Fax: 06.3972.1551 
Termine ultimo delle prenotazioni domenica 20 aprile 2014 
e ricordate che i posti sono realmente limitati. 
Il costo complessivo è contenuto in €. 330,00 più IVA, 
per partecipante, con uno sconto del 10% 
per le prime 10 prenotazioni On-Line e per le convenzioni in atto.
(Enti, Ordini, Associazioni, Circoli Etc.). 
Per quanti hanno già partecipato ai corsi precedenti 
ed intendono seguire il nuovo corso come "Ripetenti", 
il costo viene scontato del 30%
La cena finale e la fornitura dei materiali 
(Cartellina con Dispense) sono ovviamente incluse.
IL DOCENTE E' CERTIFICATO IN QUALITÀ
Pagamento IVA esclusa:
Acconto alla conferma/iscrizione…€.100,00 - Saldo ad inizio corso.
Per utilizzare PayPal: 
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Per l’iscrizione dovete cortesemente comunicare, 
il vostro Nome, Cognome, Indirizzo e-Mail e numero di Cellulare, con la seguente dicitura:
Iscrizione CORSO VINI del 22 aprile 2014.
“Con la presente autorizzo il trattamento dei miei dati personali, ai sensi della L. 675/1996”. 

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